La stagione di F1 2022 ha prodotto un lotta al vertice ben delineata: Ferrari vs Red Bull. Benché i progetti adottati dai tecnici siano parecchio differenti, le due scuderie hanno dimostrato un’equilibrata competitività nelle primissime fasi del campionato. La massima categoria del motorsport, però, non si ferma mai. Sotto questo aspetto, aggiornare le monoposto all’interno di un contesto tecnico del tutto nuovo, spesso significa produrre un vantaggio davvero considerevole.
Uno degli aspetti più importanti emerso durante i primi round del mondiale riguarda l’effetto porpoising. Fenomeno che di fatto sta limitando il rendimento delle vetture di nuova generazione. Mercedes a parte, scuderia in netta difficolta nel far funzionare la versione “B” della W13, le squadre suddette gestiscono la situazione in maniera del tutto ifferente.
Tuttavia, se l’auto forgiata a Milton Keynes per caratteristiche tecniche sa amministrare l’impatto del “bouncing” in maniera tutto sommato efficace, ultimamente, le prestazioni della rossa in relazione all’assetto adottato per limitare le conseguenze del pompaggio aerodinamico hanno palesato un leggero limite. Per contrastare tale scenario, quindi, con il chiaro obbiettivo di estrapolare la massima performance dalla vettura modenese, Ferrari corre ai ripari.
Come anticipato dallo stesso Mattia Binotto, team principal della storica scuderia italiana, sono al vaglio un paio di modifiche per innalzare la produttività della monoposto in relazione all’efficienza aerodinamica. Oltre and una nuova specifica di alla posteriore che verrà verificare a Miami, approfittando dei test Pirelli 2023 svolti sulla pista di Imola, gli ingegneri di Maranello hanno verificato gli effetti di una modifica al fondo.
F1. Ferrari aggiorna il fondo della vettura
Come possiamo osservare nell’immagine successiva scattata sul circuito romagnolo, il provvedimento tecnico arriva nella porzione che precede gli pneumatici posteriori. Trattasi di una zona cruciale non solo per cercare di sigillare i canali al di sotto della monoposto, ma anche per gestire il tanto chiacchierato fenomeno del porpoising. Problema che, come detto, sembra affiggere in maniera minore la RB18.
Ferrari sta lavorando parecchio su questo tema per ridurre il fenomeno nocivo. In diverse staccate, dove si verifica un forte pompaggio aerodinamico, i piloti della rossa sono stati costretti ad anticipare la fase di frenata, perdendo metri preziosissimi che limitano la produttività cronometrica. La modifica studiata, di fatto, va a prendere spunto da una soluzione già vista proprio sulla vettura austriaca.
I tecnici del Cavallino Rampante hanno deciso di applicare un taglio squadrato al fondo. In questo modo si perde una minima parte del carico sviluppato per riuscire però a mitigare in modo consistente il porpoising. Nella zona dove è stato effettuato il taglio il “floor” era originariamente bombato. Pertanto, per rispettare l’altezza minima del bordo si è dovuta aggiungere un’appendice spiovente verso il basso.
Già di per sé, oltre ad aumentare la downforce prodotta dalla monoposto, la forma tondeggiante adottata andrà a diminuire i saltellamenti, visto che la zona più sensibile e delicata della specifica si trova più staccata da terra. Resta da capire, lo faremo con ogni probabilità già durante le Fp1 del prossimo Gran Premio a stelle e strisce, come il “rimedio” studiato dalla Ferrari agirà sul comportamento della vettura.
F1-Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich – Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari – Merceds AMG F1 Team
