F1 – Giornata di seconde guide in casa FormulaUnoAnalisiTecnica. Dopo aver affrontato la situazione di Sergio Perez e cosa stia portando alla causa Red Bull (leggi qui per approfondire), è ora il turno di Carlos Sainz reduce da un buon terzo posto che non placa del tutto la sete di punti ferrarista. Vediamo perché.
Se un anno fa i tifosi Ferrari avessero assistito ad una conquista del podio con secondo e terzo posto nel neonato gran premio di Miami, molto probabilmente avrebbero stra-esultato di gioia; al contrario vederlo oggi sulla base di questi promettenti presupposti, sembra essere un risultato che proprio non riesce a lasciare pienamente soddisfatti.
D’altronde considerando l’ordine in griglia di partenza sancito dalle qualifiche, era inevitabile che il pensiero comune fosse riuscire a dare concretamente battaglia alla scuderia nemica numero uno: la Red Bull. La doppietta in prima fila conquistata al sabato infatti, lasciava desumere un “piano A” che prevedesse quantomeno il portare a termine la gara conservando quelle medesime posizioni: così non è stato. Insomma, un secondo e terzo posto sono pur sempre un buon risultato, ma al momento risulta parecchio difficile accontentarsi.
F1 – Leclerc – Sainz: una differenza di passo ancora troppo elevata
E così dopo quasi una sessantina di giri, se Charles Leclerc sembra aver dato battaglia finché ha potuto, lo stesso non si può dire del suo compagno di squadra Carlos Sainz: autore di una partenza che non possiamo di certo definire brillante come ci si sarebbe aspettato, si è quasi dimostrato arrendevole nel subire l’attacco immediato di Max Verstappen, che chiaramente ha approfittato subito della situazione per sfilare la buona posizione al madrileno.
Certo, considerando il fatto che sta attraversando un periodo decisamente buio, aver eseguito una buona prestazione in qualifica ed essere salito sul terzo gradino del podio, rappresenta comunque un segnale di ripresa. Che sia netta o meno, questo solo i prossimi appuntamenti potranno svelarcelo, ma per il momento può chiudere il bilancio di questo fine settimana in positivo (anche perché diciamocelo, perlomeno non ha collezionato il terzo ritiro consecutivo).
F1 – Carlos Sainz: un ruolo in via di definizione
Insomma, nel complesso sembrerebbe andare pian piano per il meglio: ma perché non si riesce ancora del tutto ad inquadrare bene la sua figura? Se in teoria Carlos pare essere un pilota solido ed oculato, nella pratica può sembrare che non abbia ben compreso neanche lui quale sia la strada giusta da percorrere. Possiamo dire che abbia accettato di buon grado il suo ruolo di secondo pilota (perché per quanto non sia mai stato detto apertamente nemmeno da Mattia Binotto in persona, è sempre più evidente che queste saranno le sue vesti), ma nonostante ciò manca ancora qualcosa perché il suo lavoro sia effettivamente valido.
Se una seconda guida è quella che in un certo qual modo tenta di aiutare il compagno di squadra, pare evidente che almeno in questo ultimo appuntamento proprio questo elemento sia venuto a mancare: per dirla in soldoni, se ieri Sainz avesse avuto solamente un compito, era proprio quello di tenere a bada l’indiavolato Verstappen alle sue spalle (che come previsto, si è rivelato il MadMax che ci aspettavamo). Invece l’apparente accondiscendenza con cui ha lasciato passare il campionissimo, sembra quasi aver dimostrato che non c’era neppure l’intenzione di provare a tenerlo dietro: timore reverenziale?! Non saprei…
Probabilmente doveva cercare di rientrare anche un po’ in sintonia con la vettura stessa e con il meccanismo del gran premio, visto che in concreto non correva una gara intera da ben due appuntamenti; al termine infatti si è dichiarato molto stanco e provato da questo faticoso circuito, lamentando anche forti dolori al collo (provocati dall’incidente in curva 13 durante le seconde prove libere del venerdì).
Proprio a tal proposito, ha voluto sottolineare il fatto che se non è stato performante al 100% durante la lotta con Perez, è stato proprio a causa di questi dolori; nel contempo però precisa anche che non vuole essere di certo una scusa o una giustifica. Va comunque detto che nonostante tutto, è stato autore di una bella difesa su sorpasso di Checo durante gli ultimi giri del gran premio, laddove se fosse stato un po’ più aggressivo e non gli avesse lasciato spazio sarebbe stato incidente certo.
Insomma, Carlos è uno che sa il fatto suo e sa anche come metterlo in pratica; dovrebbe forse essere in grado di indirizzarlo meglio in ottica mondiale? Abbastanza probabile…
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari
Credo che Sainz al momento non riesca a tenere il ritmo né di Verstappen né quello di Leclerc. Basta vedere i distacchi prima della safety car.