domenica, Dicembre 22, 2024

Gp Miami 2022: un tracciato amico esalta la Mercedes W13

F1 Mercedes è tornata! Mercedes è tornata? Dopo le due sessioni di prove libere che hanno riconsegnato una W13 apparentemente guarita bisogna essere cauti nel presentare giudizi definitivi. Tante e troppe le variabili che intervengono nella valutazione: pista tutta da scoprire, temperature altissime, layout del tracciato e caratteristiche dell’asfalto che potrebbero aver aiutato le vetture anglo-tedesche.

Le novità tecniche che il team ha portato a Miami fanno parte di un pacchetto più grande che sarà completato più innanzi. Non si può ritenere che la vettura sia guarita grazie ad interventi chiaramente non rivoluzionari. Ovviamente il processo di apprendistato e di analisi dei dati ha iniziato a dare i suoi frutti, ma la sensazione è che in altri teatri il pompaggio aerodinamico possa far riemergere problematiche ataviche.

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il britannico Lewis Hamilton (Mercedes AMG F1 Team) in azione a bordo delle sua W13 durante le Fp2 a Miami

F1 – Mercedes W13: Miami aiuta a camuffare il pompaggio aerodinamico.

Il primo grande tema è quello relativo al saltellamento. In FP1 quasi non si è visto. Le vetture, probabilmente, giravano con altezze da terra leggermente più elevate. Una situazione che non ha compromesso del tutto le prestazioni. Nelle seconde libere i tecnici hanno puntato su assetti più rasenti al suolo e il movimento sussultorio si è palesato nuovamente. Ma non è apparso inficiante. La W13 è sembrata una F1-75 nel gestire il fenomeno: saltellante (meno del solito comunque) nel lungo rettilineo che chiude il T2, gestibile in curva dove il fastidioso movimento spariva. Un comportamento diametralmente opposto a quello osservato nel T3 dell’Albert Park o in curve come la Piratella o le Varianti del Tamburello di Imola.

Partiamo proprio dal raffronto tra le suddette vetture. E la cosa fa riflettere visto che fino a due settimane fa sembrava impossibile affiancare idealmente le due macchine. La W13 va in pista con un assetto molto scarico in FP1 per poi, come detto, abbassare e caricare nel secondo turno di libere. L’equipe di Maranello fa il contrario: in FP2 la vettura è più scarica che nelle prima sessione. Mercedes ha fatto i suoi assalti al cronometro con mappature leggermente più spinte proprio per testare la tenuta complessiva degli assetti.

Da qui una W13 molto veloce nel dritto. Cosa che può accadere anche grazie al nuovo pacchetto “low drag” presentato per l’occasione che pare aver funzionato perché non andato a scapito della spinta verticale. La grigia monoposto si comporta bene anche laddove l’aerodinamica è meno preponderante, ossia nei tratti lenti. Segno di ottimo compromesso meccanico favorito da un’altra variabile che ha aiutato Hamilton e Russell: le temperature della pista che hanno immediatamente attivato il compound generando elevati punti di grip.

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Ala posteriore della Mercedes W13 nella configurazione introdotta a Miami

F1 – Mercedes W13: incognita long run

Da Brackley stimano che sul passo gara la distanza dalla Ferrari possa aggirarsi ancora sui tre – quattro decimi. Una previsione molto molto approssimativa perché, a causa delle molteplici bandiere rosse, nessuno è andato al di là di sei-sette giri consecutivi in FP2. Se guardiamo alla mini-simulazione di Hamilton notiamo che è stato incatenato per oltre il 50% dei giri nel traffico. Più probante il test di Russell che ha avuto pista libera mostrando un passo interessante su gomma media. Ma non si è capito davvero come si possa comportare il compound durante la gara. Tra l’altro va aggiunto che non sono state testate le Pirelli Hard C2. Ulteriore incognita per una gomma che dovrebbe essere adoperata domenica.

La chiave delle buone performance del venerdì sta tutta nell’altezza da terra della macchina. La vettura sta diventando sempre più bassa. Un processo da gestire con estrema delicatezza perché, sul finale del secondo turno di libere, il pompaggio aerodinamico è tornato. Shovlin ha lasciato intendere che ad un certo punto hanno spinto un po’ troppo nell’abbassare il corpo auto fino a far riemergere effetti indesiderati che, evidentemente, covano sotto la brace spenta. Nonostante ciò la W13 ha potuto girare con assetti compromissori più validi rispetto a quelli adoperati nelle altre quattro gare sin qui disputate.

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George Russell (Mercedes AMG F1 Team)

F1 – Mercedes: le parole dei protagonisti

“Abbiamo sempre saputo che le condizioni calde qui a Miami si sarebbero adattate meglio alla nostra macchina – ha esordito George RussellAbbiamo sofferto per l’aumento della temperatura delle gomme nelle gare precedenti, quindi questo è un fattore importante. La macchina va bene ma è solo venerdì, non ci facciamo prendere la mano. Probabilmente è stato il venerdì più produttivo che abbiamo avuto in questa stagione in termini di apprendimento. Sappiamo che il porpoising ci sarà sempre, ma forse sta lavorando a un range più basso rispetto a dove eravamo in precedenza“.

