F1 – Imola ha accolto i protagonisti della Formula 1 sotto un cielo plumbeo durante la tradizionale Trackwalk del giovedì, in un clima inusualmente rigido in questo periodo dell’anno per la località romagnola.
L’instabilità metereologica caratterizzerà, con ogni probabilità, l’intero weekend di gara obbligando i team a gestire un’ulteriore variabile proprio nella prima delle tre tappe sprint del mondiale. La prima gara europea costringerà i team e i piloti a calzare i pneumatici da bagnato per la prima volta sulle nuove monoposto ad effetto suolo, praticamente al buio, dopo la farsa del test di Barcellona del 25 Febbraio colpevolmente snobbato dai team (leggi qui per approfondire).
Le temperature estremamente fredde, nella notte tra giovedì e venerdì, hanno indotto la FIA ad usare una misura cautelativa in merito alla gestione della temperatura dei pneumatici attraverso una nota distribuita ai team alle ore 15:35 dal direttore di gara tedesco Niels Wittich:
“I team potranno lasciare le gomme nelle termocoperte e riscaldate a una temperatura massima di 30 °C per tutta la notte per ridurre al minimo eventuali problemi legati alle rigide temperature ambiente durante la notte“.
La saggia decisione della federazione in nome della sicurezza dei piloti, sottende la latente preoccupazione sul comportamento del binomio wing car/pneumatici da bagnato su un tracciato che durante la scorsa edizione ha messo in chiara difficoltà monoposto e pneumatici ampiamente collaudati proprio in condizioni di pioggia.
E’ ancora impresso nella mente dei tifosi Ferrari, il testacoda di Charles Leclerc nel giro di ricognizione alle acque minerali con pneumatici intermedi e a bassa andatura, incruento remake del clamoroso ritiro di Alain Prost sempre ad Imola durante il giro di ricognizione del gran premio di F1 di San Marino edizione 1991.
In precedenza, durante il giro di formazione, Fernando Alonso era finito a muro alla Tosa a bassa velocità sempre su gomme intermedie.
Un’altra grande incognita è la visibilità del pilota in scia a un’altra monoposto. Le nuove auto sono state pensate per migliore la sensibilità aerodinamica delle vetture in scia, attraverso un flusso d’aria più pulita in uscita dal fondo vettura che potrebbe generare un effetto spray di proporzioni molto più elevate rispetto alle monoposto della precedente generazione.
Anche in merito a questa criticità, l’edizione 2021 Gran Premio dell’Emilia Romagna 2021 è un precedente da tenere in seria considerazione alla luce dell’enorme muro d’acqua sollevato dai battistrada che hanno costretto il resto del gruppo a correre quasi alla cieca durante le prime fasi della gara.
Dal punto di vista tecnico, sarà molto interessante analizzare il comportamento dei nuovi pneumatici Pirelli da bagnato, che grazie ai cerchi da 18 pollici hanno un comportamento più rigido in virtù di una spalla più bassa in grado di supportare una maggiore forza laterale in curva rispetto ai pneumatici da 13 pollici.
Le mescole da bagnato dovrebbero pertanto garantire uno smaltimento dell’acqua uniforme sia nei tratti rettilinei che in curva in ragione di una minore flessibilità della spalla del battistrada. Nel caso in cui la gara di domenica si dovesse svolgere in condizioni di bagnato, sarà intrigante verificare se la resistenza delle mescole Pirelli. molto elevata sui compound slick, come dimostrato dallo stint di 57 giri di Albon in Australia, sia una caratteristica comune alla gamma di gomme da bagnato.
In tal caso potremmo assistere a strategie originali senza alcun cambio gomme, specie se la pista dovesse asciugarsi, favorendo il degrado dei pneumatici wet trasformandoli in vere e proprie gomme slick.
Abbiamo già osservato questo comportamento in passato nei pneumatici Bridgestone, la cui mescola wet intermedia degradava rapidamente diventando una gomma dal buon comportamento su pista asciutta, caratteristica che determinò l’ultimo successo di Schumacher in F1 nel gran premio di Cina del 2006.
Se la gara d domenica dovesse svolgersi in condizioni climatiche mutevoli e se i nuovi pneumatici da bagnato Pirelli confermassero la natura di gomme Slintermediates, ovvero capaci di trasformarsi in gomme da asciutto a causa del degrado della scolpitura, i team più abili nel comprendere il loro comportamento potranno mettere in atto strategie alternative tali da consentire chance di vittoria anche a monoposto del midfiled.
F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Pirelli, Mercedes AMG F1