Ancora una volta una Ferrari guida le prove del venerdì. La F1-75 si conferma la vettura più rapida sul giro secco, ma ancora una volta perde troppo nelle simulazioni di gara. Subito dietro le due Mercedes che con il caldo si son accese. Una quinta posizione irreale per Verstappen, che solamente analizzando l’ideal lap (giro ottenuto sommando i migliori settori) si troverebbe in terza posizione. Detto ciò immergiamoci direttamente nell’analisi di queste complesse libere del venerdì.
Con il nuovo pacchetto montato sulla vettura italiana, necessario per garantire maggiore carico ed efficienza, gli ingegneri di Maranello hanno realizzato diverse modifiche sul carico verticale. L’obiettivo era chiaro: riuscire ad ottenere il bilanciamento ottimale. Nel complesso, osservando le immagini, abbiamo notiamo una rossa con una assetto decisamente più “puntato” all’anteriore nelle curve medio veloci.
Un avantreno che è sembrato molto preciso, ma che “sporca” il bilanciamento al posteriore. Notiamo quindi che in determinate curve i ferraristi perdono il retrotreno. Alcune modifiche meccaniche dovranno essere fatte per riportare grip al posteriore, soprattutto in vista della gara dove sarà fondamentale la gestione della gomma con queste altissime temperature.
Detto questo, per gli uomini Ferrari il dato più importante deriva dalle top speed. Le velocità massime infatti sembrano essere. sensibilmente migliorate. Sebbene sia tutto ancora da confermare in qualifica, la direzione presa sugli aggiornamenti sembra essere quella giusta.
F1. Gp Spagna 2002/Analisi prestazionale Fp2: Max vs Charles
A conferma di quanto detto basta osservare il confronto telemetrico tra Leclerc e Verstappen. Il trend sembra quasi essersi invertito in queste prime libere infatti con la F1-75 del monegasco che riesce ad allungare sulla rivale proprio sui rettilinei. Sotto questo punto di vista, vale la pena menzionare l’assetto più scarico del monegasco rispetto al proprio compagno di squadra che, senza dubbio, favorisce il raggiungimento di velocità più elevate.
Per questo appuntamento gli ingegneri diretti da Adrian Newey hanno ridotto il peso della vettura di ulteriori 4kg. Decisamente in sovrappeso nelle prime gare da punto di vista ha fatto un grosso passo in avanti. In Ferrari la situazione era molto migliore a tal proposito, ed alleggerire le componenti risulta un compito decisamente più complicato.
Per quanto concerne la Red Bull i ruoli sembrano esser stati ristabiliti, con la RB18 che si conferma rapida nel primo settore, dove dominano curve veloci ad ampio raggio di percorrenza. Osservando il grafico seguente relativo ai micro settori. Le due monoposto, infatti, sembrano quasi alla pari. Tuttavia la vettura austriaca gode di un vantaggio decisivo nella frenata di curva 1 e, inoltre, nell’accelerazione che si effettua sul rettilineo principale.
Secondo le informazioni raccolte da FormulaUnoAnalisiTecnica direttamente dal paddock catalano, la Ferrari dispone di un quantitativo di cavalli superiore rispetto alla Red Bull. Parliamo di un buona manciata (8-10CV), in grado di fare la differenza sulla retta principale. Centrando il giusto compromesso aero-meccanico, il Cavallino Rampante può recuperare terreno nel T1 dove, di fatto, Red Bull scava il proprio vantaggio.
Il settore centrale è stato oggetto di molte analisi nei briefing post-sessione. Qui, vuoi anche per qualche sbavatura, la RB18 perde quasi tre decimi. Nel settore finale, invece, il gap torna ad esser molto contenuto con le due monoposto che se la giocano su ogni singolo metro che porta al traguardo.
In questo tratto, addirittura, Verstappen risulta più rapido di qualche centesimo. Probabilmente il vantaggio che fa la differenza deriva dall’uscita della chicane. I cordoli sono alti ed è facile scomporsi. Si deve pertanto trazionare al meglio visto che questo singolo tratto influisce fino alla fine del giro.
F1. Gp Spagna 2002/Analisi prestazionale Fp2: Mercedes elimina il poorpoising
In Mercedes sembrano esser riusciti ad allargare la famosa finestra di funzionamento della W13. C’è tuttavia da dire che esperienza insegna come il caldo pare far bene alle due frecce d’argento. Buona la velocità in rettilineo e anche la stabilità in fase di frenata, segno che il porpoising è stato contenuto. La telemetria rispetto a Red Bull mette in luce un’ottima capacità di sprigionare i cavalli a terra.
I grigi, infatti, risultano nettamente i più veloci in uscita dall’ultima chicane. Anche la power unit di Brixworth oggi si è fatta sentire. Vedremo però, durante la terza sessione di prove libere del Gran Premio di Spagna, se tutto ciò sarà confermato. Oppure la prestazione sciorinata durante il venerdì è in parte frutto di mappature decisamente più spinte rispetto agli avversari.
Una W13 velocissima che riesce a staccare qualche prezioso metro più tardi rispetto alla rossa di Leclerc in curva uno. Nel settore centrale, al contrario, perde poco più di un decimo spalmato su tutto il tratto. In alcuni casi il deficit si genera sulla velocità minima, altri in trazione. Molto buoni i cambi di direzione.
Nel settore finale della tornata la F1-75 risultata molto forte negli allunghi, segno che riesce a scaricare molto bene a terra tutti i cavalli che produce il propulsore italiano. Tuttavia, come detto precedentemente per Red Bull, non riescono a costruire un buon distacco. Qui Lewis perde solamente 77 millesimi. A tal proposito una riflessione: in Ferrari devono capire come affrontare al meglio l’ultima chicane, per non regalare agli avversari quanto di buono accumulato nelle tornate precedenti.
F1. Gp Spagna 2002/Analisi prestazionale Fp2: simulazione passo gara
Prove high fuel dove la rossa ha fatto molta più fatica. La vettura italiana sembrava avere una mancanza generale di grip, il che porta allo slittamento della vettura in curva che determina un maggiore degrado. Fenomeno che invece non appare né su Mercedes né su Red Bull. Ferrari hanno optato per testare contemporaneamente le Pirelli Soft e Medium, esattamente come la scuderia di Milton Keynes Mentre in Mercedes hanno concentrato la maggior parte del lavoro sullo studio della Pirelli a banda gialla.
Parlando in numeri, il più veloce sulla mescola media è risultato Verstappen. L’olandese ha rifilato una media di 3 decimi al giro a Lewis Hamilton, e ben quasi mezzo secondo a Russell. Decisamente peggiore il dato Ferrari, dove la F1-75 perde un secondo al giro circa. Il degrado sofferto è troppo decisamente troppo elevato. Diverse dovranno essere le modifiche apportate al setup, per riuscire ad amministrare le mescole in una situazione più critica come ad esempio la posteriore sinistra.
Per quanto riguarda la Soft, il distacco Sainz- Perez è di circa due decimi. Pneumatico, quello più morbido, che con ogni probabilità sarà di secondario utilizzo durante la gara. Il compound Medium, dati alla mano, riesce ad adattarsi molto meglio alle alte temperature del tracciato. Questo perchè lavora con una working range più alta che, di conseguenza Goode di un margine più alto prima di andare in overheating.
Autore e grafici: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Foto: Scuderia Ferrari