F1 – Un lungo, silente, inverno quello che ha vissuto Lewis Hamilton. Dopo i fatti di Abu Dhabi il quasi otto volte iridato (è il caso di dirlo) ha preferito la via dell’ascetismo mediatico piuttosto che prodursi in dichiarazioni nucleari che di certo non avrebbero giovato ad una Formula Uno in piena fase di ristrutturazione tecnica e sportiva. Cosa ha determinato la gestione della fasi calde di Yas Marina lo sappiamo bene. Una serie di provvedimento che ci dicono che il neo presidente della FIA Mohammed Ben Sulayem non era affatto soddisfatto di come il “giubilato” Michael Masi aveva agito in quella circostanza. Eventi passati, si guarda avanti.
Dopo una fase di lunghe riflessioni, Hamilton ha ufficialmente ripreso parola a margine della presentazione della Mercedes W13. Da lì si sono susseguite esternazioni che sono mediamente state caratterizzate da un approccio votato alla distensione piuttosto che all’accusa. Anche se, ovviamente, qualche frecciata velata non è mancata. Ma nulla di così ficcante come ad esempio fatto da Toto Wolff che in più di una circostanza ha lanciato delle vere e proprie bordate all’indirizzo dell’ex direttore di gara australiano il cui destino in FIA è ancora avvolto in una impenetrabile nebulosa.
Il trentasettenne di Stevenge ha rilasciato alcune dichiarazioni ai colleghi della testa britannica Autosport nelle quali ha spiegato il perché della lunga assenza dal mondo mediatico, specificando che non vedeva alcun motivo per lasciare la F1 dato che si sente tutt’ora al culmine delle sue forze e che durante la pausa ha potuto ulteriormente ricaricare la pile per lanciare l’ennesimo assalto al campionato del mondo. Che vedrà la presenza in squadra di George Russell, un compagno di squadra che si preannuncia essere un osso molto duro.
“Naturalmente penso che alla fine di ogni stagione, per quelli che hanno più o meno la mia età, si faccia un pensiero al futuro. Inizi a valutare quali saranno i prossimi passi, quali sono quelli giusti da intraprendere, cosa è corretto per te in termini di felicità generale. Quindi valuto sempre tutte le opzioni sul tavolo”.
L’idea di continuare sarebbe arrivata anche per una questione di etica, di fedeltà alla causa: “Ho preso un impegno con la squadra all’inizio della stagione – ha spiegato il pilota inglese – e alla fine amo quello che faccio. Amo far parte del team. Adoro lavorare con loro e ho detto così tante volte che abbiamo un obiettivo comune. Sento di essere al meglio. Allora perché mollare? Ci sono così tanti modi in cui puoi ri-focalizzarti ed essere concentrato e direi che questo inverno è stato uno dei migliori nel recuperare le energie. Mi sento fresco come non mai“.
I fatti di Yas Marina hanno provato l’uomo che non ha fatto mistero di aver vissuto una fase momentanea di rigetto nei confronti della F1 che “[…]è stata sicuramente l’ultima cosa di cui volevo davvero parlare con qualcuno durante la pausa, poiché ho dato la priorità al tempo trascorso con la mia famiglia. Mi sono confrontato con mio padre di queste cose, perché è un cammino che abbiamo iniziato insieme“.
Un inverno che, dunque, è stato tutt’altro che fosco per Hamilton che conferma di aver vissuto attimi speciali con i suoi cari: “In genere si trattava più di essere presenti, vivere il momento, creare ricordi. So che a volte nella vita diventiamo così concentrati e bloccati in certe cose come il lavoro che ci dimentichiamo di fare altre cose. È stato un grande momento rinfrescante. È stato il periodo migliore che abbia mai avuto con la mia famiglia“.
Un Lewis Hamilton che sembra aver chiuso con il recente passato per prepararsi ad un 2022 ricco di sfide stimolanti: il nuovo contesto regolamentare che ha prodotto auto dal driving diverso, un compagno di garage col quale interagire e lavorare dopo l’ottimo rapporto avuto con Valtteri Bottas e, pungolo dei pungoli, la possibilità di ritornare a lottare con Max Verstappen nel tentativo di strappargli dalla testa la corona del re della categoria.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1