F1 – Se fosse possibile viaggiare nel tempo ed un messo proveniente da un recente futuro ci avesse detto che la Mercedes, dopo otto ani di domino quasi sfrontato, avrebbe faticato a tenere dietro le Alfa Romeo – che l’anno scorso chiusero mestamente in penultima posizione nella classifica costruttori – ci saremmo fatti una grassa e rumorosa risata. Invece tutto ciò si è concretizzato.
L’avvio del 2022 ha detto che il team di Hinwil non solo è prossimo alle prestazioni dei campioni del mondo in carica, ma che è stato molto più reattivo dei “grigi”. A Barcellona la vettura di Zhou e Bottas è stata afflitta da un pompaggio aerodinamico talmente importante da far pensare che l’intero progetto fosse un mezzo fallimento. Dall’altro lato della pit lane, nel box Mercedes, le cose procedevano su una china del tutto opposta: si lavorava su una vettura stabile che fu in grado di trovare ottime risposte cronometriche nell’ultimo giorno.
Sembrava il solito film, quello visto molte volte in cui i protagonisti giocavano a nascondino per poi calare il pugno da knock out quando il cronometro iniziava a contare per davvero. Le cose, è storia nota, sono andate “un tantino” diversamente. Nelle prove invernali del Bahrain la Mercedes si è presentata con una sorta di iper-aggressiva e malfunzionante versione B, l’Alfa con una C42 rivista in piccoli dettagli che hanno fatto una differenza sul giro e sul passo gara stratosferiche.
Ecco che la forbice prestazionale tra i battistrada ed i fanalini di cosa si è talmente assottigliata da sembrare impercettibile. La differenza in punti, ad oggi, la sta facendo il ritiro di Bottas per questioni precauzionali in quel di Jeddah e probabilmente la poca esperienza del driver nipponico che deve pagare lo scotto del noviziato nella massima serie del motorsport. Quando il pilota finlandese ha lasciato Brackley dopo cinque anni di fedele apprendistato per abbracciare la causa italo-elvetica molti hanno storto il naso pensando ad un evidente downgrade.
Invece “Woodman” è lì ad alitare sul collo del suo ex compagno di team e del pilota che gli ha “scippato” il volante. Ma l’obiettivo è ben più ambizioso e la sua realizzazione eventuale avrebbe del clamoroso. Mentre a Brackley sono alle prese con il problemi della W13 che potrebbero essere risolti solo a Barcellona (leggi qui) in Alfa-Sauber sono mossi da tanta di quella determinazione e convinzione che si pensa che possa scalzare la Mercedes dal gradino più basso del podio issandosi come terza forza alle spalle di Red Bull e della Ferrari. Cosa che potrebbe succedere anche grazie al motore “Superfast” fornito dal Cavallino Rampante che ha sbalordito tutti per le prestazioni sciorinate nelle prime due gare del 2022.
“Abbiamo quello che serve per affrontare e superare la Mercedes diventando la la terza potenza dietro Red Bull e Ferrari. Questo – ha sostenuto in determinatissimo Valtteri Bottas – deve essere il nostro obiettivo al momento. Sono sorpreso di vederli lottare più indietro, ma al contempo è bello essere in grado di combattere con loro. Questo è il miglior scenario per la nostra prima stagione insieme e non me l’o aspettavo considerando le informazioni che avevo“.
Evidentemente Bottas, avendo vissuto l’ambiente della Stella a Tre Punte fino alla metà di dicembre, era convinto che i progetti in cantiere fossero molto più efficaci di quanto si siano effettivamente rivelati. E, parimenti, temeva che una squadra uscente da un anno parecchio difficile potesse patire ancora negativi strascichi. Invece l’aver osservato un team immediatamente reattivo dopo le difficoltà catalane ha dato impulso agli stimoli di un pilota che usciva da un confronto a tratti mortificante con Lewis Hamilton.
E’ un Bottas nuovo che quello che rivedremo in azione a Melbourne. Ne è convinto Xevi Pujolar, head of trackside engineering dell’Alfa Romeo, che si è detto felice di aver riscontrato una velocità pura che il finnico ha sempre dimostrato di possedere in qualifica. Ciò che ha sorpreso è soprattutto il suo atteggiamento. Un pilota che “irradia così tanta positività che tutta la squadra ne è coinvolta“. In Alfa, effettivamente, dopo aver cambiato tutta la line-up, serviva un pilota scafato che sapesse come indicare la strada ad un team di seconda fascia che vuole approfittare del nuovo contesto tecnico per prendersi un posto al sole.
Naturalmente i sogni e le ambizioni di Valtteri Bottas, che in questo momento coincidono, passano per la risoluzione dei problemi che stanno limitando le prestazioni della Mercedes. Non si può sottostimare la capacità di reazione di chi, per quasi due lustri, ha fatto il bello e il cattivo tempo diventando il punto di riferimento tecnico dell’intera categoria. Il sorpasso, ove mai posse possibile, si concretizzerà se e solo se a Brackley non caveranno il ragno dal buco e se capiranno che questa macchina non ha un futuro tecnico. Cosa che fatichiamo a credere perché i campioni del mondo hanno sempre dimostrato una certa attitudine a chiamarsi fuori da situazioni scabrose.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Orlean Alfa Romeo Racing