F1 – Una delle scuderie che più ha sofferto in questo primo scorcio di Mondiale di Formula Uno 2022 è, senza ombra di dubbio, la McLaren. Il team di Woking sperava di aver affidato nelle mani di Lando Norris e Daniel Ricciardo una monoposto in grado di proseguire quel processo di crescita culminato con la clamorosa doppietta Brianzola dello scorso anno dopo ben otto anni di digiuno.
Il nuovo regolamento tecnico, a ragione considerato il più drastico degli ultimi quarant’anni, ha impegnato i gruppi di lavoro di tutti i team nella ricerca di nuovi target prestazionali difficilmente comparabili con i rispettivi progetti della scorsa stagione.
In tal senso, sembra evidente che il team di Woking non abbia alzato l’asticella, rispetto ai competitors, su alcuni dei parametri fondamentali delle monoposto “next-gen”, come ad esempio il carico aerodinamico, fattore determinante per avere un buon funzionamento dell’effetto suolo.
Se questa impressione fosse confermata, la competitività della monoposto papaya sarà fortemente condizionata da un margine di sviluppo notevolmente ridotto rispetto alla concorrenza. Alcuni rivali, come Mercedes e Aston Martin sono fortemente convinti di disporre di un buon progetto tecnico e che il potenziale esistente debba essere soltanto “sbloccato”.
A complicare la crescita della nuova F1 dello storico team inglese, è la problematica del surriscaldamento dei freni sull’asse anteriore, manifestatosi già nei test di Barcellona e acuitosi in Bahrein, in relazione a temperature ambientali molto più elevate, che hanno costretto Lando Norris a effettuare solo brevi stint negli ultimi tre giorni di test.
Per capire quanto sia importante la giusta temperature dei freni sull’asse anteriore è importante ricordare che il nuovo regolamento tecnico prevede l’utilizzo delle wheel cover e lo smaltimento del calore generato dai freni ha assunto un ruolo fondamentale per garantire le giuste performance dell’impianto frenante.
Temperature troppo elevate portano ad una prematura usura delle componenti ma anche a coefficienti di attrito più bassi. Per risolvere i problemi di surriscaldamento, McLaren ha aggiornato i condotti interni dell’impianto frenante, tuttavia la soluzione adottata viene considerata provvisoria per stessa ammissione del team principal Andreas Seidl.
Anche nel weekend di Jeddah entrambi i piloti sono stati eliminati in Q2 al sabato mentre in gara un coriaceo Norris è riuscito a racimolare i primi punti della stagione tagliando il traguardo in settima posizione, ottimo risultato considerato l’attuale livello della monoposto.
Altra nota dolente è il rendimento di Daniel Ricciardo davvero insufficiente non solo se confrontato con quello del team mate ma anche rispetto alle sue stesse prestazioni nell’ultima parte della scorsa stagione.
L’attenuante della mancanza ai test del Bahrein, causa Covid, non giustifica prestazioni così mediocri e quanto sta facendo vedere Kevin Magnussen, con l’ottima Haas F1, dimostra che l’adattamento alla monoposto 2022 non è direttamente proporzionale al numero di km percorsi nel precampionato.
Analogamente ad altri team in difficoltà nei primi due round della stagione, anche gli uomini della McLaren ripongono maggiori speranze nell’inizio della stagione europea del Circus, durante la quale saranno deliberati gli sviluppi aerodinamici che dovrebbero consentire alle monoposto papaya di poter primeggiare almeno nel midfiled dello schieramento.
F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: McLaren F1
