F1 – A due giorni dall’avvio ufficiale del Gran Premio di Miami in Ferrari si sente ancora l’eco dell’appuntamento imolese che ha frenato lo slancio di una vettura che fino al GP d’Australia si era posta come il punto di riferimento delle categoria. A Maranello tengono banco questioni tecniche in un percorso definito di introduzione di update che dovrebbe iniziare già in questo weekend.
Ma vi sono in corso anche valutazioni sul momento dei piloti. Se Leclerc, nonostante l’errore non forzato che lo ha costretto a perdere un podio oramai in cassaforte, ha mostrato di essere perfettamente a suo agio con le vetture di nuova generazione, diverso è il discorso di Carlos Sainz che ha ammesso di dover ancora trovare la piena quadratura del cerchio.
Un doppio zero nelle due ultime gare frutto di un mix bilanciato di errori personali e di sfortuna che potrebbe pesare nel proseguo della stagione visto che la forbice dal collega monegasco si apre in maniera inesorabile.
Il madrileno, è ormai noto, è fresco di estensione contrattuale. La Ferrari ha riposto fiducia in un pilota solido, concreto e che tende a minimizzare gli errori. Il 2021 è stato un anno solidissimo per l’ex McLaren che è riuscito a battere, seppur di misura, Leclerc. In questo inizio 2022 le cose stanno andando diversamente. Sainz non è mai stato in grado di contrastare il compagno di squadra.
Ne ha sempre sofferto la velocità e la concretezza e forse questo spiega qualche errore di troppo che ha abbassato una media precedentemente più solida. I 48 punti di distacco sono sintomatici di una sorta di sofferenza sportiva di cui Mattia Binotto ha parlato.
Il team principal della storica scuderia ha detto chiaramente che il suo pilota deve abituarsi alle nuove caratteristiche di pilotaggio necessarie per domare le F1 in configurazione 2022. Non solo. Pur ammettendo che un doppio ritiro, quando si gareggia con una vettura di primissimo livello, è statisticamente difficile da replicare, spiega che Sainz va liberato dalla pressione che in qualche modo lo sta attanagliando nella gestione del duello interno alla squadra.
F1: Carlos Sainz Studia la F1-75
Con il rinnovo di contratto in cassaforte, Binotto non ha bisogno di mostrare una benevolenza di facciata. Ha infatti ammesso candidamente che Sainz ha commesso un paio di errori che sono costati punti preziosi. Il team principal non ha voluto bacchettare il conducente, ha semplicemente fotografato la realtà cercando le cause delle piccole difficoltà che sta affrontando. Si tratta di un sorta di spirale avviata da un non completo adattamento alla F1-75. Eloquenti furono le parole dello stesso Sainz dopo in GP del Bahrain quando ha detto che si trovava, sulla stessa pista, più a suo agio con la vettura 2021. Che, sul fronte performance, è lontana anni luce dal modello attuale.
Questione di feeling non ancora trovato. I due ritiri consecutivi, che non hanno permesso di accumulare altri preziosi chilometri, di certo non hanno rimesso in asse la situazione. Il processo di miglioramento è comunque in corso e l’ha sottolineato Binotto stesso: “Carlos sta andando sempre più veloce. Peccato per l’uscita nelle qualifiche di Imola. Non penso fosse quello il momento giusto per spingersi al limite”.
“Lo sa benissimo – ha proseguito il manager – Penso che sia una questione di gestire la pressione. È forse la prima volta nella sua carriera che ha una macchina abbastanza veloce per competere per le posizioni migliori. Deve semplicemente abituarsi a questo, ma lo farà molto rapidamente, perché so quanto sia intelligente e capace deve gestire la pressione“.
I dirigenti del Cavallino Rampante hanno fatto una valutazione ad ampio spettro e hanno deciso di dare fiducia al madrileno conoscendone le virtù e sapendo che completa un’ottima coppia con Leclerc che, al momento, sembra essere il cavallo sul quale puntare per la corsa al titolo mondiale. Performance e classifica lo dicono con molta chiarezza. Una situazione che Sainz deve accettare suo malgrado ma che di certo non è accolta con favore.
Non c’è nessuno scricchiolio nel rapporto con il suo team, ma il pilota ha voluto allontanare l’idea che abbia commesso qualche errore perché sopraffatto dalla pressione. Ed ha puntualizzato, contravvenendo al parere di Binotto, che quello delle qualifiche non sia stato un “errore gratuito”: “A Imola ho fatto un buon giro nella Q3; stavo solo provando cose diverse: altre linee e un equilibrio diverso. Se qualcuno mi chiede se ho sentito la pressione, allora la risposta è no. Ho giocato con la macchina e ho sbagliato“.
F1: Sainz ritiene che stia gestendo bene la pressione
Una netta differenza valutativa rispetto al suo capo che trova una sintesi sulla comprensione delle auto next-gen: “Purtroppo le nuove auto non si adattano al mio stile di guida. Sto davvero lottando per farcela e devo adattarmi. Non è un segreto che errori come questo accadano per una ragione. Non ho ancora raggiunto il 100% e sto tuttora cercando di abituarmi alla nuova macchina“.
Il Gran Premio di Miami, che precederà il secondo back to back stagionale (Montmelò – Montecarlo, nda), ha il sapore del nuovo inizio per Sainz che è chiamato a rispondere alle osservazione del manager nativo di Losanna. L’ex McLaren, tra le altre cose, rincorre la sua prima vittoria in F1. Un evento del genere potrebbe effettivamente sbloccare il grande potenziale di un pilota di comprovata solidità che ora deve dimostrare di possedere la necessaria velocità per giocarsi ad armi pari il titolo con Verstappen e soprattutto col suo compagno di squadra che da sempre è il riferimento più probante per ogni driver.
F1 – Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV, Scuderia Ferrari