F1 – Dopo un avvio di mondiale in cui la dea bendata ha portato in dono un podio inatteso a causa di un contesto tecnico non proprio esaltante, la fortuna ha abbandonato Lewis Hamilton nei due successivi gran premi. Prima una virtual safety car, a Jeddah, e poi una vettura di sicurezza concreta, all’Albert Park, hanno negato al sette volte iridato un possibile quinto posto e un comodissimo podio che comunque è rimasto in casa Mercedes visto che a godere del rimescolamento offerto dall’auto pilotata da Bernd Mayländer è stato George Russell.
Ovviamente nulla per cui fare drammi. La W13 è un paziente convalescente ed il Gp d’Australia, nonostante alcune criticità si siano confermate, è stato un generale test in cui si sono raccolti ottimi dati da utilizzare per superare, con l’annunciato pacchetto evolutivo che dovrebbe debuttare ad Imola, il limitante fenomeno del porpoising che incatena ancora le performance delle creatura di James Allison e Mike Elliott. Durante la gara, in tal senso, abbiamo potuto osservare sulla Frecci d’Argento n°44 alcuni sensori per la raccolta dati che hanno determinato un aggravio di peso di circa 1,5 kg. Insomma, le sperimentazioni sono in corso ed un quarto posto non è un risultato da buttar via.
“Medaglia di legno” che serve come ripartenza, non di certo come punto di arrivo. In Mercedes sono ancora convinti che sia possibile dare un senso a questa stagione uscendo dall’anonimato tecnico in cui è sprofondata dopo anni in cui era il punto di riferimento per l’intera categoria.
Toto Wolff, sulla via del ritorno dall‘Australia, si è detto certo che le aree critiche siano state finalmente individuate. Da qui può e deve partire la riscossa per provare a ricucire lo strappo con la vetta anche se le prestazione della Red Bull, e soprattutto della Ferrari, sembrano essere così concrete da risultare irraggiungibili ad oggi. Vedremo.
Hamilton è parte del mondo anglo-tedesco dal lontano 2013. Dieci stagioni ricche di soddisfazioni che l’hanno reso un vero e proprio leader. E come tale, in questi giorni, si sta comportando. Lewis è esigente, pretende che la squadra non perda un solo istante per capire come fare far progredire la vettura. E’ necessario alzare l’asticella perché il secondo posto in classifica costruttori è effimero e frutto del fato, delle altrui sventure. Hamilton chiede invece di avere una macchina capace di scalare la graduatoria grazie alla facoltà di sviluppare performance e velocità.
Il momento del cambio di passo è giunto. Mercedes AMG F1 non può permettersi di aspettare altre due o tre gare per portare aggiornamenti risolutuvi. Per tal ragione il team campione del mondo, in queste due settimane che ci separano dal Gran Premio dell’Emila Romagna, spingerà al massimo per arrivare ad una soluzione definitiva. Pare che proprio Hamilton si sia messo, smartphone in mano, a rintuzzare i vertici della scuderia affinché reagiscano con solerzia.
“C’è molto lavoro e ci saranno molte chiamate – ha detto il britannico a margine di un evento organizzato dalla Petronas – Sono in molte chiamate Zoom con tutti gli sponsor e i nostri capi; sto cercando davvero di radunarli. Abbiamo alcuni miglioramenti da apportare. E abbiamo bisogno del supporto di tutti per farlo: non lasciamo nulla di intentato. Mi sto assicurando che ci sia ancora la fame e che stiamo tutti massimizzando gli sforzi, in ogni momento“.
Un Hamilton in versione team principal quello che si aggira tra i corridoi di Brackley. Il trentasettenne di Stevenage ci crede ancora e forse lo fa in virtù della grande esperienza accumulata in sedici stagioni di F1 condotte sempre al vertice: “Sto inseguendo le persone che sono nella galleria del vento. Sono sempre addossi ai ragazzi dell’aerodinamica. Sto pressando su ogni singola area. Ci sono prestazioni da guadagnare in aree che conosciamo“.
Lewis sa che il tempo è scaduto. Il ritardo dalla vetta è già molto importante, immaginare di accumularne ulteriore vorrebbe dire abituarsi all’idea che il 2022 sarà un anno di transizione. Ed Hamilton non vuole immaginare ciò: “Abbiamo bisogno di progredire ora, non in due o tre gare. Sappiamo tutti come squadra che dobbiamo essere fiduciosi e mantenere alta quell’energia“.
Nonostante la Mercedes sia attualmente seconda nel campionato costruttori e George Russell sia solo dietro a Charles Leclerc nella classifica piloti, il distacco da Ferrari e Red Bull rimane evidente. Chiudere questa distanza non sarà facile. Ecco che Hamilton spera che la W13 abbia più margine per progredire rispetto alla Ferrari F1-75 ed alla Red Bull RB18.
“Preferisco rimanere ottimista. Ci sono ancora 20 gare da disputare. I top team spesso si sviluppano ad un ritmo più veloce. Sarà così con questa nuova macchina? Lo vedremo. Spero davvero di poter entrare presto in battaglia. Ma per ogni piccolo miglioramento che faremo, probabilmente Ferrari e Red Bull ne faranno uno simile. Quindi non sarà facile. Sì, il divario è abbastanza grande in questo momento, ma c’è ancora molta strada da fare“.
Non si perde d’animo Lewis. La corsa all’ottava corona iridata al momento sembra utopia. Ma la lunghezza senza precedenti del calendario e vetture all’anno zero della loro evoluzione lasciano ancora qualche flebile speranza. Per ora in Mercedes hanno limitato i danni, ma ciò non può più bastare. Il campionato degli anglo-tedeschi inizia tra due settimane sulle rive del Santerno.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1