La quarta tappa del mondiale di F1 che andrà in scena da domani sul tracciato di Imola fornirà un quadro più preciso sui rapporti di forza tra le nuove monoposto ad effetto suolo. La sensazione è che la Ferrari abbia un potenziale volutamente inespresso che le consente di avere comunque la meglio sui rivali, evitando accuratamente di portare al limite la F1-75 sia per motivi di affidabilità che per ragioni politiche.
La F1 non può permettersi una nuova egemonia proprio al tramonto del dominio Mercedes nella stagione che sulla carta avrebbe dovuto fornire a tutti la possibilità di lottare per le posizioni di vertice, e gli uomini di Maranello sanno perfettamente che stravincere non sarebbe affatto una buona opzione a medio termine.
Alle spalle della storica scuderia italiana i rivali più blasonati arrancano alla ricerca di soluzioni ai difetti congeniti figli di filosofie aerodinamiche ardite e nella perdita di peso delle rispettive monoposto che sulla bilancia sono ancora lontane dal minimo regolamentare di 795 Kg.
Attraverso le prestazioni in pista le dichiarazioni dei rispettivi team principal è interessante analizzare le aspettative antitetiche di Mercedes e Alpine nel breve periodo.
La scuderia anglofrancese sembra è reduce dal positivo gran premio di Australia che in qualifica poteva ambire a un posto nelle prime due file se Fernando Alonso non fosse stato fermato da problemi idraulici in curva 11 dopo aver fatto segnare i migliori intertempi nei primi due segmenti del tracciato di Melbourne.
Traspare molto ottimismo nelle parole del team principal della scuderia francese, Ottmar Szafnauer, in particolar modo per il salto prestazionale della unità turbo-ibrida:
“Pensiamo di aver fatto un passo avanti legato alla power unit e siamo probabilmente a 10 cavalli dai migliori. Siamo da quelle parti, insomma. Tutto questo è positivo, è molto incoraggiante anche considerando il congelamento delle power unit”.
Con questo step gli ingegneri della Alpine ritengono di aver raggiunto le performance della power unit Mercedes e di essere secondi solamente al motore Ferrari nonostante ci sia ancora tanto lavoro da fare per quanto riguarda l’affidabilità.
Basti pensare che Fernando Alonso, dopo appena tre gare, è già a rischio penalità in quanto la sua power unit è arrivata al limite delle sostituzioni sulle componenti ICE, TC, MGU-H e MGU-K.
Resta comunque notevole il progresso del motorista francese anche in relazione alla mancanza di un team cliente che possa fornire importanti feedback sulle prestazioni del propulsore e supportandone lo sviluppo.
Ad una Alpine in crescita si contrappone una Mercedes che almeno nelle dichiarazioni, sembra ridimensionare le proprie ambizioni giorno dopo giorno. Per il team di Brackley, questo inizio di stagione sembra un traumatico ritorno al livello di competitività delle prime stagioni dopo il rientro nel Circus, datato 2010, e prima della rivoluzione turbo-ibrida di cui è stata indiscussa regina.
Dopo i primi tre round della stagione, si ha la sensazione il midfield sia più vicino a Mercedes di quanto la stella a tre punte lo sia nei confronti della Ferrari.
Alla vigilia del quarto round del mondiale, Mercedes non vuole alzare anzitempo bandiera bianca sulle chance di rimonta ma allo stato attuale delle cose si ha la sensazione che si tratti di una strategia comunicativa mirata a non certificare il fallimento di un progetto tecnico dopo appena tre gare piuttosto che la reale convinzione di poter entrare nella lotta per i titoli.
Come è giusto che sia, Toto Wolff non chiude nel cassetto i sogni di gloria: “Se lo guardo da un punto di vista matematico e di probabilità direi che abbiamo il 20% di possibilità di farcela e l’80% di non farcela”.
Ottimismo nettamente al ribasso rispetto a quanto dichiarato dallo stesso Wolff quando gli era stato chiesto di esprimersi sulle chance di titolo/i del suo team nel post gara di Melbourne:
“Penso che siamo in ritardo, ma è la terza gara della stagione. È solo lo status quo attuale, siamo… qual era il divario? A sette decimi… Se guardiamo la situazione da un punto di vista matematico e probabilistico, direi che le probabilità sono otto a due, ma queste sono le corse automobilistiche e tutto può succedere. Le squadre possono andare incontro a qualche DNF. E se sblocchiamo il potenziale della W13, allora possiamo tornare in gioco. Quindi, come pilota automobilistico, direi che probabilmente è 40-60. Come matematico, direi che le probabilità sono a nostro sfavore“.
A stretto giro capiremo se si tratterà di uno dei tanti depistaggi dell’abile team principal austriaco o la constatazione di una inferiorità tecnica irreversibile…
F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Mercedes AMG F1, Alpine F1