giovedì, Novembre 21, 2024

Gp Australia 2022, Red Bull: setup in via di definizione. Gap dalla Ferrari colmabile

F1 – In Red Bull si vive una fase tecnica transitoria. In attesa di un pacchetto di aggiornamenti che avrà l’obiettivo dichiarato di far perdere peso alla RB18 (a Melbourne è stata portata solo una modifica marginale all’endplate dell’ala anteriore, nda), i tecnici di Milton Keynes cercano di ottimizzare una vettura nel complesso già efficace. L’ultimogenita di Adrian Newey continua a mostrare doti velocistiche sorprendenti che, in un tracciato modificato e reso più rapido con quattro zone DRS, può contare su un’arma importante nel duello con la Ferrari che anche all’Albert Park si annuncia molto pepato.

Nel primo turno di libere, con un asfalto in rapida e constante evoluzione, le due Red Bull hanno occupano la seconda fila virtuale: Sergio Perez a pochi millesimi da Leclerc e Max Verstappen in quarta piazza staccato di quasi un secondo. Dati poco probanti che hanno però evidenziato un fatto: l’olandese non si è detto troppo soddisfatto del setup.

Durante la pima ora di attività, come capitato a Jeddah, è stato l’olandese a “lottare” con la sua monoposto. A metà del turno ha provato un cambio di assetto piuttosto deciso che non ha dato i frutti sperati. Se n’è lamentato durante i giri in pista con il suo ingegnere, Gianpiero Lambiase. Da lì il dietrofront per tornare alle specifiche usate nei primi minuti che altro non erano che quelle definite al simulatore.

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l’olandese Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) – in azione durante le Fp2 del Gp di Australia 2022

La seconda ora ha visto il campione del mondo progredire in maniera sensibile durante la sessione tanto da chiudere in seconda pizza con un gap dalla vetta di poco più di due decimi. La sensazione è che il tempo sia molto limabile perché ottenuto in particolari condizioni. Innanzitutto non ha mai avuto un sol giro pulito causa traffico. Ancora, va specificato che il tempo è arrivato al quarto tentativo con lo steso treno di soft. Considerando l’alternanza giro di cooling down – recharge e giro lanciato, Max era al nono passaggio: più carico di benzina, gomma non più fresca. Ecco perché c’è tanto margine da estrarre.

Ancora, il pilota di Hasselt ed il suo ingegnere hanno lavorato per settori, concentrandosi, di volta in volta, su ognuno dei tre “mollando” gli altri. Emblematica la progressione cronometrica del T3 che, nelle prime battute, era il punto nevralgico del giro. L’ingresso in Curva 9, ad inizio sessione, denunciava una costante tendenza al sottosterzo che nel cambio di direzione si tramutava in un alleggerimento del posteriore che determina sovrasterzo. Anche Curva 11 impensieriva il pilota che faticava a trovare il punto di corda e quando lo faceva usciva in leggero sovrasterzo.

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Max Verstappen in azione durante le FP2 del GP di Australia 2022

Col passare dei minuti, complice un accresciuto feeling e una vettura più scarica di carburante, le cose sono nettamente migliorate tanto che è il suo il miglior T3 di giornata. Il linea di massima, comunque, la RB18 n°1 conferma la tendenza osservata prima in Bahrain e poi a Jeddah: non è reattiva quanto la Ferrari F1-75 dei destra-sinistra. Cosa che potrebbe derivare dell’aggravio di peso che sconta rispetto al progetto di Maranello e per risolvere il quale si attende il pacchetto evolutivo imolese.

Dichiarazioni contrastanti quelle dei protagonisti della compagine vicecampione in carica. Perez, solo quinto a quasi sette decimi dalla Ferrari n°16, ha faticato un bel po’. “Con la gomma soft è stato impegnativo. Abbiamo fatto qualche cambio di setup prima del pomeriggio e dovremo analizzarlo. Alcune cose non stanno funzionando come credevamo. La giornata è stata piuttosto difficile ma abbiamo abbastanza dati da valutare. Il distacco non è grande, parliamo di pochi decimi che però ci cambierebbero la vita. Ad ora ancora non capiamo come si comporta la macchina“.

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Sergio Perez (Red Bull Racing Honda, stagione 2021)

Se il messicano è apparso smarrito, più diretto e pragmatico è sembrato Verstappen che ha sviluppato una grande capacità d’analisi: “Ho sempre avuto macchine davanti a me nel giro veloce e questo non mi ha aiutato. Ci mancava un po’ di bilanciamento all’inizio di entrambe le sessioni. Poi, per l’ultimo run, abbiamo cambiato un po’ la macchina e mi sono trovato decisamente meglio. Siamo leggermente attardati rispetto alla Ferrari ma abbiamo margine per avvicinarci“.

Laddove la Red Bull n°1 è sembrata molto consistente è sulla simulazione di passo gara che non è stata del tutto completa a causa della bandiera rossa provocata dall‘Aston Martin di Lance Stroll che ha perso l’aletta sinistra sovra-ruota. “Il long run è stato stabile, sono contento. Abbiamo intrapreso la direzione giusta, speriamo di fare ancora qualche aggiustamento per domani. La battaglia è tra noi e la Ferrari. Loro sembrano molto forti“.

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Max Verstappen

E’ sull’assetto gara che in Red Bull hanno evidentemente lavorato con maggiore attenzione. In un circuito diventato più veloce grazie alle modifiche apportate in inverno, gli uomini di Milton Keynes cercheranno di sfruttare, nel duello con la Ferrari, la maggior velocità mediamente espressa dalla vettura blu.

Il DRS (ben quattro le zone all’Albert Park, nda) potrebbe diventare il fattore chiave come accaduto nei due precedenti appuntamenti. In generale, comunque, la progressione con gomme media C3 è sembrata molto molto solida. Su questo Verstappen intende costruire il suo weekend di gloria.


F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Oracle Red Bull Racing

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