F1 – Terza forza doveva essere, terza forza è stata. Nel Gp di Miami 2022 la Mercedes ha ottenuto il massimo anche se le prestazioni, probabilmente, non sono state l’esatto specchio dei valori dimostrati da sabato in poi. Due gli episodi chiave che hanno permesso alla W13 di monopolizzare la terza fila al traguardo: l’errore di Valtteri Bottas pressato da Lewis Hamilton alla ripartenza dopo la Safety Car e la stessa macchina di sicurezza che, abbinata ad un gestione delle gomme hard molto efficace, hanno permesso a George Russell di piazzarsi ancora una volta davanti al sette volte iridato.
Il giovane britannico è al quinto arrivo nei primi cinque posti. Un passista, un raccoglitore di occasioni, un amico di Bernd Maylander visto che ogni volta che si intravede la SC riesce a cogliere le occasioni recuperando posizioni e punti. Un week end dal quale si esce con una moderata soddisfazione ma dal quale si ottiene anche una conferma: c’è tanto lavoro da fare visto che, sin in qualifica che in gara, anche la Alfa Romeo, almeno la 77, aveva mostrato una consistenza generale maggiore.
F1 – Mercedes: si lavora in chiave Barcellona
Tra i muretti del Miami International Autodrome gli uomini di Brackley hanno effettuato l’ennesima, massiccia, campagna di raccolta e valutazioni dati. Anche stavolta la W13 n°44 era infarcita di sensori per calibrare meglio la correlazione dati tra pista e sistemi di computazione. Un’operazione ancora più necessaria a fronte dell’introduzione di alcune novità tecniche di cui abbiamo parlato in questo approfondimento: leggi qui.
Gli ingegneri stanno creando la base operativa sulla quale costruire la vettura che deve affrontare le restanti diciotto gare. Il Mondiale non è del tutto compromesso, anche se la forbice si apre sempre più. A Barcellona l’ultima chiamata con un pacchetto più volte annunciato e rimodulato in base alle informazioni che arrivavano dalla pista.
E’ chiaro che se tra quattordici giorni staremo ancora a parlare di una macchina convalescente allora potremo definire quasi ufficialmente il 2022 come una stagione di passaggio. Cosa che per ora non è contemplata dai vertici della Stella a Tre Punte che non si normalizzano all’idea di essere spettatori un mondiale in cui non possono incidere.
F1, GP Miami – Mercedes: parlano i protagonisti
E’ doverosamente George Russell, noblesse oblige, a prendere per primo la parola dopo una solidissima rimonta che l’ha portato dal dodicesimo al quinto posto finale: “Sono sentimenti contrastanti ad essere onesti perché ovviamente, in base a dove eravamo ieri, oggi è stato un buon risultato. Ma se dopo venerdì mi avessero detto che avremmo finito il Gran Premio in P5 e P6 e molto indietro rispetto alla P1, sarei rimasto piuttosto deluso. Abbiamo un’auto da corsa veloce, semplicemente non abbiamo la chiave per sbloccare questa performance. E non capiamo davvero perché è così che c’è del lavoro da fare“.
Ecco che ritorna l’incubo della vettura “illeggibile”. Basta poco per mandare le W13 fuori assetto (leggi qui). Questa circostanza non consente allo staff di carpire il vero potenziale che a quanto pare esiste ma si nasconde bene.
Russell si è soffermato sul duello interno col suo compagni di squadra: “Verso la fine della gara, quando combattevo con Lewis, è stato necessario mostrare rispetto concedendo un po’ più di spazio del normale. La mossa è stata un po’ complicata, sono andato un po’ largo, ma è così sporco fuori traiettoria su questo circuito“.
“Ovviamente era chiaro che fossi uscito di pista e dovessi rifare tutto da capo. Mi è piaciuto e penso che ci sia un buon rispetto tra di noi – ha spiegato l’ex Williams – Lewis è stato sfortunato oggi, quando hai gomme hard da 20 giri non c’è molto che puoi fare. È stata una gara brutale là fuori: faceva caldo, ero sudato, i miei occhi bruciavano, avevo il sudore che mi colava negli occhi“.
Lewis Hamilton, che in gara non è parso particolarmente soddisfatto per l’ennesima chiamata errata del suo muretto sotto safety car (cosa verificatasi sia a Jeddah che in Australia e che è costata almeno un podio ed una comoda sesta piazza, nda), ha focalizzato le sue attenzioni sul risultato complessivo del team: “Oggi abbiamo ottenuto buoni punti come squadra, quindi li prendiamo e andiamo avanti. Sono stato sfortunato con la safety car e sto aspettando un cambio di fortuna, ma fino ad allora continuerò a lavorare il più duramente possibile“.
E poi il riferimento al compagno di garage: “George ha fatto un ottimo lavoro in quel primo stint con le gomme dure, con il senno di poi erano quelli gli pneumatici migliori per la gara. Ma, in ogni caso, George ha fatto bene a recuperare dalla sua posizione e siamo arrivati quinto e sesto, che sono buoni punti per il team. George è stato molto corretto nel duello e, con le vecchie gomme, non c’era molto che potessi fare. La pista è fantastica; non credo che la chicane sia però ideale. Questo è l’unico punto debole di questo tracciato“.
F1 – Mercedes: Toto Wolff vede il bicchiere mezzo pieno
“Abbiamo massimizzato i nostri punti oggi – ha esordito il co-proprietario del team campione del mondo in carica – Con la posizione di partenza di George potevamo permetterci di tirare i dadi su un lungo stint su gomma hard. La scommessa ha funzionato per lui grazie alla safety car, mentre Lewis è stato sfortunato. Siamo stati i terzi più veloci in pista, è qui che siamo. A volte non lo dimostriamo in qualifica ma, in gara, generalmente miglioriamo. Abbiamo passato un buon venerdì ma non abbiamo capito bene perché. Esamineremo tutti i dati che abbiamo generato questo fine settimana, lavoreremo durante sui dati emersi dalle sessioni di venerdì per comprendere meglio le prestazioni e riportare tali insegnamenti in Europa“.
In queste ore gli ingegneri sono di ritorno verso l’Inghilterra dove sono attesi dai colleghi in stanza a Brackley. Saranno giorni caldissimi in fabbrica nella definizione del pacchetto spagnolo chiamato a riportare nel giusto assetto operativo una macchina ancora poco decifrabile nel comportamento. La Safety Car ha annullato distacchi che sarebbero stati ben superiori. Miami non è stata dura come Imola, questa è un’evidenza innegabile, ma non si può affermare con certezza che Mercedes sia davvero la terza forza in griglia. La sensazione è che gli update previsti per il Montmelò serviranno più per consolidare la posizione attuale che per aggredire la vetta che, onestamente, sembra troppo lontana.
F1 – Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1, Alfa Romeo Racing