“In genere ci sono gare che vanno a tuo favore e alcune che ti vanno contro: Imola ovviamente non era un circuito forte per noi, ma da quello che abbiamo visto finora, la macchina sembra funzionare bene intorno a Miami. È un circuito unico – ha chiuso il pilota di King’s Lynn – ero un po’ incerto su come avrei affrontato la sezione stretta a bassa velocità sotto il ponte. E’ un po’ dal mal di testa lì ma, per il resto, hanno fatto un lavoro fantastico“.

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Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Lewis Hamilton è apparso come sempre molto pragmatico e votato ad un realismo che non sembra di facciata. Un atteggiamento mostrato sin dai test dei Barcellona: “Oggi è solo pratica e tutti stanno facendo qualcosa di diverso. Nessuno sta mostrando il vero ritmo, quindi non ci lasceremo trasportare. La macchina sembra simile alle altre occasioni, ma sembriamo essere più veloci e ovviamente siamo migliorati in alcuni punti. Abbiamo ancora il rimbalzo, quindi non l’abbiamo curato ma piano piano stiamo migliorando la macchina”.

“La gara sarà dura – ha proseguito il sette volte iridato – in particolare con le gomme che si surriscaldano. Fa molto caldo per i piloti, ho già perso un paio di chili oggi. Le temperature mi ricordano un po’ il guidare in Malesia: Kuala Lumpur è ancora la numero uno in termini di caldo, poi Singapore e ora Miami. Ci sono elementi positivi da prendere da oggi, George è stato fantastico là fuori e il team sta provando molte cose diverse con le nostre vetture, quindi convergeremo e speriamo di fare un altro passo avanti domani“.

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il britannico Andrew Shovlin, trackside engineering director Mercedes AMG F1

Un punto di vista ovviamente molto importate è quello offerto da Andrew Shovlin, ingegnere di pista della Stella a Tre Punte: “Una giornata impegnativa ma incoraggiante. Alcune bandiere rosse hanno interrotto il nostro programma ma siamo riusciti a portare a termine la maggior parte del lavoro. Abbiamo avuto alcuni aggiornamenti aerodinamici da provare qui e che stiamo ancora valutando, ma nel complesso pensiamo di aver fatto dei progressi. In termini di assetto abbiamo fatto alcuni confronti che abbiamo eseguito durante la giornata tra le vetture ed i risultati iniziali sembrano interessanti“.

Faremo un po’ più di analisi prima di decidere cosa portare domani. C’è molto per noi da migliorare con il bilanciamento della vettura. Anche il surriscaldamento delle gomme è un bel problema e le sessioni a metà giornata sono molto calde, quindi tenere sotto controllo la temperatura delle gomme posteriori è una sfida. Queste saranno le nostre principali aree di interesse per cercare di migliorare. Ci saranno anche dei pezzi da trovare per lavorare sull’equilibrio sul giro singolo e anche sulla gara. Ci sono un paio di cordoli notevoli qui che sconvolgono la macchina, ma nel complesso è un buon inizio, soprattutto rispetto ai nostri recenti venerdì“.

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Lewis Hamilton “saltella” sui cordoli del Miami International Autodrome
F1 – Miami: cordoli “amici” della Mercedes W13

Quando Shovlin parla di cordoli alti dà quella che può essere la spiegazione più logica del buon venerdì della Mercedes. La presenza di manufatti di dimensioni importanti ha costretto tutti i team a sollevare le proprie auto. Cosa che non hanno fatto con la W13 che normalmente gira ad altezza più sostenute della concorrenza. Quindi gli altri si sono dovuti adattare ad una situazione nuova che in casa Mercedes è ormai una costante. Ecco perché è obbligatorio procedere con i piedi di piombo. Le anomalia del tracciato che sorge in Florida potrebbero essere alla base di un recupero che comunque va confermato nelle sessioni ufficiali di stasera e di domani.

Il tecnico inglese ha anche affermato che i pezzi nuovi montati sulle auto, che hanno permesso minore resistenza all’avanzamento a parità di carico, sono più leggeri dei vecchi. Altro elemento che ha permesso alla vettura di risultare più maneggevole ed efficace nei tratti lenti. Mercedes, per chiudere, ha dato segnali di risveglio ben descritti da Toto Wolff quando ha detto “[…] Finalmente abbiamo trovato il pulsante lento e l’abbiamo spento“. I primo due turni di prove libere hanno fatto capire al team e alla concorrenza come possa funzionare il progetto a “Sidepod zero” se non esistessero gli effetti negativi del pompaggio.


F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1

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