Difficoltà. Molte. Anzi… troppe. Così potremmo descrivere l’attuale situazione di Lewis Hamilton in F1. Il sette volte campione del mondo soffre e lo fa su due fronti: vettura non all’altezza e compagno di squadra ingombrante. Per quanto riguarda la prima tematica le soluzioni sembrano latitare. La discordanza dati/pista sta facendo dannare non poco gli ingegneri di Brackley, incapaci di produrre l’up-date risolutivo. Un aggiornamento in grado di rendere effettivo il progetto W13 “B”.
Promesse sotto il profilo squisitamente tecnico che tuttavia, malgrado il grande impregno profuso, gli ingegneri anglo-tedeschi non riescono proprio a mantenere. Ed è così che il team pluri premiato, attuale campione del mondo in carica dei costruttori, si deve accontentare delle posizioni di rincalzo. Lontano anni luce dalla competitività espressa da Ferrari e Red Bull, le due scuderie che in questo inizio di campionato 2022 si contengono pole e vittorie.
Nel dipingere l’attuale quadretto Mercedes, inoltre, va senz’altro menzionato il secondo punto espresso nel primo paragrafo che, fatti alla mano, sta iniziando a pesare sulle spalle del nativo di Stevenage: George Russell. Il britannico è una furia. Un pilota rapido e intelligente che porta in dote un’enorme smania di successo.
Tra i vari obbiettivi che lo spilungone inglese nutre con estrema attenzione, uno in particolare stimola l’interesse collettivo della F1: George batterà Lewis? La sfida tra i due esiste. È innegabile. Sebbene all’interno della squadra si cerchi di minimizzare offrendo un contesto disteso, in pista la “colluttazione” abita la mente dei piloti. D’altronde, quando lottare al vertice risulta impossibile, la meta numero uno resta sempre il medesimo: battere chi occupa l’altro lato del garage.
Le congetture in tal senso si sprecano se pensiamo alle prospettive. Russell lavora per costruire il proprio futuro, Hamilton per non farlo crollare a picco. Una sottile differenza che va tenuta ben presente. Passare dalla Williams alla Mercedes offre una miriade di stimoli. Mentre trovarsi a dover rincorrere i primi senza alcuna speranza di raggiungerli frusta i pensieri.
Quello che Russell individua come percorso di crescita ricco di soddisfazioni legato ai risultati, per Hamilton potrebbe trasformarsi in una via crucis. Sotto questo aspetto l’occasione per dimostrare ancora una volta le propri doti sussiste. Questo perchè, sino a prova contraria, il Re Nero resta il punto di riferimento Mercedes. A maggior ragione in questo mondiale raffazzonato dove l’esigenza di un leader impera. In passato Lewis ha trascinato il team durante i momenti più complicati. Lo farà anche nel 2022…
F1–Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Mercedes AMG F1 Team