F1. Montecarlo poteva essere un momento difficile nel processo di crescita della Mercedes. Lo avevamo anticipato, lo avevano confermato gli stessi protagonisti del mondo della Stella a Tre Punte. Così è ad ora. Le prime avvisaglie di un weekend complesso si erano percepite durante le libere del venerdì. Stamattina, in FP3, era arrivata una ulteriore conferma con il settimo tempo di Lewis Hamilton e il nono di George Russell.
La W13, a causa delle conformazione del tracciato e degli assetti necessari per affrontarlo, ha ripreso a saltellare in maniera piuttosto compulsiva. E le prestazione lo hanno confermato in un turno di qualifiche chiuso con un sesto posto per Russell e un ottavo per Hamilton beffato dall’incidente di Perez poi tamponato da Sainz che ha fatto chiudere anzitempo la sessione. I distacchi sono abbastanza pronunciati se consideriamo che Montecarlo è il tracciato più breve dell’intero mondiale.
Le qualifiche sono da sempre il turno chiave di questo suggestivo gran premio visto che il budello rivierasco offre risicatissime e rischiosissime possibilità di soprasso. Tra le altre cose, l’undercut in gara è un piano tattico che paga poco. Anzi, visto che il degrado delle gomme è molto esiguo, tende ad essere penalizzante.
La speranza per il duo inglese delle Mercedes è tutta rivolta al meteo. La pioggia annunciata per domani potrebbe essere un assist per un team che non ha ancora risolto i problemi di una macchina che, alla settima gara, non riesce a rientrare nella lotta al vertice dovendosi, come in questo caso, guardare dal rientro dei team del midfield.
F1. Gp Monaco, Mercedes: brusco stop sulla via del recupero
In attesa che eventi esterni possano rimescolare le carte, le cose vanno valutate in base a ciò che la pista ha detto a parità di condizioni. Tralasciando l’ennesimo episodio sfortunato che ha colpito Hamilton che quest’anno è in abbondate credito con la dea bendata, le prestazioni offerte dalla W13 non lasciavano immaginare che fosse possibile aggredire le prime due file. Ma forse neanche la terza agguantata da Russell che ha goduto di un timing perfetto che ha tolto alle due Alpine la possibilità di fare un secondo tentativo che poteva essere “mortifero” per la Mercedes.
Gli anglo-tedeschi si aggrappano al passo gara mostrato venerdì in FP2. La vettura, come è ormai chiaro, si sposa meglio con le lunghe distanze piuttosto che col giro singolo in cui mostra sempre una certa tendenza a non mettere nella giusta finestra d’esercizio le coperture Pirelli. Di questo si sono lamentati sia Russell che Hamilton che nel primo tentativo dopo l’out lap faticavano non poco con una vettura oltremisura scivolosa.
Monaco potrebbe “mortificare” questa tendenza a migliorare in gara poiché sorpassare è oltremodo complesso. La partenza sarà un momento chiave anche se, a centro gruppo, i rischi di impatto crescono in maniera esponenziale. Una bella gatta da pelare per i due alfieri della franchigia anglo-tedesca che dovranno essere abili a cogliere ogni occasione che la pista presenterà. Come la pioggia che potrebbe far capolino poco prima dello start.
F1. Gp Monaco 2022, Mercedes: parola ai protagonisti
Lewis Hamilton si è presentato ai microfoni dei cronisti in mixed zone, tra i quali presenziava il nostro inviato, mostrandosi sereno nonostante l’ennesima giornata storta in cui la sorte ha giocato un ruolo decisivo: “Non sembrava così male fino a quando non succede questo genere di cose. Oggi la macchina si comportava meglio, ma sembriamo essere più lenti. Non so perché. Sembrava che avessimo migliorato la vettura in termini di rimbalzo, ma eravamo lenti“.
“Non so cosa dire – ha ammesso il sette volte iridato riferendosi alla bandiera rossa che l’ha penalizzato – Non puoi sorpassare qui. Spero che il tempo cambi e crei opportunità. Così, forse, qualcuno adotterà strategie diverse. Sarebbe bello se avessimo un po’ di fortuna per una volta. La sfortuna è destinata a fermarsi a un certo punto“.
“La guidabilità della vettura – ha spiegato George Russell che supera 4-3 Hamilton nel computo delle “vittorie” in qualifica – è stata il nostro più grande limite per tutto il weekend. Anche se la sesta posizione non è un risultato da festeggiare, credo che con il pacchetto che abbiamo a disposizione abbiamo ottenuto il massimo. Il team ha lavorato molto duramente per darci il setup ideale, ma a Barcellona abbiamo visto che i nostri punti di forza erano la velocità sui rettilinei e le curve ad alta velocità. A Monaco purtroppo non c’è nulla di tutto questo”.
“Guardando la situazione in modo oggettivo non c’è motivo per cui oggi dovremmo essere più in alto in classifica. Dal mio punto di vista spero che piova. Nessuno sa come si comporteranno le gomme sul bagnato. Noi quindi dobbiamo tenerci lontani dai muro, farci trovare pronti alla fine e giocare con la strategia. Ammesso che sia possibile farlo”.
Chiude il giro di dichiarazioni il “grande boss” Toto Wolff che cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: “Direi la posizione di George probabilmente è meglio di quanto mi sarei aspettato a Monaco. Anche se , ovviamente, non possiamo essere contenti di una prestazione del genere. Ma sarebbe potuta andare peggio.
“Le lezioni che abbiamo appreso a Barcellona non si applicano a Monaco. Non c’è proprio niente che puoi portare qui perché è così diverso. L’auto è troppo rigida e troppo bassa ed è proprio lo stesso divario delle qualifiche di Barcellona. Probabilmente è realistico dove siamo finiti. La macchina va bene per il quinto e il sesto posto e Norris ci ha battuti. Non dovevamo aspettarci miracoli, in particolare qui a Monaco“.
F1 – Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1