F1 – La ritrovata competitività delle monoposto della Scuderia Ferrari, è il risultato di un Goal Setting iniziato a valle del controverso accordo segreto con la FIA siglato nel Febbraio del 2020. Gli uomini del Cavallino Rampante, consapevoli di aver perso un vantaggio competitivo enorme nel comparto delle unità turbo-ibride, decisero di sacrificare le risorse allocabili nelle stagioni sportive del biennio 2020/2021 in favore dell’attuale stagione che, in virtù della rivoluzione tecnica delle wing car, poteva offrire la grande chance di ritornare a livelli di competitività assoluta.
Il Team Ferrari ha interpretato il nuovo regolamento tecnico in maniera unica rispetto alle filosofie aerodinamiche dei rivali, al punto da destare perplessità sulla reale validità del concept aerodinamico quando sono caduti i veli su tutte le monoposto dello schieramento. L’originalità del corpo vettura con sidepods di dimensioni generose e l’inusuale andamento della loro superficie superiore, hanno incuriosito molti addetti ai lavori.
L’originalità in casa Ferrari è stata spesso pagata a caro prezzo, basti pensare al fallimentare progetto della F-92A caratterizzate da una intercapedine di circa 15cm tra fondo piatto e scocca che sulla carta avrebbe dovuto ricreare una sorta di quarto flusso aerodinamico.
I test invernali e i primi due round del mondiale hanno premiato le scelte estreme degli uomini di Maranello con prestazioni anche superiori alle aspettative del Team.
Quando un team esprime un potenziale inatteso, come spesso accaduto in passato, nel paddock iniziano a serpeggiare rumors relativamente alla legalità di talune soluzioni o di aver raggirato anche il più insignificante aspetto regolamentare e dato che nella fattispecie il team in questione risponde al nome della Ferrari i rumors diventano assordanti.
L’evidente scelta di riporre nella stagione 2022 ogni ambizione di gloria, ha destato il sospetto che il Team Ferrari abbia iniziato a valutare diversi concept aerodinamici prima di convergere verso le inedite forme della F1-75.
E’ necessario ricordare che la FIA ha imposto ai team di iniziare i lavori in galleria del vento, relativamente alle monoposto 2022, non prima di Gennaio dello scorso anno. La chiara rinuncia della Ferrari ad investire specie nel progetto tecnico del 2020, potrebbe lasciare intendere che gli ingegneri di Maranello abbiano potuto valutare i vari concept aerodinamici molto prima rispetto alla milestone del Gennaio 2021.
Il sospetto appare tuttavia strumentale in quanto nella F1 moderna un ruolo fondamentale è svolto dagli avanzati software CFD. Lo sviluppo dell’aerodinamica delle vetture dipende essenzialmente da questo potente strumento, che si evolve a pari passo con le macchine e che permette agli ingegneri di ogni scuderia di trovare le soluzioni più efficienti prima ancora di entrare in galleria del vento.
Al netto di Mercedes e Red Bull, che hanno ragionevolmente allocato molte risorse per il conseguimento dei titoli nelle ultime due stagioni, anche altri team, come ad esempio McLaren e Alpine potrebbero aver iniziato lo studio della monoposto 2022 con largo anticipo individuando nel nuovo regolamento tecnico una occasione troppo allettante per innalzare il proprio livello competitivo.
Il team principal della Ferrari, in una recente dichiarazione, ha smentito categoricamente l’illazione secondo cui il reparto corse di Maranello abbia iniziato a sviluppare la vettura prima dei rivali e che le prestazioni offerte finora dalla F1-75 non sono espressione di una evidente superiorità rispetto alla concorrenza.
Il manager Italo-Svizzero, ha poi aggiunto che non erano certi del loro livello di competitività alla vigilia del primo round in Bahrein e che la bontà della specifica di base della F1-75 consentirà di programmare uno sviluppo di natura evolutiva a differenza di alcuni rivali che, alla luce delle difficoltà emerse nei primi due eventi della stagione, dovranno necessariamente sfruttare i primi upgrade per eliminare deficit congeniti delle loro monoposto.
Nonostante l’ottimo avvio di stagione, e sulla scorta delle dolorose sconfitte degli scorsi anni, Mattia Binotto continua a mantenere un profilo basso sottolineando che la monoposto di riferimento continui ad essere la Red Bull.
F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Alpine