F1 – A partire dal 1995, il regolamento tecnico della Formula Uno1 prevede che il peso minimo totale sia pari alla somma di quello della vettura e di quello del pilota, eccetto il carburante.
Fino al 2009, il peso minimo delle monoposto si attestava attorno ai 600 kg. Tuttavia la minore potenza dei propulsori V8 aspirati e il minore carico aerodinamico erano compensati da una enorme agilità e reattività delle vetture, molto apprezzata (e rimpianta) specie dai piloti di maggiore esperienza, attualmente in griglia, che hanno debuttato su quella generazione di monoposto.
A partire dal 2010 si è avuto un progressivo aumento del peso minimo, divenuto più marcato con la rivoluzione dei motori “turbo-ibridi” il cui maggior peso era dovuto in parte alla dotazione dei gravosi pacchi batteria.
Nell’ultima stesura delle regole 2022 sono stati aggiunti ulteriori tre chilogrammi al peso minimo inizialmente fissato a 795 kg, che determina un incremento di 43 kg rispetto alle F1 dello scorso anno.
Parallelamente all’aumento del peso minimo, dal 2017 sono state fissate dimensioni più generose delle monoposto, come ad esempio l’interasse, in grado di poter distribuire su una superficie più ampia l’aggravio dell’aumento di peso.
L’attuale regolamento tecnico concede un interasse compreso tra i 3400 e 3600 mm sui quali i progettisti hanno dovuto studiare il giusto compromesso tra peso e centro di gravità in relazione anche a una distribuzione del carico verticale completamente diversa dalle monoposto della scorsa stagione.
Le monoposto di F1, fino al 2021, erano caratterizzate da una capacità di generare carico aerodinamico che era equamente distribuita lungo la vettura: un terzo della spinta verticale era generata dall’anteriore, un terzo dal fondo e l’ultimo terzo dal posteriore.
Con la reintroduzione dell’effetto suolo con due canali Venturi, le auto ad effetto suolo generano il 50% del loro carico aerodinamico dai tubi Venturi, con solo il 25% proveniente dalle ali anteriori e posteriori.
Bisogna poi considerare un aspetto negativo che l’aumento di peso porta con sé ovvero l’aumento dell’inerzia del veicolo in rettilineo ed in curva. Nei rettilinei la maggiore potenza delle power unit compensa l’aumento di massa della monoposto ma nei segmenti a bassa velocità le cose si complicano in quanto una monoposto più lunga e pesante è anche più pigra ed impacciata.
Per tale motivo nei circuiti più tortuosi del mondiale, come ad esempio Monaco e Hungaroring, la forbice prestazionale tra le attuali monoposto e quelle della scorsa stagione si allargherà inevitabilmente.
Anche l’handling delle monoposto metterà a dura prova l’abilità dei piloti in mancanza di quella reattività tipica delle passate generazioni di monoposto che difficilmente rivedremo nel prossimo futuro…
F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Mercedes AMG F1