F1 – Non poteva concludersi peggio il weekend australiano di Carlos Sainz, che durante il secondo giro dei 58 previsti, nel tentativo di attacco ai danni di Zhou in curva 9, è finito lungo fino a girarsi in ghiaia in uscita di curva 10. Risultato irreversibile: macchina insabbiata e ritiro per l’alfiere della rossa.
Sarebbe riduttivo e superficiale catalogare il risultato odierno come un semplice errore di guida del pilota spagnolo che rappresenta invece, da una più attenta analisi, la logica conseguenza dell’andamento gaussiano delle sue performance nell’arco del weekend di Melbourne.
Come evidenziato durante le qualifiche di ieri, gli imprevisti non stati gestiti correttamente dal punto di vista emotivo proprio nel round del mondiale in cui Carlos sembrava aver raggiunto rapidamente un miglior feeling con la monoposto rispetto al compagno di squadra.
Probabilmente la frustrazione per non essere riuscito a cogliere un tempo valido al primo tentativo della Q3, ha destabilizzato la fiducia del madrileño nell’ossessiva competizione con Charles Leclerc, fallendo un probabile piazzamento nelle prime due file che avrebbe completamente cambiato le sue ambizioni e quel del Team Ferrari in ottica gara.
Una delle celebri frasi Edward Murphy secondo cui “Se esiste anche una sola possibilità che un numero di cose vada male, ad andare male è sicuramente quella destinata a provocare il danno maggiore” nel caso di Sainz la cosa peggiore è stato certamente l’errore nel rapido cambio di direzione delle curve 9 e 10 durante le qualifiche di ieri.
La restante parte del weekend è stata segnata da scorie emotive, mai smaltite, e scelte strategiche mirate a recuperare il terreno perso nella Q3.
La carica emotiva già alle stelle è stata ulteriormente sollecitata quando si è reso necessario sostituire il volante sulla monoposto 55, per un guasto ad alcuni comandi .
In tal senso la scelta delle gomme hard in partenza è costata molto cara già allo spegnimento dei semafori, fase in cui il pilota spagnolo è stato superato da molte monoposto che hanno sfruttato la mescola a banda gialla, facendolo precipitare in 14 posizione.
Ai microfoni di Sky Sainz, vistosamente deluso, sintetizza così la sua brevissima gara dell’Albert Park:
“Ho dovuto cambiare il volante poco prima del via e non era impostato in maniera corretta. Ho avuto due volte l’antistallo e ho perso quindi posizioni, facendo fatica a portare in temperature le gomme. Poi ho provato ad attaccare, ma sono finito fuori. E’ stato un weekend da dimenticare dove tutto è andato storto e io devo imparare dai miei errori. Si guarda alle prossime 20 gare“.
La sensazione è che Carlos stia perdendo di vista la sua crescita individuale nel momento in cui si è alzata l’asticella della competizione, cercando di andare oltre le sue qualità in terreni storicamente ostici per il pilota spagnolo come la qualifica e la battaglia corpo a corpo.
Le prestazioni e le vittorie di Leclerc possono minare le certezze di Sainz senza un’adeguata gestione delle emozioni mirata ad esaltare i suoi punti di forza come la costanza di rendimento e un’ottima visione di gara che spesse volte gli hanno consentito di prevalere anche su Charles.
In casa Ferrari, in un momento di logica euforia dopo anni di attesa, è importante poter contare sul supporto di Carlos indipendentemente dalle personali aspirazioni del pilota, soprattutto in questa fase della stagione dove non sono state ancora definite gerarchie tra i due alfieri della rossa.
Il prossimo appuntamento sulle rive del Santerno sarà una tappa fondamentale per le ambizioni di Carlos, su un circuito in cui lo scorso anno ha offerto un’ottima prestazione e dove è atteso da un pronto riscatto davanti al pubblico di casa Ferrari.
F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari