venerdì, Novembre 15, 2024

Gp Monaco 2022/Analisi on board Fp3: prove di carico all’anteriore

Discorsi. Tanti, forse troppi. Una costante in F1. Archiviate le prime due sessioni di prove libere del Gran Premio di Monaco edizione 2022, la necessità di iniziare a fare sul serio impera. La storica scuderia italiana cerca riscatto. Lo fa, a ragion veduta, in seguito al magro risultato ottenuto durante il fine settimana spagnolo. Le problematiche legate alla PU della numero 16, sulle quali abbiamo approfondito tramite uno scritto fruibile a questo link, hanno di fatto distrutto i sogni di gloria ferraristi. E la papabile vittoria di Leclerc, la terza stagionale se fosse arrivata, si è trasformata in uno zero assai doloroso.

Il back to back è servito in tal senso. La necessita di voltar pagina quanto prima e approcciarsi a Monaco, circuito peculiare e alquanto difficile in molti aspetti, ha di fatto azzerato il disappunto sostituendolo con la voglia di vincere. Scenario possibile lungo le stradine del Principato in relazione alla competitività dimostrata dal progetto F1-75 durante le prime due sgambate monegasche. Sebbene il lavoro relativo al set-up esiga un ulteriore step, cruciale per bilanciare al meglio le rosse, la strada intrapresa sembra quella corretta.

F1
telemetria relativa al giro push nelle Fp2 tra Charles Leclerc e Carlos Sainz (Scuderia Ferrari)

Prendendo in esame il grafico telemetrico relativo ai giri veloci durante le Fp2, notiamo un discordanza di pilotaggio netta alla fine del T1. Gli alfieri della rossa gestiscono il pedale del freno diversamente alla 3 e 4. Sainz porta una velocità superiore in entrata della Massenet, mente è Leclerc a procedere più spedito al Casinò. L’handling dissonante nel tratto in questione, tuttavia, non crea una differenza cronometrica.

Ci siamo. Le due rosse sono pronte a scendere in pista. Effettuati i consueti controlli alla PU, trasmissione, sistema frenante e radio, è tempo di testare il lavoro effettuato al simulatore nella nottata per verificarne la validità. I provvedimenti in merito alla meccanica dovrebbero garantire un ulteriore step alle F1-75, capaci di performare al meglio nel percorso che si srotola lungo le stradine di Montecarlo.

Per questo primo stint si monta un treno di Pirelli a banda rossa su ambe due le vetture modenesi. Al momento la configurazione del cambio resta non troppo aggressiva, “settando” la mappatura relativa su Gx position 3. Realizzato l’outlap, dove l’attivazione dei compound è stata curata al meglio, si parte con i primi giri push della sessione. A bordo delle Ferrari si nota ugualmente un leggero porpoising che per non sembra minimamente inficiare sul rendimento.

Dopo la prima tornata arrivano un paio di consigli per gli alfieri della rossa. A Carlos viene ordinato di utilizzare il toggle destro collocato nella parte posteriore del volante in curva 18 e 19, con l’obbiettivo di gestire al meglio il differenziale a centro curva. A Sainz, invece, viene suggerito di essere meno aggressivo alla 10.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari F1), a bardo della sia F1-75 durante le Fp2 di Monaco

I tentativi successivi si effettuano in modalità endotermico Engine 4. I primi feedback dei piloti sembrano positivi. Ciò malgrado, per bilanciare al meglio la numero 16, Leclerc chiede un cambio di carico all’anteriore: “plus 5”. Per Sainz, invece, tutto sembra funzionare a livello di configurazione. Adami chiede allo spagnolo di utilizzare meglio l’acceleratore in curva 5 con un brake release in curva 10 anticipato. Nessun flap adjust per il madrileño.

Dopo il terzo tentativo il monegasco si apre in radio mettendo in piazza un dubbio: si parla di una forte vibrazione in curva 1 che, a quanto pare, non è in relazione con gli pneumatici. Dopo un check attraverso la sensoristica non viene rilevato alcun problema e Charles, per la quarta volta in sessione, si lancia come il compagno per verificare il rendimento della sua vettura.

Nel mentre Carlos riceve i complimenti del suo ingegnere tenendo in considerazione il traffico sofferto. Lusinga che arriva anche per Leclerc, abile a sfruttare la sua F1-75 in curva 10 e 12. A margine della considerazione in merito al rendimento si cambia ancora la spinta verticale sull’avantreno. Un ulteriore “plus 3” sull’auto di Leclerc. Anche per la numero 55, dopo un breve conciliabolo, giunge un cambio all’anteriore.

Nel suo tentativo l’iberico arriva lungo alla Santa Devota per fortuna usufruendo della via di fuga. Un possibile problema sulla macchina viene scongiurato dopo un check all’interno del garage, dove di fatto si apre una “discussione” tecnica per affrontate lo stint successivo. Per Charles si ragiona su come gestire la monoposto in curva 1, per Carlos come innalzare la prestazione nel T2.

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lo spagnolo Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sua F1-75 durante la seconda parte delle Fp3 di Monaco

Le due rosse nuovamente in pista con gli pneumatici Soft. Con il prep lap si cerca ora di simulare al meglio la qualifica, fondamentale a Montecarlo. Il grande traffico crea una grande confusione, tanto che arriva l’investigazione per impeeding tra lui e Stroll. Le due monoposto italiane paiono migliorate a livello di bilancio durante gli ultimi giri. Continuano le simulazioni e nel mentre proseguono i cambi sulla vettura di Charles: “plus 5” sull’avantreno.

L’ultima parte delle Fp3 vengono sfruttate al massimo. Ogni dettaglio viene gestito con “maniacale” impegno. Leclerc chiede molte informazioni sulla Red Bull, per essere messo al corrente delle prestazioni in merito al rendimento dei bolidi austriaci. Le tornate conclusive raccolgono dati utili per amministrare le gomme in qualifica, dove le comunicazioni si intensificano di parecchio.

Per concludere il racconto on board possiamo congetturare sulla produttività delle rosse. La necessità di “coprirsi” un po’ pare evidente. Senza contare che a Monaco, da sempre, il tempo in Q3 si realizza prendendo più rischi possibili, variante considerevole in tale contesto. Resta da capire come saranno gestiti i tanti cambi all’anteriore messi in opera durante la sessione, soprattutto sulla vettura di Charles.


Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto: Scuderia Ferrari

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