giovedì, Novembre 21, 2024

Gp Australia 2022/Ferrari: gestione gomme e controllo del pompaggio le chiavi della gara

F1 Il sabato della Ferrari è un mix bilanciato di soddisfazione e di delusione. Il primo sentimento non è solo frutto della pole position di Charles Leclerc, la seconda in questo 2022, ma anche e soprattutto della conferma che la Ferrari F1-75 è una macchina veloce, solida ed efficace in ogni situazione. Sakhir, Jedda e Albert Park sono piste molto diverse tra loro e su tutte e tre la creatura di David Sanchez si è espressa in maniera superlativa. Segno che la base concettuale è validissima. E pensare che Maranello non ha ancora portato veri upgrade. Come si suol dire: il meglio deve ancora venire.

Dall’altro lato c’è l’amarezza che ha il volto e l’espressione di Carlos Sainz che non riesce a capitalizzare l’enorme potenziale della rossa vettura che ha a disposizione. La sfortuna ci ha messo lo zampino, ma lo spagnolo non è del tutto esente da responsabilità. Nel primo assalto della Q3, nel pieno del giro buono, la bandiera rossa lo costringe a riprendere la via dei box. Nel secondo tentativo la sua F1-75 fa le bizze in fase di avviamento e si perdono un paio di preziosi minuti che non consentono al madrileno di affrontare i canonici due giri di preparazione prima dell’assalto al cronometro.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

Fin qui nulla di ascrivibile a Carlos. Le sue “colpe” iniziano nel momento in cui si rende protagonista di un eccesso di foga che di fatto gli costa il giro. Alla fine sarà nono per un suo errore di pilotaggio ed eviterà la decima piazza solo grazie al problema occorso alla Alpine A522 di Fernando Alonso. Le possibilità di recupero per il figlio d’arte vi sono ma la vetta, quella a cui puntava per evitare che Leclerc prendesse il largo in classifica, sembra ad ora una montagna troppo elevata da scalare.

Prassi che va consolidandosi in questo 2022 è quella che vuole Laurent Mekies fare il punto della situazione dopo ogni sessione. Il direttore sportivo della Scuderia sostituisce sovente Mattia Binotto davanti ai microfoni dei media accreditati. Anche oggi ha parlato del momento del Cavallino Rampante sottolineando la giornata a “due velocità” del team che rappresenta.

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Laurent Mekies, racing director della Scuderia Ferrari, passeggia all’interno del paddock

E’ un weekend intenso. A volte eravamo davanti a Red Bull, a volte dietro. Stamattina sembravano loro meglio di noi, quindi sapevamo che c’era tanto lavoro da fare. Sapevamo che sarebbe stata dura, non ci aspettavamo una qualifica liscia, anche per come sono le gomme qui“.

Il dirigente transalpino ha sottolineato come una delle difficoltà maggiori sia stata proprio quella relativa alla gestione termica del compound: “C’è chi ha fatto un giro spinto, chi due, chi come noi ha fatto un giro in più di preparazione (situazione analoga a quella Mercedes, leggi qui). C’era tanta ricerca di piccoli dettagli. Alla fine Charles è riuscito in una tornata straordinaria alle fine del Q3. Non è la prima volta che lo fa. Sono molto contento per tutti. A Maranello e per lui, ovviamente“.

Siamo rammaricati per Carlos perché aveva anche lui tanta velocità. Ma la scarsa temperatura delle gomme ha giocato un ruolo importante. Avevamo previsto doppio giro di preparazione per entrambi i piloti. Fare un solo giro di lancio non è stato ideale perché gli ha cambiato abitudine all’ultimo secondo. Ha fatto quello che ha potuto. Sul primo tentativo ha preso la bandiera rossa per pochi istanti. Questo ci mette indietro ma la velocità che ha fatto vedere era molto buona e sono sicuro che domani sarà in lotta“.

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Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) all’interno dei box durante la qualifica in Australia

La gara presenterà molte insidie e l’ingegnere francese ne è consapevole: “Non possiamo sapere quale pista sia vantaggiosa per quale team. L’Albert Park non è un tracciato liscio e lineare come Bahrain e Jeddah. Vediamo tanti piloti e tante macchine in difficoltà. Anche le nostre lo sono (il riferimento è al porpoising, nda). Il bilancio è molto meno perfetto rispetto alle prime due gare“.

I ragazzi – ha proseguito l’ex FIA – hanno lavorato molto bene sia a Maranello che qui. Charles e Carlos hanno lavorato bene ieri sera, sono stati concentrati anche stamattina quando la Red Bull sembrava avere un vantaggio su di noi. Alla fine è solo sabato, domani la lotta con loro ci sarà in ogni giro. C’è ancora tanto lavoro da fare in serata”.

In Ferrari c’è la percezione che in condizioni di gara – e la simulazione di venerdì pomeriggio lo ha confermato – la distanza con la RB18 di Max Verstappen sia molto più contenuta di quanto la Q3 abbia narrato. Inoltre c’è l’aspetto della velocità di punta che continua ad essere appannaggio della vettura concepita da Adrian Newey. Un aspetto che in gara potrebbe pesare sensibilmente.

Occhio alle strategie visto che ci sarà il salto di mescola e la gomma C5, quella usata in qualifica, non dovrebbe essere la prima scelta per le scuderie che partono davanti. Su compound medio C3, la Red Bull si era espressa su altissimi livelli e in Ferrari lo sanno. A preoccupare meno, invece, è il pompaggio aerodinamico che potrebbe infastidire, alla distanza, solo i piloti. Da Maranello non si aspettano che la cosa possa generare difficoltà alle vetture come preconizzato (o forse sperato) da Helmut Marko ieri (leggi qui).


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto:F1, Scuderia Ferrari

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