F1 – Si scrive Charles Leclerc, si legge talento ed errori. È questo che la mente associa al giovane e talentuoso primo pilota Ferrari. Leclerc, infatti, ci ha da subito abituati a grandi prestazioni, eseguite anche con una certa costanza ma anche a qualche passaggio a vuoto. Ma si tratta di un difetto che può rilevarsi tendenzialmente dannoso alla Ferrari, in termini di titoli mondiali per Costruttori e Piloti?
Leclerc: un talento, errori compresi
Imola è stato l’ultimo di una serie di errori compiuti dal pilota Ferrari. Charles Leclerc, infatti, si è spesso reso autore di errori piuttosto copiosi e costosi, sebbene li abbia incastonati in una serie di performance eseguite perfettamente.
Fra gli errori presenti nella sua carriera in F1, possiamo ritrovare l’essersi trovato a muro nelle qualifiche del GP dell’Azerbaijan del 2019, quando era in lotta per la pole, un incontro “ravvicinato” con Verstappen nel giro d’apertura del GP del Giappone dello stesso anno. Durante la stagione 2020, invece, ricordiamo l’aver colpito l’allora compagno di squadra Sebastian Vettel nel GP d’Austria, un incidente sulla Parabolica durante il GP d’Italia mentre era in atto una ripartenza della Safety Car e uno scivolone fuori dalla pista durante l’ultimo giro del GP di Turchia, mentre era in lotta per il podio.
Arriviamo ad Imola di quest’anno. Episodio in cui ha perso un podio sicuro spingendo oltre il limite nel tentativo di assicurarsi un secondo posto che, onestamente, non avrebbe fatto grandi differenze con un terzo posto in termini di punti, se rapportato con la fase della stagione in cui siamo.
Tuttavia, se si analizzano le situazioni nel loro complesso, si può notare del talento anche nel compiere questi passaggi a vuoto. Il monegasco non compie mai lo stesso errore due volte. Leclerc, infatti, ha il grande pregio di essere molto – fin troppo? – autocritico e riconoscere immediatamente i propri errori, impegnandosi a non ripeterli. L’unico problema è la sua abilità a trovarne di nuovi.
Fil rouge: pressione e voglia di vincere
Sebbene ogni errore di Leclerc sia a sé – presto riconosciuto, imparato ed evitato – appare esserci un fil rouge nella modalità in cui il pilota della Ferrari si trova più incline a sbagliare.
Infatti, questo accade in momenti di grande pressione psicologica, in cui Leclerc sente di poter avere di più e prova ad ottenerlo ad ogni costo. Il mix pericoloso è quindi dato da un’occasione d’oro e la possibilità tangibile di non metterla a frutto che spinge il ferrarista ad andare sul limite, portandolo a volte a firmare prestazioni eccezionali, altre a superarlo e quindi sbagliare in maniera piuttosto costosa, in termini di punti.
Parlando di quello di Imola, per esempio, lo stesso pilota lo ha descritto come un errore mentale. “è uno di quegli errori in cui entra più l’approccio mentale che avevi in quel particolare momento della gara”– ha affermato Leclerc.
Il monegasco, infatti, reagisce in maniera istintiva quando si trova a dover inseguire per colmare un gap e sente la pressione salire.
Quanto costano questi errori?
Tifosi e Scuderia devono quindi fare i conti con un bel numero di punti persi che avrebbero fatto comodo nella lotta per il mondiale. Infatti, tornando all’attualità, un terzo posto vale 15 punti, solo tre in meno rispetto al secondo posto. Max Verstappen avrebbe guadagnato, con i 25 punti della vittoria, un totale di dieci punti su Leclerc se fosse arrivato terzo e sette se il ferrarista fosse arrivato secondo. La differenza non era tale da giustificare un simile rischio.
Tuttavia, non si può condannare Leclerc più di tanto. Infatti, anche se è già pilota Ferrari da qualche stagione ed è coetaneo del suo rivale – sia Leclerc che Verstappen hanno 24 anni – il monegasco è ancora giovane ed ha il diritto di continuare a testare il limite. Leclerc sbaglia ma per eccesso di competitività: quante volte ha sbagliato Verstappen prima? E consideriamo che l’olandese ha anche più stagioni in F1 all’attivo rispetto al pilota Ferrari.
Come dicevano i latini, “errare è umano, perseverare è diabolico”, e Leclerc, lo abbiamo già detto, è uno che impara dai propri errori. Ora, non gli resta che svuotare la mente ed affrontare Miami con l’atteggiamento giusto.
F1-Autore: Silvia Giorgi – @giorgifunoat
Foto: Scuderia Ferrari F1