F1 – Max Verstappen sa solo vincere. Un dato impressionante, quello ad oggi mostrato, che migliora il precedente del 2021. L’anno passato, infatti, eccezion fatta per il Gp di Ungheria in cui arrivò nono dopo essere stato colpito dalla McLaren di Norris resa incontrollabile dopo il tamponamento di Valtteri Bottas, ha ottenuto solo vittorie e secondi posti ogni volta che ha visto la bandiera a scacchi.
In questo avvio di 2022 ha dovuto subire un doppio stop per cause esterne a sue responsabilità. Sia in Bahrain che in Australia è stato “tradito” dalla sua RB18 che ha accusato delle defaillance alla componentistica esterna della power unit HRC. Problemi risolti non del tutto osservando la gara di ieri di Sergio Perez che è stato bloccato nella sua rincorsa al podio da un problema di natura elettronica risolto con un reset che è comunque costato cavalli e secondi preziosi. Eventi che l’hanno tenuto a distanza di guardia da Carlos Sainz buon terzo.
F1 – Verstappen: uno score impressionante
Tre arrivi a traguardo, tre vittorie. Una statistica che, paradossalmente, sarebbe stata meno impressionante se la RB18 non si fosse fermata. Infatti, sia a Sakhir che all’Albert Park, l’olandese non era in vetta. Nelle suddette circostanze rincorreva in maniera piuttosto infruttuosa un Leclerc che sembrava possedere un passo inarrivabile per tutti. Sono passate poche settimane ma sembra trascorsa un’era. Il pacchetto di update introdotto a Imola ha letteralmente messo le ali alla Red Bull. E perdonateci per la battuta scontata.
Dopo il Gp d’Australia, Max era sprofondato in classifica pagando un distacco di 49 punti dall’apripista Leclerc. Ora il gap è stato più che dimezzato visto che le lunghezze sono 19.
La tendenza è manifesta: il pacchetto Red Bull – Verstappen è quello più efficace al momento e serve, come confermato dallo steso Mattia Binotto, una reazione immediata e massiccia da parte della Ferrari che già a Barcellona, tra meno di due settimane, porterà il primo, vero, complesso di aggiornamenti ad una monoposto che resta comunque valida ed efficace come raccontano entrambe le classifiche. Una macchina che però ha bisogno di risolvere qualche problema: gestione delle gomme sulle piste “front limited” ed incremento delle velocità di punta.
La sconfitta di ieri è più pesante anche perché Leclerc, dopo che l’aveva già fatto Sainz senza praticamente utilizzarlo causa ritiro, aveva montato una power unit fresca e accreditata di qualche cavallo in più. Cosa che non si è vista sui rettilinei del Miami International Autodrome. E questo dà ulteriormente la cifra del miglioramento effettuato con le novità imolesi installate sulla creatura di Adrian Newey.
Max Verstappen si gode il momento e lo ha sottolineato quando ha detto “Mi piace la posizione in cui mi trovo sapendo che la macchina è veloce. Alla fine dell’anno scorso, ovviamente, ero io quello che veniva cacciato. E in realtà non era un’ottima posizione perché sapevo che non avevamo più il ritmo“. Oggi è lui ad essere a caccia e sa di avere una vettura (al momento) più veloce di quella della concorrenza. Cosa che, invero, accadeva anche nel 2021. Almeno finché Mercedes operò un deciso cambio di passo nella parte conclusiva del campionato. Cosa che Ferrari potrebbe fare sin da subito stante un’ottima base concettuale.
F1 – Gp Miami: Max Verstappen batte Charles Leclerc in due mosse
Sono stati sostanzialmente due gli elementi che hanno consentono al pilota di Hasselt di prendersi la scena nel Gp di Miami: la gestione delle gomme e l’aver sfruttato il momento chiave della partenza.
Capitolo pneumatici. Max, nel primo stint di gara, non ha dovuto far altro che attendere. Che la RB18, su mescola media, avesse un passo più consistente lo si era compreso dalla difficoltà di Leclerc ad aprire un gap. In questo vano tentativo, in cui anche l’ingegner Marcos ha provato a suggerire più volte come affrontare soprattutto le curve del T1 per evitare di stressare il materiale, la Rossa n°16 ha compromesso l’efficacia dell’asse anteriore che è ben presto andato in crisi. Proprio come a Imola. Il sorpasso di Verstappen è parso una formalità e Charles, mostrando una certa maturità, non ha provato opposizioni inutili e pericolose.
