domenica, Dicembre 22, 2024

Mercedes: le dinamiche operative “sconosciute” all’interno di un team di F1

F1 – Un team di Formula Uno è un’orchestra numerosa nella quale ogni strumento gioca un ruolo importante nell’esecuzione dello spartito. Ogni dettaglio, anche quello apparentemente più marginale, concorre al buon funzionamento del squadra. Il discorso vale per le compagini meno strutturate che solitamente “affollano” le zone medio-basse della classica e vale soprattutto per chi ha ambizioni elevate ed obiettivi “pesanti”. Ossia la vittoria. Mercedes è stata il faro della categoria per otto lunghi anni. Una striscia di tronfi che mai s’era vista nella storia della F1.

Una sequenza che ora sembra poter finire anche se gli “uomini in grigio” non ne vogliono sentir parlare e stanno appunto operando per provare a ridare verve al progetto W13. In questo grande ensemble che è il team di Brackley c’è un esecutore che ha un ruolo fondamentale e che rappresenta la storia della scuderia avendola vista crescere e avendola, in parte, plasmata. Ci riferiamo a Ron Meadows che ora ricopre il ruolo di Direttore Sportivo. Una lunga gavetta quella del manager inglese che ha iniziato come meccanico per poi prendere possesso di un proprio team di Formula 3000.

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Ron Meadows, direttore sportivo Mercedes

Meadows nel mondo Mercedes ci è stato catapultato in via piuttosto incidentale. Dopo un’esperienza oltreoceano, in IndyCar, è tornato in F1 per lavorare nella BAR, la compagine che puntò su Jacques Villeneuve dopo il suo addio alla Williams. ​​La squadra fu acquisita dalla Honda e in essa Meadows divenne team manager e poi DS. Successivamente l’equipe nipponica fu ereditata dalla Brawn GP che, a sua volta, divenne la base della Mercedes che ne acquisì competenze, maestranze e gli stabilimenti di Brackley in cui tutt’ora opera.

Un manager di lunghissimo corso che è particolarmente apprezzato dalla proprietà tricefala della scuderia (Wolff, Ineos e Daimler AG, nda). Tanto da occuparsi di mansioni molto delicate. Al momento, difatti, è colui il quale funge da responsabile del box e da gestore del muretto. Opera, tra le altre cose, da raccordo tra il team e la FIA, incluso il Direttore di Gara.

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Ola Kallenius, amministratore delegato Daimler AG

Il 58enne manager ha raccontato i dettagli del suo lavoro alla testa RN365 svelando quanto sia delicato il suo ruolo: “La parte principale del mio lavoro negli anni è diventata molto più amministrativa piuttosto che basata sull’uomo. Un tempo ascoltavo tutti, selezionavo i membri del team. Ora ho persone che lavorano per me, che seguono il processo. Faccio l’ultima chiamata ad alcune delle persone chiave, ma cerco di lasciare che siano loro gestire le persone e facendo anche degli errori“.

Si desume che la struttura della Mercedes siamo molto più estesa e tentacolare di quella che Meadows poteva gestire ai tempi della BAR piuttosto che della Brawn GP Una compagine da otto titoli consecutivi ha necessariamente più personale. Che ora deve essere amministrato con una difficoltà ulteriore rappresentata dal budget cap: “Ora c’è un sacco di amministrazione da fare. La situazione è peggiorata negli ultimi 12-24 mesi a causa del tetto massimo dei costi, del cronometraggio delle ore di lavoro consentite e di tutto quel genere di cose“.

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La sede powertrains Mercedes sita a Brixworth

La pandemia ha ulteriormente complicato le operazioni. Meadows spiega perché: “Il Covid è stato un incubo completo per tutte le squadre. Fondamentalmente abbiamo una persona dedicata tutto il tempo a fare test Covid, amministrazione, scartoffie. Questo per assicurarci che il protocollo venga rispettato anche se sembra che cambi settimana dopo settimana“.

Un direttore sportivo di F1 non opera solo all’interno del suo team. Parliamo di una figura chiave che ha mansioni esterne che toccano anche la sfera politica e regolamentare. Meadows è stato profondamente coinvolto nella fase di stesura del regolamento sportivo offrendo la sua esperienza per aiutare i decisori a plasmarli prima che venissero definiti dell’organo di governo della F1 per l’approvazione. Il dirigente britannico con i colleghi delle altre compagini ha tenuto parecchie riunioni negli ultimi anni per creare una bozza dei regolamenti tecnici prima condividerli alla FIA e alla Formula One Management nell’ambito delle riunioni del Comitato Consultivo Sportivo.

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FIA

In questa sede è possibile immaginare che ogni squadra si facesse latrice del proprio punto di vista e dei propri interessi specifici. Tavoli che saranno stati tutt’altro che pacifici. Alla fine è prevalsa una linea compromissoria che, apparentemente, ha accontentato un po’ tutti: “Penso che il testo normativo sia ben bilanciato – ha spiegato il direttore sportivo della Mercedes Se guardi quanti articoli ci sono si capisce che è stato è un lavoro a tempo pieno.

Quattro o cinque di noi direttori sportivi ci siamo chiusi in una stanza per alcuni giorni per elaborare queste regole e poi passarle alla FIA. Abbiamo condiviso i testi con tutte le squadre per due o tre incontri del Comitato Consultivo Sportivo senza provvedere a grande cambiamenti“.

Cosa non da poco visto che quest’organo è di grandi dimensioni: “Il problema è quando hai il Comitato al completo con tutte le squadre, molti membri della FIA, la FOM che viene coinvolta… Ci sono più di 40 persone, quindi gli incontri sono grandi“.

Tante persone per scrivere le regole del motorsport sulla cui efficacia Meadows non si esprime in maniera del tutto aperta: “Penso che a volte i regolamenti possano essere un po’ complessi e privi di un po’ di flessibilità. Ma dove possiamo mettere il limite? Alla fine deve soddisfare tutti deve essere positivo per il gruppo, non solo per le squadre veloci o lente. Deve essere buono per tutti“.

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George Russell poco prima di tagliare il traguardo del Gp d’Australia 2022 per il suo primo podio in Mercedes

Per ora i tre pilastri della nuova F1 (auto ad effetto suolo, vincoli di sviluppo tramite il contingentamento delle ore di galleria e di CFD e budget cap) non hanno sortito del tutto gli effetti desiderarti. Il gap prestazionale è ancora ampio, sono solo cambiati gli attori protagonisti. Le vetture risentono ancora delle scie, lo ha spiegato piuttosto chiaramente Kevin Magnussen (leggi qui). Ovviamente non possiamo sin da ora bocciare il tentativo di Liberty Media al quale, come spiegato precedentemente, hanno partecipato anche i team con un ruolo attivo.

La F1 è materia molto complessa e le parole di Meadows ci hanno fatto capire un po’ meglio quali siano i processi operativi che si nascondono nelle segrete stanze del Circus Iridato. Per quanto riguarda Mercedes l’obiettivo è di massimizzare la comprensione e l’applicazioni di norme che essa stessa ha contribuito a definire col fine di ritornare pienamente nella partita. Chissà che ad Imola non possa iniziare questo processo.


F1 – Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1

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