F1 – Non c’è pace per l’indiscussa scuderia più trionfale degli ultimi anni: l’atmosfera che si respira in casa Mercedes è senza ombra di dubbio pesante, dal momento che l’attuale W13 continua a non rendere onore alle pregresse vetture che hanno fatto trascrivere tante gloriose pagine nella storia della F1.
E così se da un lato inizialmente i più sospettosi ritenevano potesse trattarsi di un orchestrato bluff (d’altronde cosa non aspettarsi da loro?!), d’altro canto credo si possa ritenere ampiamente superato questo dubbio: quello che di negativo si sta verificando in pista appuntamento dopo appuntamento non conviene a nessuno all’interno del team, ma principalmente non giova ad entrambi i piloti.
Lewis Hamilton perché da sette volte campione del mondo, interrotto di forza dal subentro di Max Verstappen, pensavamo volesse scendere in pista il più agguerrito possibile per difendere con le unghie e con i denti il suo primato, e perché no, chiaramente anche implementarlo ulteriormente; George Russell perché con questa vantaggiosa promozione (ricordiamo che il numero 63 sino alla precedente stagione ha corso per la Williams) voleva dare prova di sé e dimostrare quanto l’occasione di far parte di un top team potesse mettere in luce il suo effettivo valore.
Dunque su questi presupposti, tutti (scuderia e piloti compresi) potevamo aspettarci qualsiasi scenario, fuorché questo. L’incompresa W13 promettente solo sulla carta, ha difatti presentato un progetto molto differente rispetto alle principali avversarie: probabilmente ad inizio stagione si riteneva che questo potesse rappresentare il vantaggio attraverso cui fare la differenza rispetto agli altri team.
Ad oggi evidentemente si è solo mostrata un’arma a doppio taglio, a causa della quale l’unica “ferita” è stata inferta soltanto alla scuderia stessa. D’accordo che tre gare non siano ancora abbastanza, ma non riscuotere nemmeno una vittoria (solo qualche podio) è altrettanto poco, specialmente per loro e per gli elevatissimi standard a cui sono abituati.
Dati alla mano: in Bahrain, terzo posto conquistato in maniera fortuita da Hamilton e quarto posto medaglia di legno per Russell, in Arabia Saudita quinto e decimo posto (quest’ultimo conquistato proprio dal Re Nero che in un team radio si è addirittura accertato che fossero effettivamente previsti punti per quella posizione) ed infine in Australia, dove terza e quarta posizione conquistate (rispettivamente George e Lewis) hanno consentito loro di aumentare in maniera leggermente più consistente il bottino. Sì, decisamente mediocre fino a qui.
Quindi sebbene a Brackley si stia lavorando incessantemente per analizzare e fornire degli aggiornamenti risolutivi, sembra proprio che non si intraveda luce in fondo a questo tunnel: difatti saranno solo minuzie quelle apportate in vista di Imola il prossimo fine settimana, ma nulla che possa definirsi “scialuppa di salvataggio”. Anzi, il team ha preferito addirittura non inserire ulteriori nuove componenti per non complicare ancor di più la situazione; molto meglio cercare di chiarire cosa c’è che non va al netto dei dati, per poi in un secondo momento ragionare sui plus da includere.
E sono proprio George Russell e Toto Wolff a dare queste spiegazioni: stando alle loro dichiarazioni, non c’è nessun importante aggiornamento in vista, anche e soprattutto perché i nodi devono essere sciolti necessitano di parecchio tempo. Presumono arrivi un momento in cui qualche miglioria sarà apportata, ma a quel punto sorge anche il dubbio sulla effettiva utilità: il confronto con le altre scuderie potrebbe essere brutale, dal momento che durante il loro tempo di risoluzione, gli altri team avranno comunque avuto modo di implementare il proprio progetto, creando di conseguenza un divario sempre più ampio.
Ad ogni modo non tutto è perduto: nonostante questi presupposti, riescono ugualmente ad essere abbastanza in cima alla classifica (secondi nel mondiale costruttori, secondo e quinto nel piloti), quindi non possiamo di certo parlare di circostanze nefaste come quelle che stanno attraversando in casa Red Bull.
Al momento quindi permangono in una situazione di stallo: Wolff dichiara che nulla di ciò che è stato testato nell’ultimo weekend ha ridotto il porpoising o aumentato il potenziale aerodinamico, e che al momento hanno ancora parecchio da imparare. Non credete che faccia un certo effetto sentirlo ammettere da “Totone” in persona?!
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Mercedes AMG F1