La Ferrari ha ritrovato verve con la mescola hard e infatti il passo medio è sembrato piuttosto simile a quello espresso dalla rivale inglese. Anche se è possibile che la Red Bull n°1, che aveva accumulato un vantaggio oscillante tra i sette e gli otto secondi, si fosse messa in modalità gestione del margine di sicurezza. Che è stato annullato dalla safety car innescata dalla collisione tra Pierre Gasly e Lando Norris.
La F1-75, con compound hard, è stata in grado di portare meglio in temperatura l’asse dell’avantreno. Ecco perché, dopo il rientro della vettura di sicurezza, si è avuta la sensazione che il colpaccio fosse possibile. Ma quando la RB18 ha fatto altrettanto la partita si è chiusa senza appello.
Questo, unito alla velocità di punta ancora superiore, hanno messo Max in condizioni di difendersi sia prima che fosse ri-deliberato il DRS sia dopo. “Purtroppo non c’era DRS per i primi due giri dopo la ripartenza e quando è stato abilitato le gomme gomme di Max avevano ripreso ad andare” ha sottolineato il monegasco dopo la gara.
Probabilmente l’errore in qualifica di Verstappen e l’aver saltato la sessione pomeridiana del venerdì non hanno fatto ben comprendere quale fosse il livello prestazionale della Red Bull. Fatto sottolineato sia dagli uomini di Milton Keynes che da Binotto poco prima dell’inizio dell’attività. La Ferrari, in assenza di elementi sulla concorrenza, potrebbe aver sottostimato la forza della vettura blu.
L’altra chiave del successo dell’olandese è stata la partenza. Si è trattato di un mix di prontezza dell’iridato e di arrendevolezza di Sainz che, probabilmente segnato dal doppio zero dal quale proveniva e da una serie di errori non forzati, ha lasciato la porta comodamente aperta ad un falco affamato. Max è stato abile a scattare bene, cosa non sempre accaduta quest’anno, e a mettersi subito a caccia di Leclerc causandone, come spiegato sopra, “l’affaticamento prematuro” delle gomme anteriori. Soprattutto la destra.
Sainz non ha fatto da filtro. Se avesse tenuto dietro il campione del mondo per qualche giro, Leclerc, apparso molto più solido sul race pace, avrebbe aperto un comodo gap da gestire. Verstappen sapeva che doveva sparare una cartuccia decisiva sin dalla partenza e l’ha fatto. Un merito ulteriore di cui gli va dato atto visto che arrivava alla gara completamento all’oscuro di notizie su quello che potesse essere il ritmo reale e sulla gestione delle gomme che quest’anno diventa ancora più cruciale come ebbe a dire Mario Isola in sede di presentazione del mondiale 2022.
F1 – Tutto perfetto in Red Bull? Non proprio: persistono problemi di affidabilità
Il primo, vero, caldo stagionale ha fatto emergere qualche difficoltà di troppo e che si pensava esser superata. Max ha dovuto saltare le FP2 per due problemi tecnici. Il primo al volante. E non è un inedito visto che già in Bahrain lo sterzo si era fatto improvvisamente duro. Da qui la sostituzione della parte idraulica che sovraintende alla funzione. Poi è stata cambiata in via precauzionale l’intera trasmissione.
In gara le cose per l’olandese sono andate bene ma problemi sono sorti sulla vettura gemella. Un’improvvisa perdita di potenza, nel primo stint, ha fatto aumentare di cinque secondi il divario da Sainz che era braccato dal messicano che entrava ed usciva dalla zona DRS. Un reset ha parzialmente sistemato le cose, ma alla fine si è saputo che un sensore bizzoso ha sottratto ben 25 cavalli alla power unit nipponica. Cosa che, di fatto, ha annullato il vantaggio di gomma che Perez aveva dopo la safety car.
Red Bull esce generalmente rafforzata dopo la trasferta statunitense e si appresta a vivere con fiducia la fase calda che si disputerà sui teatri europei. Ma è indubbio che la RB18 sia ancora una vettura tendente a mostrare delle fragilità che potrebbero, nel lungo periodo, comprometterne le performance. La Ferrari scenderà presto in campo bella “guerra” agli sviluppi e la cosa potrebbe mettere molta pressione a Verstappen ed al suo team. Dopo cinque gare i valori non possono essere ritenuti solidi. Molte variabili intercorreranno nel gioco che comunque sarà a due. Stavolta l’ha avuta vinta l’olandese. Leclerc vuole rispondere concretamente nel back to back Spagna – Monaco.
F1 – Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari F1