venerdì, Novembre 22, 2024

L’under performance di Hamilton: fattore necessario per la crescita della W13

F1. Non è il suo migliore avvio stagionale in carriera. Di certo è il peggiore dell’era turbo-ibrida dominata dalla Mercedes. Lewis Hamilton, dopo le batosta subita nell’epilogo della scorsa annata, pensava e sperava che il nuovo corso introdotto dalla Formula Uno gli sorridesse e gli permettesse di rincorrere fattivamente quell’ottavo titolo sfuggito sulla sirena finale.

Le cose stanno andando in tutt’altra maniera. Non solo il sette volte iridato si trova a combattere con una vettura, la W13, bizzosa ed a tratti ingestibile, è anche alle prese con un duello interno con George Russell che al momento lo vede soccombente. Ovviamente, scendendo in un’analisi più compiuta, ci sarebbero tanti distinguo da fare e diverse dinamiche da evidenziare. Ma la cruda classifica parla in questi termini: Russell quarto con 74 punti, Hamilton sesto con 46.

Una forbice di 28 punti che, considerando che la W13 non è stata capace di andare oltre la terza piazza finale, non è proprio sottile. Un margine che tende ad allargarsi ma che, chiaramente, è ampiamente colmabile visto che mancano 16 gare all’ultimo atto del campionato e tenendo conto che la vettura disegnata da Mike Elliott, in Spagna, ha iniziato a dare segnali di brio dopo mesi di catatonia.

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Testa a testa tra Lewis Hamilton e George Russell aggiornato al Gp di Spagna
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La W13 di Lewis Hamilton dottata di sensori per verificarne il comportamento dinamico

F1. Mercedes: Hamilton in versione tester permanete

Lo abbiamo visto più volte in queste prime sei gare del campionato. La monoposto n°44 è stata sovente usata come laboratorio raccogli-dati. Non che la medesima situazione non si sia verificata sull’auto gemella, ma ci risulta che la macchina del pilota di Stevenage sia stata più di una volta dotata di una serie di sensori e di elementi che l’hanno leggermente appesantita.

Ancora, è successo (come a Jeddah o in Spagna) che Hamilton dovesse operare, in qualifica, con assetti diversi e probabilmente penalizzanti col fine di produrre un raffronto con la vettura di Russell in modo da far capire agli ingegneri quali effetti generavano sulla dinamica del veicolo. Una situazione scomoda per un conducente. Ma necessaria per un team alla ricerca di risposte. Ed è chiaro che gli esperti di Brackley abbiano puntato, per questa immane raccolta dati, su un pilota che è alla sua sedicesima stagione in Formula Uno.

Lewis Hamilton sta quindi lavorando in prima persona sulle problematiche della W13. Un accordo operativo col suo team che dimostra di credere nelle doti da collaudatore di un pilota scafato. Fattori, questi, confermati da Ross Brawn che in Mercedes ha diversi “agganci” dato che la scuderia nasce dalla ceneri della squadra che nel 2009 sbaragliò la concorrenza con una vettura che ha fatto storia: la BGP-001.

L’amministratore delegato della Formula Uno ha sottolineato come Lewis abbia più cercato le soluzioni ai problemi che le prestazioni. Per tale ragione ha testato diversi settaggi della vettura cercando di raggiungere delle soluzioni efficaci che non sempre sono state centrate anche a causa di un comportamento poco prevedibile di un progetto dimostratosi troppo sensibile a piccole variazioni di setup e delle condizioni ambientali.

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L’ingegnere britannico Ross Brawn, direttore generale e sportivo della Formula Uno

Il passaggio importante è quello successivo. Brawn ha specificato che, da sue informazioni che provengono dalla pancia della franchigia anglo-tedesca, ha contezza del fatto che sul veicolo n°44 siano stati condotti esperimenti più estremi nella ricerca di cunicoli tecnici che portassero alla soluzione dei malesseri della macchina. Mentre, con Russell, si è andati su un sentiero più convenzionale dal quale, evidentemente, sono scaturite prestazioni più efficaci.

Le persone che dicono che George si è qualificato meglio e lo ha superato [Hamilton] nelle ultime gare non riescono a vedere il quadro più ampio“. Questa la sentenza dell’ingegnere che ha fatto le fortune, tra le altre, di Benetton e Ferrari. Il manager di Ashton-under-Lyne s’è detto persuaso del fatto che se Hamilton continuerà a fornire i feedback offerti sinora la Mercedes sarà in grado di chiudere il gap con Red Bull e Ferrari.

Una prospettiva che in qualche misura è in linea con le parole di Toto Wolff che, parlando delle novità tecniche che hanno eliminato il pompaggio aerodinamico dal veicolo, ritiene che lo sviluppo del concept a sidepod zero può davvero iniziare. In Mercedes c’è fiducia che il mezzo possa tornare a competere per il bottino grosso (leggi qui).

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Dettaglio del nuovo fondo portato a Barcellona dagli uomini della Mercedes

F1. Mercedes, Hamilton conferma: “La mia auto era diversa da quella di George”

Parlando a margine del GP di Spagna, Hamilton ha fatto riferimento alle sperimentazioni in corso che probabilmente lo hanno limitato nelle prestazioni offerte: “Abbiamo apportato molti miglioramenti alla vettura, il passo di gara è molto migliore e la macchina è molto più efficiente in gara. Dobbiamo solo fare dei miglioramenti in qualifica” ha sottolineato l’anglo-caraibico.

Le nostre auto erano un po’ diverse. Abbiamo fatto qualche esperimento sulla vettura di George che alla fine è risultato il migliore in qualifica, quindi forse la prossima gara potrò adottare anch’io questa soluzione. Questo ci dice che stiamo andando nella giusta direzione e non ho dubbi che prima o poi torneremo a lottare per la vittoria. Se non avessi avuto quell’incidente sarei stato in lotta con le Red Bull. Questo mi fa ben sperare sul fatto che saremo presto nella lotta per il primo posto“.

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Lewis Hamilton – Mercedes AMG F1 – Gp Spagna 2022

Chiaramente questo stato di cose non deve servire come attenuante per Hamilton né può sminuire la stagione di Russell che resta da incorniciare. Sottolineare il lavoro oscuro del trentasettenne ex McLaren serve semplicemente per analizzare gli andamenti numerici sotto una luce diversa evitando quei riduzionismi imperanti secondo cui saremmo dinnanzi ad un ridimensionamento sportivo di un pilota che domenica scorsa ha dimostrato, di converso, di essere ancora efficace e stimolato a fare bene.

Hamilton sta dimostrando, in una fase critica per la sua squadra, di essere un team leader. Con una W13 arrancante la lotta interna è stata messa in secondo piano. L’obiettivo di Brackley è quello di riportare la vettura ad un alto livello di competitività. Sono quando questo accadrà osserveremo un duello più “tradizionale” e non condizionato dalla necessità di lavorare con una vettura laboratorio.


F1 – Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Mercedes AMG F1, Diego Catalano

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