F1. Il quinto capitolo stagione 2022, disputatosi presso il Miami International Autodrome, si è concluso con la vittoria di Max Verstappen. Il campione del mondo in carica della Red Bull, scattato dalla terza posizione, ha sopravanzato nelle battute iniziali della corsa le Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, che partivano appaiati in prima fila, ampliando il distacco cronometrico sulla vetture della scuderia di Maranello con un ritmo straordinario con le gomme medium. Successo giunto anche per la perfetta gestione dell”usura degli pneumatici hard nella seconda metà della gara (leggi qui). Sergio Perez, invece, a chiuso ai piedi del podio in quarta posizioni.
Il messicano della Red Bull ha sfruttato la finestra apertasi all’ingresso della Safety Car al 41° giro causata dall’incidente tra Pierre Gasly e Lando Norris. Così ha potuto effettuare la seconda sosta ai box montando gomme medie per un finale al ritmo da qualifica nel quale attaccare le monoposto del Cavallino Rampante davanti a lui.
Tuttavia, il nordamericano ha provato un solo attacco su Sainz all’interno della prima curva, finendo lungo al punto di staccata e perdendo successivamente terreno dall’iberico. Il vantaggio prestazionale dato dalle medium nuove rispetto alle hard usate da oltre venti giri sulle Ferrari avrebbe dovuto rappresentare un’arma per il pilota della Red Bull.
F1 | GP Miami 2022: un sensore rallenta Perez
Invece Perez, chiamato ad aiutare Verstappen ogni qual volta vi è la possibilità, solo in una circostanza ha provato il sorpasso, per il resto non ha mai rappresentato una minaccia per il doppio piazzamento a podio della Scuderia. ‘Checo’ ha sofferto di un problema tecnico al sensore di un cilindro della Power Unit RBPT001 che gli ha fatto perdere 5 decimi al giro a causa della mancanza di 20 kW di potenza con velocità di punta più basse di 10 km/h su ogni allungo.
Il delta velocistico tra la RB18 e la F1-75 sui rettifili, a Miami tra gli 8 e 10 km/h in più a favore della monoposto anglo-austriaca, è stato annullato dalla problematica tecnica riscontrata sulla monoposto del messicano, ragion per cui Sainz ha potuto difendere la terza posizione senza particolari intoppi.
Il costruttore di Milton Keynes ha comunque rischiato il quarto ritiro stagionale su cinque tappe sino adesso disputate. Nella tappa inaugurale al Bahrain International Circuit sia Verstappen sia Perez sono stati costretti a dare forfait nei giri conclusivi della corsa mediorientale a causa di una depressione dell’impianto di alimentazione con un vuoto nel sistema di alimentazione gli ha portati a non avere più benzina per concludere l’appuntamento.
All’Albert Park Circuit, invece, l’olandese è stato costretto al ritiro per un’anomalia tecnica dovuta alla perdita di carburante accentuata dal porpoising nell’arco della gara oceanica. Sempre l’iridato in carica ha avuto un venerdì travagliato a Miami per il surriscaldamento della trasmissione e per problematiche relative all’idroguida che lo hanno portato a saltare quasi l’intero minutaggio complessivo di ambedue i turni.
F1 | GP Miami 2022: Red Bull salvata da HRC
Per quanto concerne la Power Unit RBPT001, la Red Bull, da questa stagione sta gestendo la propria unità motrice turbo-ibrida tramite la Red Bull Powertrains, reparto motoristico nato in funzione dell’abbandono della Honda al termine della passata stagione. Il costruttore anglo-austriaco potrà sfruttare il know-how lasciato dai nipponici e ricevere il supporto tecnico della Honda Racing Corporation, ma da quest’anno dovranno avere una visione a 360° per quanto concerne anche il lato motoristico.
La HRC ha comunque salvato Perez dal ritiro in Florida, attuando un piano di emergenza per salvaguardare il motore. Soprattutto con l’impiego del nuovo biocarburante E10, alcuni parametri funzionali della Power Unit richiedono una ricerca tecnica che la Red Bull sta fronteggiando grazie al supporto della ExxonMobil.
Come si è potuto denotare in questa fase iniziale della F1 2022, la casa anglo-austriaca sta riscontrando più di un grattacapo tecnico sotto il profilo motoristico, a testimonianza di quanto sia complicato adattarsi in fretta alla gestione del propulsore turbo-ibrido dopo aver sempre avuto un fornitore esterno, prima con la Renault successivamente con Honda. L’affidabilità sembrerebbe essere il punto debole di una RB18 che si sta rivelando una monoposto molto competitiva con una spiccata efficienza aerodinamica. Il duello prestazionale con la Ferrari F1-75 si preannuncia intenso ad ogni tappa in programma dell’annata F1 2022.
F1-Autore: Dennis Ciracì – @dennycira
Foto: Oracle Red Bull Racing, Scuderia Ferrari F1