F1 – Il lungo ed oscuro tunnel che sta attraversando la scuderia Mercedes quest’anno sembra ancora non lasciare intravedere la luce alla sua fine: certo, qualche lampo che ha conferito luminosità al buio nel corso di questi 4 appuntamenti c’è stato (vedi il secondo posto di Lewis Hamilton in Bahrain oppure il terzo di George Russell in Australia), ma per un team di quella caratura non può essere sufficiente.
Appena qualche mese fa e dopo anni di dominio indiscusso, Lewis combatteva instancabilmente per il suo ottavo titolo mondiale; al contrario oggi si “accontenta” quantomeno di riuscire a portare a termine una gara classificandosi perlomeno nelle prime 10 posizioni (tra l’altro nel weekend arabo ha addirittura chiesto attraverso un team radio se fossero previsti dei punti per quei piazzamenti).
A pensarci oggi sembra essere trascorsa un’eternità. Non più tardi di febbraio, mese in cui si sono tenute le varie presentazioni delle vetture che sarebbero state schierate in griglia per questa stagione, al momento del debutto della W13 è stato lo stesso campionissimo ad elogiare e a dichiararsi ben felice di poter guidare un progetto così “intrigante” (poiché al momento dei fatti la loro vettura sembrava differire parecchio da tutte le altre).
Ma purtroppo già durante i test pre-stagionali della F1 di Barcellona è emerso qualche intoppo, dando quindi fondamento ai sospetti che aleggiavano intorno alle Frecce d’Argento: è stato proprio in quella circostanza che, quando gli è stato chiesto cosa sarebbe potuto accadere qualora non fosse andato tutto secondo i loro piani, il Re Nero non smentendo il suo perfetto stile-Hamilton ha risposto che il team campione del mondo non sbaglia. Che auto-gufata clamorosa.
Allo stato attuale dei fatti però, ha dovuto purtroppo ricredersi: la W13 proprio non vuole collaborare, ed ogni gran premio sembra confermare sempre di più questa ipotesi. Tant’è che ad oggi le sue parole in merito sono chiaramente parecchio cambiate: consapevole che ci sia ancora tanto da fare, continua ad essere di supporto per la squadra sostenendo che in realtà ognuno cerca di dar forza in quanto team, e che quindi è una sofferenza “collettiva” non relegata solamente alla figura di entrambi i piloti. È un lavoro che va portato avanti in quanto squadra, per cui si lavora insieme convogliando tutta la fatica verso lo stesso obiettivo: la conquista del mondiale.
Con un pizzico di realismo, stavolta anche lo stesso Hamilton sa che almeno per quest’anno sarà davvero difficile lasciare andare questa idea. Più che altro pare stia maturando la consapevolezza di dover raccogliere ciò che di positivo c’è da prendere, e concretizzare quanto meglio possibile con i mezzi che ha a disposizione. Anche se va specificato che quest’anno più che mai non bisogna perdere di vista la questione degli aggiornamenti, ipotetica ancora di salvezza di fondamentale importanza soprattutto per il team di F1 di Brackley.
Perciò al momento non si attende altro; lo stesso Lewis dichiara di non essere riuscito ancora a comprendere se attualmente sia la vettura ad avere problemi o se sia proprio l’intero progetto in sé ad essere poco vincente. Tuttavia il campionato è ancora lungo, dunque è molto probabile che ci sia tempo per sciogliere i nodi di tutti gli intoppi che man mano stanno incontrando; ed anche qualora dovesse essere oramai troppo tardi per la conquista mondiale, perlomeno con una W13 performante potremmo assistere a degli avvincenti duelli in pista.
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Mercedes AMG F1