Importanti novità investiranno il team di Milton Keynes durante il prossimo biennio di F1: la scuderia RedBull, infatti, dopo aver dipinto un inizio di stagione non esattamente roseo né tantomeno continuo in termini di affidabilità, sta sicuramente traendo giovamento dagli ultimi aggiornamenti. Ricordiamo che questa “corsa ai ripari” è stata strettamente necessaria in quanto in una manciata di tappe aveva già collezionato ben due clamorosi ritiri, non propriamente ciò che ci si aspetterebbe dalla squadra dell’attuale campione del mondo in carica.
Tuttavia, dopo i cosiddetti “aggiornamenti dimagranti” e non solo apportati sulla RB18, i risultati si sono visti eccome; il che è indiscutibilmente un bene, visto e considerato che i presupposti della condizione interna della vettura (specie se si considerano anche le difficoltà riscontrate dalla scuderia sorella Alpha Tauri) sembrava essere di difficile risoluzione a stretto giro.
Ma d’altronde si sa, quando la posta in gioco è talmente alta bisogna giocare tutte le carte possibili: probabilmente la monoposto non convincerà ancora molto in termini di stabilità e continuità, ma bisogna considerare che rispetto all’avvio del mondiale la situazione della RB18 sia nettamente in ripresa.
Tuttavia un team sulla quale pesano moltissime attenzioni proprio perché le aspettative sono alte, non può smentire quelle che potrebbero rappresentare le presunte future innovazioni per le prossime stagioni. E difatti, qualcosa che bolle in pentola già c’è. Red Bull ha deciso di produrre in maniera del tutto autonoma telai e propulsori per la sua monoposto: in realtà per dirla con maggior precisione, la fabbricazione dei motori rimarrà ancora nelle mani della Honda (sebbene in realtà il marchio imposto sarà comunque RedBull Powertrains) almeno sino al 2024, cosiddetto “anno zero” da cui poi si assisterà ad una rivoluzione.
F1. Red Bull come Ferrari, produzione autonoma di motori e telaio
Trascorso questo biennio, l’aspirazione massima è quella di produrre motori al suo interno: ragion per cui sono riusciti a raggiungere un accordo con la Atlas Copco, una multinazionale svedese, che giocherà un ruolo fondamentale in questo ambizioso schema. Il suo compito sarà estremamente importante per tutto ciò che concerne l’equipaggiamento della futura fabbrica che creerà, progetterà ed assemblerà i motori Red Bull di F1.
Inoltre fornirà loro il software di raccolta dati “ToolsNet8” e la “chiave digitale intelligente STR”, due strumenti di fondamentale importanza utili nello smontare la power unit dopo l’uso. Insomma, un orizzonte promettente quello che si profila nel domani della squadra austriaca, ed il suo team principal Christian Horner non può che esserne contento: infatti è lui stesso a dichiararsi molto soddisfatto di quanto raggiunto (e raggiungerà), proprio perché l’obiettivo è quello di avere una vettura sempre più veloce ed efficiente.
D’altronde, aver intrapreso da circa un anno tale percorso in maniera indipendente dando vita a propulsori e telai rappresenta già un successo. Dunque, sotto questo aspetto, cercare di amplificare ulteriormente questo progetto è un’impresa ancora più grande ed ambiziosa. Non è pertanto un caso che la scelta sia ricaduta proprio sulla Atlas Copco, proprio perché leader in questo settore, con cui secondo il pensiero dello spice boy condividono la passione e la visione di spingere al limite la tecnologia, attraverso innovazioni futuristiche per poter fare sempre meglio.
Dunque sguardo fisso sui fondamentali obiettivi del presente, coltivando meticolosamente anche quello che potrebbe riservare il prossimo futuro: che sia questa la chiave vincente per essere un team di successo durante le prossime stagione di F1?
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: Oracle Red Bull Racing