F1. Ferrari fa sul serio. La frase che da l’apertura allo scritto non è un volo pindarico. Trattasi di mera certezza, peraltro agitata con vigore dallo stesso Mattia Binotto qualche giorno fa. Il lavoro attorno al progetto F1-75 è sotto gli occhi di tutti. Sebbene in automatico pare alquanto saggio attendere conferme più probanti nella giornata di oggi, le facce consapevoli poggiate sugli abiti rossi attestano una fiducia estrema verso la vettura italiana.
Il programma di lavoro particolare non ha dato punti di riferimento chiari. Un venerdì che potremmo definire atipico quello del Cavallino Rampante, intento a racimolare quanti più dati possibili sulla monoposto modenese. Al simulatore, durante la notte, sono stati effettuati tutti gli studi del caso, per raggiungere il compromesso aerodinamico migliore in grado di valorizzare l’ultima opera creata a Maranello.
Prendendo in esame la telemetria relativa alla speed notiamo subito la solita discrepanza sul set-up. Sebbene analizzando gli on board dei ferraristi (leggi qui le considerazioni in sella alle due rosse), le mappature motore utilizzate durante le Fp2 risultano le medesime, come nella passata stagione la tendenza di Carlos è quella di avere un vettura un pelo più carica. Lo si evince osservando il grafico sui rettilinei. Per quanto riguarda curva sette, invece, la differenza si spiega con un leggera sbavatura dello spagnolo.
Passando al consueto confronto triplo, dove i protagonisti rispondono al nome di Leclerc, Verstappen e Russell, va necessariamente sottolineato l’uso differente della power unit durante la seconda sessione di prove libere del primo round 2022. La W13 del britannico, infatti, procede nel suo tentativo push con una configurazione sull’ICE più conservativa.
Tale scelta è stata dettata, oltre che dalla necessita di limitare il pompaggio aerodinamico, dalla voglia di nascondere in qualche modo il potenziale del motore Mercedes. Ecco perché, soprattutto considerando che in Bahrain il valore propulsivo resta notevole, sarà molto interessante capire cosa succederà quando si alzeranno le rivoluzioni delle unità di potenza tedesche.
Altro fattore utile al ragionamento sulle prestazioni ottenute riguarda le velocità di percorrenza nelle curve lente. In questo senso la F1-75 del giovane monegasco paga un certo gap, poi recuperato in accelerazione. Sotto questo aspetto va esaltata la trazione della Ferrari data dal buon sistema sospensivo, capace di scaricare a terra i cavalli in maniera composta e recuperare il delta negativo suddetto.
Tuttavia le congetture relative alla competitività delle vetture esaminate esige riscontri più probanti, visto l’attuale scenario “offuscato” utile a nascondere le reali armi a disposizione in una fase così delicata del campionato. Attendiamo pertanto le qualifiche per realizzare un’analisi più dettagliata e corroborare le sensazioni.
F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Grafici telematici: Luca Bettiol – @BettiolLuca
