F1. Il giorno del giudizio. Se non definitivo, almeno parziale. Dopo tre turni di libere in cui le Frecce d’Argento hanno spesso messo il muso nelle primissime file, le qualifiche erano il primo, concreto, banco di prova per valutare il nuovo pacchetto di sviluppi che ha interessato la zona del fondo.
Lo scriviamo da mesi: la W13 è una vettura che ha lavorato fuori assetto. Altezze troppo elevate e sospensioni più rigide del normale sono state impostate per limitare il pompaggio aerodinamico che aveva fatto sorgere più di un dubbio sul concept a sidepod zero scelto da Mike Elliott e James Allison per affrontare il nuovo contesto normativo della F1.
Sul tracciato catalano la vettura ha mostrato sin da subito un comportamento più prevedibile e meno incline ai saltelli. Segno che gli update introdotti hanno sortito effetti almeno sulla dinamica del veicolo. Il giudice più impietoso, ossia il cronometro, si è espresso. E non è stato troppo severo.
F1. Mercedes: la crescita è evidente
Se il turno di qualifiche doveva servire a dare delle indicazioni positive agli uomini della Stella e Tre Punte l’obiettivo è stato centrato. Da sottolineare non sono le posizioni ottenute da George Russell e da Lewis Hamilton, rispettivamente, quarto e sesto. Forse nemmeno i distacchi dalla vetta vanno valutati – anche se sono stati tagliati tre decimi dalla media stagionale – visto che il driver di King’s Lynn paga sei decimi dalla testa mentre il compagno ne prende più di otto dal crono di riferimento di Charles Leclerc.
Ciò che gli uomini della Mercedes hanno colto con favore è il comportamento della W13 che per la prima volta in stagione è sembrata una vettura con una base concettuale valida sulla quale potere operare. E’ presto per dare giudizi definitivi, ma è chiaro che la strada intrapresa sia quella giusta.
Gli ingegneri di Brackley non posseggono la bacchetta magica, il percorso di ricucitura dello strappo è lento e progressivo. Oggi George Russell è stato capace di mettersi dietro una Red Bull, fatto inimmaginabile fino a due settimane fa. Hamilton è a meno di un centesimo da Sergio Perez e vi è la sensazione che abbia lasciato preziosi centesimi nel secondo assalto della Q3 che praticamente non si è tenuto.
F1. Mercedes: problemi non del tutto risolti
Come anticipato ieri da Toto Wolff, restano delle difficoltà irrisolte sulla W13. La vettura, forzando il paragone, è un malato in via di guarigione. Sebbene il “bouncing selvaggio” sia sparito in rettilineo a conferma che il nuovo fondo sta facendo il lavoro per il quale è stato progettato, restano dei problemi nelle pieghe di più rapida percorrenza. La n°3 e la n°9 sono i punti critici come sottolineato da Lewis Hamilton immediatamente dopo la fine delle operazioni.
Inoltre la vettura ha mostrato una certa tendenza ad essere ballerina col retrotreno. Fattori che non oscurano i progressi fatti. Che sono evidenti. Tanto da far sbilanciare Russell che ha sostenuto che sul passo gara sono lì con la Ferrari. Probabilmente si tratta di una valutazione ottimistica, basata su quanto era emerso ieri pomeriggio quando la F1-75 aveva sofferto a causa di un setup non ottimale. Oggi Sainz e Leclerc, in FP3, hanno fatto lavoro di simulazione del passo gara e i risultati sembrano essere stati molto più convincenti di quelli visti ieri.
In ogni caso si è constatato che, con temperature più alte e pista più gommata, la Mercedes W13 ha reagito bene senza perdere i riferimenti come succedeva in precedenza. E questo era un altro fattore da raddrizzare poiché la tendenza a stravolgere il comportamento in base a piccole mutazioni ambientali o di assetto doveva essere stoppata immediatamente. E per ora pare che vi siano riusciti.
F1. Mercedes: Toto Wolff è soddisfatto
Il team principal della compagine anglo-austriaca non ha nascosto la soddisfazione dopo quello che si può ritenere il migliore turno di qualifiche annuale della Stella a Tre Punte: “Abbiamo fatto un solido passo avanti qui a Barcellona. Naturalmente cerchiamo di essere realisti: ciò che abbiamo ottenuto oggi in qualifica sia il massimo che potevamo attenderci“.
L’ottimismo di Wolff si realizza in una considerazione che fa il pari con quella di Russell: la W13 è un “animale” da gara: “La nostra è più una macchina da gara che da qualifica, vedremo domani. Red Bull ha la tendenza a essere più veloce della Ferrari sul race pace. Hamilton ha detto che la macchina finalmente si guida come una vettura di F1 e penso che questo sia il miglior riscontro che possiamo ottenere da un pilota“.
“A livello di vettura – ha spiegato il manager – abbiamo fatto un solido passo avanti perché ora sappiamo come sbloccare le prestazioni. Ma non siamo ancora dove vorremmo. Bisogna andare passo dopo passo. Gli altri team hanno potuto sviluppare le vetture, mentre noi abbiamo messo gli aggiornamenti in pausa per concentrarci sui sobbalzi. Presto torneremo a dedicarci agli sviluppi regolari. Lo faremo non appena capiremo meglio le gomme ed ora che il porpoising sembra essere stato messo sotto controllo“.
Sono queste ultime le parole che lasciano immaginare che la W13 si una palazzo in costruzione al quale sono state rafforzate fondamenta prima troppo esigue per reggerne il peso. I veri update non si sono visti ancora. Da questo momento, annullato il pompaggio aerodinamico, il concept a sidepod rastremati può avere un senso.
F1 – Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1
