F1 – “Il secondo classificato non è altro che il primo dei perdenti”: deve essere stata questa la lettura che Carlos Sainz ha dato interpretando il suo secondo posto in classifica al primo appuntamento mondiale, tenutosi lo scorso fine settimana in Bahrain. E, data l’espressione amareggiata scorta sul suo viso durante la cerimonia del podio, non è stato neanche tanto difficile accorgersene: per sua ammissione infatti, il madrileno ha dichiarato che quello che si è appena concluso è stato in assoluto per lui il weekend più duro da quando è il Ferrari.
Evidentemente non è bastato il raggiungimento a livello di team di un così trionfale obbiettivo, Carlos vuole di più, e pretende tanto specialmente da se stesso. Dunque siamo ben lontani da quello che potrebbe essere un futuro Bottas (o per rimanere sempre nella stessa scuderia, un futuro Rubens Barrichello), perché il ventisettenne ha le idee ben chiare: potremmo tuttalpiù assistere ad una querelle Rosberg bis, ma non è certo ciò che i tifosi si auspicano. D’altronde lo avevamo già assodato, facile andare d’amore e d’accordo quando è notte fonda e la nave (oramai da tempo) sta lentamente colando a picco: mal comune mezzo gaudio.
Ma la domanda da un milione di dollari ce l’eravamo già posta quando ci chiedevamo cosa sarebbe potuto accadere quando e qualora la vettura presentata avesse avuto un incisivo valore sulle competizioni della nuova stagione. Bene, pare proprio che quel giorno sia arrivato: la F1-75 c’è, Charles Leclerc c’è, l’unico a non esserci sembrerebbe essere proprio Carlos Sainz (che poi, dire “non esserci” è quasi un’esagerazione poiché al netto delle tempistiche della classifica finale, è stato soltanto 0,126 secondi più lento del suo compagno di squadra).
Eppure Carlos non riesce ancora del tutto a vedere degli aspetti positivi in un debutto mondiale di questo calibro: racconta tuttavia di un bel momento avvenuto con Charles poco prima della gara, in cui si sono confrontati e si sono resi conto di star finalmente lottando insieme per qualcosa di concreto, ben consci del fatto che però una vettura per essere performante, deve garantire prestazioni affidabili in tutti gli appuntamenti previsti dal lungo calendario stagionale.
Tornando al pensiero di Carlos, la consapevolezza di essere stato più lento di Charles in tutte e tre le prove libere (qualifiche parzialmente escluse, in quanto c’è stato un momento in cui la pole position era stata conquistata proprio da lui), evidentemente lo amareggia nella misura in cui sa che a parità di vettura anche lui potrebbe fare altrettanto. E questo è quanto si propone di fare: approfondire attraverso lo studio di parametri e telemetrie quanto fatto dal compagno di squadra, forse anche per carpire qualcosina in più sul suo stile di guida. Ed il suo obiettivo è quello di farsi trovare migliorato già questo fine settimana a Jeddah, durante le prove libere previste per domani.
Se dovessimo aiutarlo nello studio dei “compiti a casa”, potremmo suggerirgli che la differenza principale pare sia stata nei particolari metodi di approccio alle curve del monegasco: Leclerc infatti già da curva 1 utilizza una tecnica di equilibrio tra freno/acceleratore, mantenendo così un posteriore più reattivo e stabile in caso di frenata estrema, ed evitando di andar a bloccaggio (manovra a quanto pare abbastanza complicata e che va svolta in maniera oculata, perché il rischio di perdere la monoposto in frenata è dietro l’angolo).
Oppure ancora, altra indicazione potrebbe essere quella in cui Charles si approccia alla chicane ad una velocità abbastanza elevata, come accaduto in curva 4, 6 o anche 14-15 (in cui però anche qui altro rischio è il possibile sovrasterzo in uscita), dove però poi deve anche gestire bene la vettura a curva conclusa per cercare di tenerla in linea; insomma, dettagli che evidentemente fanno la differenza tra i due “Carli”.
Mattia Binotto è convinto di avere la miglior coppia di piloti sulla griglia di partenza, e per il momento sembrerebbe essere realmente così; tuttavia, siamo ancora ad inizio stagione ed ho la netta sensazione che questo clima disteso sarà difficile da portare sino a fine mondiale, dal momento che quest’anno gli interessi in ballo sembrerebbero essere davvero parecchio consistenti.
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari