La stagione di F1 2022 è iniziata nel migliore dei modi per la Ferrari. Dopo che nell’arco dell’ultimo biennio la scuderia di Maranello non è riuscita a cogliere alcuna vittoria, in particolare nel 2020 quando l’annata si è rivelata decisamente sottotono con una SF1000 afflitta da evidenti problematiche tecniche che andavano dall’eccessiva resistenza aerodinamica all’avanzamento alla Power Unit 065 poco performante, il Cavallino Rampante ha ottenuto con Charles Leclerc due trionfi e due pole position. Combinazione raggiunta in Bahrain e in Australia. Il monegasco è il leader della classifica piloti, la Ferrari è in vetta al mondiale costruttori.
Dal punto di vista tecnico il merito è sicuramente della F1-75. La vettura modenese si sta rivelando una monoposto quasi perfetta. Ha precisione in inserimento all’avantreno, stabilità al retrotreno, genera tanto carico aerodinamico nelle curve ad alta velocità, ha una buona efficienza aerodinamica e grip meccanico in trazione. L’unico punto debole è rappresentato dal fatto che, in condizioni di temperatura fredda dell’asfalto, non riesca a far lavorare nella corretta finestra di esercizio i compound.
Dal punto di vista motoristico, il lavoro fatto con la nuova Power Unit 066/7 SuperFast è stato ineccepibile, con un innovativo concept che ha posto il propulsore turbo-ibrido come il riferimento motoristico della F1 per rapporto performance/affidabilità.
F1 – Mattia Binotto: una garanzia per la Ferrari
Sotto il profilo umano è da sottolineare la direzione manageriale di Mattia Binotto. Il Team Principal della Ferrari più volte è finito sotto la lente d’ingrandimento per situazioni nelle quali poteva avere più polso. In realtà, la sua non era mancanza di carisma, semplicemente è stato il parafulmine del Cavallino Rampante nel biennio scorso, colmo di difficoltà, scaricando la pressione dalla squadra per focalizzarsi sulla stagione 2022. Un’annata che, oltre al rivoluzionario cambio regolamentare dal punto di vista tecnico, doveva rappresentare anche il ritorno della Scuderia ai vertici della F1.
Fino adesso la missione è ampiamente riuscita. Tuttavia, con ben 19 appuntamenti in calendario e una Red Bull RB18 molto prestazionale con Max Verstappen e Sergio Perez, seppur fragile, la programmazione degli investimenti finanziari e degli aggiornamenti tecnici da introdurre sulla F1-75 nell’arco dell’annata saranno due variabili manageriali decisive per rimanere ai vertici di ambedue le classifiche iridate. La presenza del budget-cap, quest’anno in vigore con un tetto di spesa fissato a massimo 140 milioni di euro, richiede un accurata analisi delle risorse economiche in funzione del piano di sviluppo.
F1 – Budget Cap: un ostacolo per la crescita della Ferrari?
Binotto sa perfettamente quanto sarà cruciale portare avanti di pari passo gli investimenti economici con gli upgrade. Sbagliare uno sviluppo, avrebbe un duplice risvolto negativo: capitale non massimizzato e rallentamento dello sviluppo della vettura, il che potrebbe rappresentare un doppio handicap.
Ragion per cui la correlazione dati tra galleria del vento e riscontri cronometrici in pista, analisi dati, simulazioni al CFD e test al banco prova rappresenta tutti aspetti che richiedono un’attenzione ulteriormente meticolosa. Non solo da punto di tecnico, e conseguentemente prestazionale, ma anche finanziario.
Binotto, che ricopre dal 2019 il ruolo di Team Principal ma che in realtà è sempre stato un ingegnere motoristico, ha già individuato, assieme ai tecnici dei differenti comparti della Ferrari, quali siano le aree sulle quali porre l’accento sulla sviluppo della F1-75 e su quali piste introdurre i medesimi.
Per esempio ad Imola, dato il format della Sprint Race che ha contraddistinto il fine settimana romagnolo e le alte probabilità di pioggia che vi erano alla vigilia, il Cavallino Rampante non ha portato alcuna novità tecnica. Questo perché non vi sarebbero stati i riscontri telemetrici e la correlazione dati per comprendere a fondo quanto potessero essere efficienti le novità introdotte.
F1: E’ partita la corsa agli update
Tuttavia alcune scuderia della concorrenza proseguono nell’introdurre upgrade aerodinamici, di rifinitura o corposi, quasi di tappa in tappa come ad esempio la Mercedes. La Ferrari ha scelto una filosofia manageriale differente sotto questo punto di vista in relazione alla presenza del budget-cap fissato a 140 milioni.
Prima di portare qualsiasi novità, a Maranello vogliono essere certi del quadro complessivo della situazione: tipologia di tracciato, condizioni meteorologiche del fine settimana e aree in cui focalizzarsi maggiormente man mano che l’annata prende forma comprendendo a fondo punti di forza e debolezze della F1-75.
Il metodo di lavoro e la linea di pensiero di Binotto non sono cambiati rispetto alle annate antecedenti. Quello che è cambiato è la programmazione e avere già le idee chiare su dove e come intervenire sulla vettura, data la base eccellente dalla quale parte la F1-75. Il famoso slogan ‘Si tratta di capire’ ha lasciato spazio alla sicurezza e all’entusiasmo di un team che sa di aver gettato le basi per un’annata ai massimi livelli di competitività, per essere protagonisti ogni fine settimana.
F1-Autore: Dennis Ciracì–@dennycira
Foto: Scuderia Ferrari F1