F1. Nel paddock e in sala stampa non si parla d’altro che della Aston Martin AMR22. La vettura inglese, come è ormai noto, si è presentata in Spagna con una veste molto rinnovata che, ad un prima osservazione, ha fatto emergere una certa somiglianza, specie nella zona dei sidepod, alla Red Bull RB18. Come era lecito aspettarsi sono sorti dubbi e polemiche che sembrano una riproposizione di quelle che si levarono quando la Racing Point, nel 2020, progettò una vettura molto prossima alla Mercedes W10.
Il destino di questa querelle è presto svelato. Se la versione B della monoposto ora curata dall’ex Red Bull Dan Fallows progredirà sensibilmente rispetto alla specifica precedente è lecito attendersi i soliti strascichi accusatori. Se, viceversa, le modifiche non saranno in grado di sortire effetti decisi siamo certi che la storia sarà presto archiviata.
La franchigia di proprietà di Lawrence Stroll si era presentata ai nastri di partenza con ambizioni ben più elevate. L’obiettivo più o meno dichiarato era quello di stare nella zona immediatamente successiva ai tre top team. I fatti hanno raccontato una verità molto diversa. Sebastian Vettel e Lance Stroll hanno spesso navigato in mari tempestosi. Le limitatissime soddisfazioni, con un doppi arrivo nella top ten, sono giunte nell’anomalo GP di Imola caratterizzato da temperature bassissime e da una pista in lenta evoluzione.
F1. Aston Martin AMR22: una vettura limitata dal pompaggio aerodinamico
E’ Andy Green, direttore tecnico del team, ad averlo spiegato chiaramente: “Il rimbalzo ci ha rallentato, ci ha costretti a settare l’auto in una configurazione per cui non era stata progettata. Abbiamo dovuto farla girare più in alta di quanto volevamo e questo ci è costato enormi quantità di tempo sul giro“. In pratica lo stesso problema che ha afflitto sino a questo momento la Mercedes W13. Da qui un necessario cambio di passo che sta facendo discutere.
In Aston Martin, con l’esperienza accumulata in cinque gare e in sei giornate di test pre-stagionali, hanno compreso che la versione A non era in grado di superare l’oscillazione verticale. Da qui la decisione di azzardare con un nuovo concept che era in fase di studio da molto tempo.
Le modifiche apportate alla monoposto sono molteplici e non investono solo la veste aerodinamica visto che interventi soni stati effettuati anche “sotto la pelle” andando ad agire sulla zona dei radiatori. Rimaneggiamenti che hanno fatto assumere alla AMR22 le sembianze di una Red Bull RB18.
F1. Aston Martin – Red Bull: una somiglianza già valutata dalla FIA
La AMR22B ricorda molto la creatura di Adrian Newey nella zona dei sidepod, specie nella maniera in cui questi elementi scendono repentinamente verso il fondo. Similitudini anche nei condotti (otto) e nei deflettori verticali nella zona immediatamente successiva alla ruote anteriori. Il tanto rumore scatenatosi tra gli addetti ai lavori, invero, non dovrebbe avere ragione d’esistere dato che la FIA, regolamento tecnico alla mano, era informata sugli upgrade che ogni compagine è tenuta a comunicare all’ente parigino.
I file CAD sono stati regolarmente presentati agli organi preposti che, data la mole di novità, ha preferito inviare degli ispettori negli stabilimenti di Silverstone. La verifica è durata due giorni ed ha dato esiti positivi: l’auto sarebbe stata progettata internamente senza aiuto esterno. Quindi nessun legame con la presenza di Fallows che proviene dal mondo Red Bull.
In effetti non può esserci consonanza temporale. L’ingegnere ha potuto prendere servizio presso la scuderia verde solo in aprile, quando è terminato il suo periodo di gardening con la compagine di Milton Keynes. Inverosimile che abbia potuto portare segreti così dettagliati di una macchina alla quale non ha lavorato.
F1. Aston Martin AMR22B: un lavoro iniziato in autunno
Modifiche così radicali che di fatto sconfessano la filosofia precedente non possono essere state “cantierizzate” in meno di tre mesi. Da Silverstone fanno sapere che i due concept sono cresciuti in parallelo. Il primo, in una fase iniziale, aveva mostrato una curva di sviluppo più accentuata specie in termini di downforce generata.
Ma presto la versione A ha raggiunto l’apice evolutivo mostrando, tra le altre cose, un accentuato porpoising che non era emerso nelle simulazioni computazionali e nelle corse in galleria del vento. Da qui la necessità di virare sul piando di ripiego che, nel tempo, ha mostrato più elevati margini di sviluppo.
Ciò che chiaramente insospettisce è che Aston Martin sia arrivata alle medesime conclusioni di Red Bull. Ma, stando a voci interne, risulta che la FIA avesse già valutato il progetto della discordia a novembre. Quindi ogni accusa decadrebbe. La prova la fornisce direttamente Andy Green quando afferma che “[…] il telaio è stato costruito per ospitare due diversi sistemi di raffreddamento. Se non lo avessimo fatto, sarebbe stato impossibile passare alla nuova geometria del sidepod“.
F1. Aston Martin AMR22B: un progetto in anticipo rispetto alla tabella di marcia.
Inizialmente gli “uomini in verde” avevano programmato l’introduzione del mega update per il GP casalingo di Silverstone. I tanti problemi emersi sulla versione base hanno suggerito agli ingegneri ad accelerare. Proprio questa fretta tiene l’equipe coi piedi per terra. Non ci si aspetta, al Montmelò, una radicale ed immediato cambio di passo. C’è la necessità di capire il nuovo modello per farlo operare al meglio.
Il GP di Spagna, quindi, sarà una sorta di grande test in corso di campionato per i piloti che hanno hanno entrambi beneficiato delle novità smentendo certe voci frettolosamente riportate da alcuni organi di stampa. L’obiettivo di breve temine è ovviamente limitare, se non annullare del tutto, il fenomeno del porpoising per permettere alla macchina di viaggiare ad altezze più basse.
Chiaramente, d’ora in poi, si renderà necessario generare carico percorrendo strade diverse da quelle battute fino al GP di Miami. Si conta anche di fissare un altro problema della AMR22: la gestione delle gomme.
Quella della somiglianza tra la Aston Martin e le Red Bull è quindi un fuoco di paglia che si sta già spegnendo. Ora restano gli elementi tecnici da valutare: un così repentino cambio di filosofia sarà in grado di riequilibrare una stagione partita malissimo per la compagine anglo-canadese? Il back to back Spagna – Monaco darà importanti indicazioni in tal senso.
F1 – Autore e foto copertina: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Aston Martin, Oracle Red Bull Racing