F1. Questa settimana il Bahrain sarà teatro della seconda sessione dei test invernali della nuova stagione. Dopo i primi tre giorni di prove pre-season che si sono svolti presso il Circuit de Barcelona-Catalunya, le monoposto scenderanno nuovamente in pista da giovedì 10 marzo a sabato 12 marzo presso lo Sakhir International Circuit. La pista mediorientale sarà anche sede del primo appuntamento iridato stagionale in programma il prossimo 20 marzo.
Nella prima sessione sul tracciato iberico si è potuta ammirare la tanto attesa nuova generazione di monoposto. Le F1 2022 sono caratterizzate dalla più grande rivoluzione tecnica, soprattutto dal punto di vista aerodinamico, da quarant’anni ad oggi. A essere cambiata radicalmente è la filosofia progettuale sulla quale sono state realizzate queste auto. La maggior parte del carico aerodinamico è ora generato dell’effetto Venturi.
Il diffusore è stato ampliato nelle sue dimensioni per incrementare la deportanza al retrotreno e per lavorare in sinergia con il fondo della vettura. Ambedue gli alettoni sono stati rivisti nel design, con un profilo alare semplificato. I bargeboards all’ingresso delle pance laterali, opere di elaboratissima micro-aerodinamica, sono stati eliminati. Dopo nove anni è stata reintrodotta la beam-wing a doppio profilo alare sotto all’ala posteriore per incrementare il carico aerodinamico generato dal retrotreno. I cerchioni sono stati maggiorati nelle dimensioni passando da 13 a 18 pollici. Infine è stato introdotto il nuovo biocarburante E10, una miscela composta al 90% da combustibili fossili e al 10% da etanolo, che ha comportato una perdita iniziale di potenza stimata in circa 20 CV.
Questo per riassumere quanto siano mutate le nuove F1 2022, il cui peso minimo è salito da 752 a 795 chilogrammi. Un mix di fattori tecnici che, secondo svariate simulazioni al CFD e in galleria del vento svolte dai team nell’arco degli ultimi mesi, avrebbe reso la nuova generazione di monoposto circa 3 secondi più lenta come crono sul giro rispetto alle vetture dell’annata scorsa. Tuttavia, in occasione dei test che si sono svolti a Barcellona, questo delta cronometrico rispetto alla stagione antecedente non si è denotato.
Lewis Hamilton ha chiuso le prove col miglior tempo 1:19.568. Il pluri-iridato della Mercedes ottenne la pole position l’anno scorso col crono di 1:16.741, quindi con una differenza di quasi 2.4 secondi. Tracciando un parallelo a parità di mescola utilizzata tra il tempo fatto registrare da Lando Norris al termine della prima giornata, 1:19.640, e il giro più veloce ottenuto da Max Verstappen nella passata edizione del GP Spagna, 1:18.149, il divario scende a 1.5 secondi.
Sono dati che fanno comprendere quanto possa essere ampio il potenziale di sviluppo delle F1 2022. Le nuove vetture sono all’alba di una nuova era dal punto di vista tecnico. Seppur vi sia in vigore il budget-cap che può in qualche modo frenare lo slancio evolutivo, ogni qual volta i piloti scendono in pista i team riescono a comprendere meglio la monoposto e, analizzandone i dati derivati, comprendono quali siano le aree sulle quali intervenire maggiormente e in che direzione introdurre gli sviluppi nell’arco della stagione.
Le F1 del 2022 dovrebbero esprimere il massimo potenziale aerodinamico nelle sezioni alta velocità nelle quali vi sono curve veloci in appoggio in sequenza come ad esempio Maggots–Beckets–Chapel del Silvertsone Circuit o il primo settore di Suzuka. Nei punti a bassa velocità di percorrenza, come l’ultimo tratto di Barcellona o di Città del Messico, le nuove monoposto, attualmente, sono più lente dato il peso minimo innalzato di ben 43 chilogrammi rispetto al 2021.
La percorrenza nelle curve lente è una delle aree nelle quali vi potrebbe essere il maggior potenziale dal punto di vista dello sviluppo. Dopo una fase preliminare, i tecnici delle diverse scuderie cercheranno di approfondire il set-up della vettura nei test in Bahrain. Lavorando sulla calibrazione delle geometrie degli elementi sospensivi e sulle altezze da terra, i team proveranno ad incrementare il grip meccanico ed a massimizzare la finestra di utilizzo degli pneumatici per migliorare il comportamento delle vettura nei tratti lenti e conseguentemente abbassare il crono sul giro.
Le tre giornate di prove in Medio Oriente rappresenteranno un banco di prova importante anche per i piloti, che potranno approfondire la conoscenza delle proprie monoposto adattandole al lo specifico stile di guida migliorando le sensazioni al volante per massimizzarne la performance. Oltretutto, con la presenza di ben 4 rettifili, al Sakhir International Circuit potranno essere testate la velocità di punta, la resistenza aerodinamica all’avanzamento e quanto sia effettivamente più semplice seguire la monoposto che precede.
Per quanto concerne quest’ultimo punto, alcuni piloti hanno manifestato il proprio entusiasmo per il fatto che avvertano maggiormente l’effetto scia con minore disturbo aerodinamico. Questo si traduce nella possibilità di seguire più da vicino l’avversario perdendo meno deportanza. Conseguentemente, i conducenti possono attaccare maggiormente nei duelli ravvicinati offrendo più azione in pista e gare più movimentate non solo dal punto di vista strategico. Le F1 2022 stupiscono per le prestazioni, seppur si tratti dell’alba di una nuova era, e gli appassionati si augurano che stupiscano anche per lo spettacolo prodotto in pista.
F1-Autore: Dennis Ciracì – @dennycira
Foto: Alessandro Arcari – @berrageizf1