L’ottavo round del campionato mondiale di F1 2022 è pronto a partire. Lo scenario promette come al solito tante emozioni, data la particolarità del layout che si srotola sulle rive del Mar Caspio. La storica scuderia Ferrari si presenta a Baku con un solo obbiettivo: vincere. Dopo i deludenti risultati ottenuti tra Spagna e Monaco il cambio di tendenza urge, per restare “aggrappati” ad una lotta iridata assai complessa.
Malgrado la consapevolezza tecnica, infatti, la scuderia di Maranello affronta un avversario davvero solido. Dalle mille risorse. D’ora in avanti limitare gli errori risulterà di vitale importanza, così come massimizzare il week end di gara per estrapolare la massima performance dalla vettura.
Gli ultimi up-date sono andati a correggere qualche “difetto” congenito della F1-75. La finestra di set-up si è allargata e, di conseguenza, le prestazioni intrinseche della monoposto modenese sono cresciute. Per il Gran Premio dell’Azerbaijan, i tecnici del Cavallino Rampante hanno presentato una piccola evoluzione nella parte centrale dell’auto. I supporti dei retrovisori si palesano differenti con l’obiettivo di “educare” i flussi diretti al posteriore per amministrare al meglio la downforce generata (leggi qui i dettagli tecnici).
Per quanto riguarda il retrotreno, considerando il lunghissimo tratto ad alta velocità che caratterizza la pista azera, Ferrari ha optato per un assetto capace di generare una quantità di drag ridotta pur conservando, al contempo, una downforce sufficiente per affrontare la zona mista del tracciato.
Gp Azerbaijan 2022/Fp1: live on board Ferrari F1-75
A margine dei consueti controlli sulla trasmissione, power unit, sistema ibrido e impianto frenante, i due piloti Ferrari scendono in pista. Ambe due le vetture montano un treno di pneumatici Pirelli a banda bianca. Si procede immediatamente con un paio di constant speed 250/Engine 11. Il cambio, al momento, è “settato” sulla posizione GX position 3, mappatura più conservativa del solito.
Per il primo giro push gli ingegneri di pista chiedono di non utilizzare l’ala mobile. Sulla retta principale si nota parecchio porpoising, fenomeno che andrà senza dubbio limitato al massimo per garantire maneggevolezza in frenata. Per il resto, esaminando il comportamento delle F1-75 durante prima tornata, si nota una monoposto ben bilanciata e agile nelle curve. Volante stabile senza particolari correzioni.
Il programma di lavoro procede e si continua a spingere per raccogliere dati utili in merito alla messa a punto. Si passa ora ad un cool down per amministrare le coperture al posteriore, in attesa di preparare il successivo intento. Virtual Safety Car per un problema sofferto da Mick Schumacher. Sainz ne approfitta per una comunicazione positiva riguardante l’handling, contento per la buona guidabilità della numero 55.
Bandiera verde e si riparte. Gli alfieri di Maranello riprendono il lavoro in pista malgrado una doble yellow in curva 4. Carlos e Charles, a questo punto, chiedono se possono utilizzare il DRS ricevendo una risposta positiva al riguardo. Con qualche tornata in più alle spalle, possiamo confermare l’handling positivo delle vetture italiane. Dato: utilizzando il sistema di riduzione della resistenza all’avanzamento il bouncing aumenta.
Continuano i test sull’overboost K1 per verificare l’impostazione corretta dell’energia “spalmabile” nell’arco del giro. Latifi si ferma in curva 5, quando erano ancora 3 le tornate a disposizione per il primo run. Adami chiede di gestire al meglio la frenata in curva 4,15 e 16 mentre Marcos erudisce il monegasco sui distacchi relativi a Verstappen. Il ferrarista aggiunge che la sua vettura non lo soddisfa appieno in curva 16, notando qualcosa di “strano” nel pilotaggio. Tuttavia, per adesso, entrambi i piloti decidono di non modificare il carico al retrotreno.
La sessione riprende il via quando un solo giro resta a disposizione per i piloti della rossa. Un ulteriore suggerimento arriva sul canale della numero 16. L’ingegnere spagnolo consiglia una traiettoria più adeguata in curva 1, nel tentativo di centrare l’apex al meglio. Dopo un ulteriore test sulla velocità costante, si procede ora con un in-lap spinto per simulare l’entrata ai box durante la gara. La prima sgambata delle rosse termina qui. Nel garage Charles chiede l’oramai canonico pit stop fisiologico.
Malgrado le varie interruzioni, il primo approccio della Ferrari lungo le strade di Baku va senza dubbio definito buono. La facilità nell’attivare i compound sommata alla buona condotta delle vetture nel complesso soddisfa il muretto. Attraverso la radio si ascoltano un paio di provvedimenti da attuare per il prossimo run. A quanto pare, si proverà a “scaricare” un pelo l’avantreno.
Le due monoposto del Cavallino Rampante sono pronte a calcare nuovamente l’asfalto. Questa volta vengono calzate le Soft. Come in precedenza è Sainz ad anticipare il proprio compagno di squadra di circa 4 minuti sulla tabella di marcia. Si procede con un prep-lap per sfruttare appieno le coperture più morbide. Per il secondo run l’uso del DRS viene abilitato da subito. Al contrario di Carlos, Leclerc preferisce lanciarsi senza effettuare un giro di preparazione.
Riccardo suggerisce di prestare particolare cautela in curva 1, con il chiaro obbiettivo di gestire al meglio la staccata. Sainz si lancia ora per un nuovo giro in modalità push. Il tentativo del monegasco, purtroppo, è stato in parte compromesso dal traffico. Mentre l’iberico ha concluso il run e chiede di tornare nel garage, Charles effettuerà il secondo intento con un consiglio sotto braccio fornito in radio, secondo il quale affrontare curva uno in maniera più “easy” risulterà decisamente più saggio d’ora in avanti.
Quando Leclerc riesce a migliorare il suo riscontro cronometrico Sainz cambia idea e decide di realizzare una tornata addizionale. La seconda parte delle Fp2 si conclude. Durante l’in-lap arrivano le solite raccomandazioni in aggiunta alle migliorie di pilotaggio da attuare. Il programma di lavoro, con ogni probabilità, in seguito alle pit start practice ed eventuali procedure di partenza sul fondo dell pit lane, si concentrerà nell’ultima parte della sessione con una breve prova high fuel.
Gli alfieri della rossa tornano ora in pista. La scelta sugli pneumatici non viene differenziata. Le due auto, di fatti, vengono equipaggiate con un treno di scrub Hard. I “ragazzi” potranno realizzare una sola tornata con serbatoi pieni. Per questa ragione, la poca valenza del cronometro non può essere presa in considerazione, demandando la raccolta dati alla seconda sessione.
La congettura finale non può assolutamente prescindere da un fatto: il saltellamento aerodinamico si è fortemente evidenziato su entrambe le Ferrari. Tale circostanza andrà limitata nel proseguo del fine settimana, per assicurare una approccio alla pista più “sano” in relazione al rendimento. Per quando riguarda il bilanciamento si evidenza una certa tendenza alla neutralità, fattore favorevole per indirizzare il set-up verso il percorso più consono.
Sebbene come sottolineato nel paragrafo precedente i tempi con più benzina a bordo saranno attenzionati in dettaglio durante le Fp2, resta un dato utile da menzionare: il time attack di Charles e Carlos è in linea con quello prodotto dalle Red Bull.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari