Il terzo appuntamento iridato di F1 offre spunti davvero interessanti. Il layout di Albert Park, modificato per rendere il tracciato australiano decisamente più rapido, ha messo in luce la possibilità di scegliere un diverso carico aerodinamico al posteriore. Sarà pertanto molto curioso, a margine della giornata odierna, capire come le differenti squadre sceglieranno di configurare le proprie monoposto.
Durante il venerdì abbiamo ancora una volta apprezzato la competitività delle rosse. Benché il bilanciamento delle F1-75 sia ancora lontano dalla perfezione, le vetture modenesi hanno mostrato l’importante caratteristica evidenziata nei round precedenti. Parliamo della capacità di adattamento ai vari circuiti, elemento cruciale che pone ingegneri e piloti verso la strada corretta di set-up.
Come anticipato nello scritto relativo all’analisi on board fruibile a questo link, in casa Ferrari si è optato per realizzare diverse prove comparative. Il confronto incrociato sui dati raccolti sarà molto utile nella giornata odierna, quando lo studio al simulatore decreterà l’impostazione migliore per “spremere” al massimo la vettura di Maranello.
Prendendo in esame il grafico telemetrico sulla speed che mette a confronto il best lap dei ferraristi, possiamo notare le disparità generate dall’assetto. La numero 16 affronta il tratto 6-7 con una velocità minore rispetto al compagno, pagando circa 4 Km/h all’apice del cambio di direzione. Mentre nella retta successiva, è Carlos Sainz a produrre un rendimento velocistico più basso relazionato al drag superiore.
Sebbene si possa fare il medesimo ragionamento per curva 11, dove la differenza tra le F1-75 si attesta attorno ai 6Km/h a favore dello spagnolo, nella rapida chicane 9-10, l’interpretazione migliore del monegasco genera una performance superiore. Solo domani scopriremo il set-up che Ferrari giudicherà più congruo per affrontare qualifiche e gara.
F1-Gp Australia 2022/Analisi Telemetrica Fp2: confronto triplo
Dalla traccia relativa al consueto raffronto tra diverse scuderie, possiamo trarre diverse conclusioni. La prima, la più lampante, riguarda l’utilizzo di mappature ICE più spinte in casa Red Bull. Il tutto abbinato ad una scelta sul carico posteriore che premia maggiormente l’efficienza aerodinamica anche se, nel corso della sessione, è stata altresì testato un settaggio più carico. Tale decisione, considerando le prove high fuel realizzate nell’ultima parte delle prove libere, ha messo in luce qualche piccolo problemino di troppo legato alle coperture: graining.
Ciò nonostante, i riscontri cronometrici della RB18 numero 1 hanno parlato chiaro: i lap time dell’olandese, a parità di mescole, hanno sciorinato una progressione importante. Sul fronte Ferrari, in configurazione da alto carico di carburante, dobbiamo rilevare una certa difficoltà nel mettere ancora insieme i tre settori. Senza contare l’approccio molto conservativo sulla PU. Sotto questo aspetto, come è successo negli appuntamenti precedenti del calendario 2022, i tecnici del Cavallino Rampante sembrano godere di alcune certezze derivate dall’impostazione piuttosto prudente utilizzata durante le Fp2.
Per Mercedes, ancora una volta, è parsa notte fonda (leggi qui l’analisi on board dettagliata). Una vettura, quella tedesca, in grave difficoltà sotto vari aspetti. La mancanza di aggiornamenti sta pensando non poco sul rendimento e, al momento, il progetto W13 “B” resta molto lontano dai primi. Parecchio importante il divario registrato in curva 9-10. In questa porzione del tracciato, infatti, la monoposto guidata da Russell paga un delta di velocità superiore ai 10 Km/h.
F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Grafici telemetria: Luca Bettiol – @BettiolLuca