mercoledì, Dicembre 18, 2024

Crisi Ferrari/Leclerc? Una bolla mediatica già esplosa

F1. A tre giorni dal Gp di Monaco non si sono ancora sopite le discussioni intorno alla strategia Ferrari che, di fatto, ha consegnato alla Red Bull una vittoria che, nonostante la pioggia e le condizioni generalmente difficili, sembrava nelle mani del compagine modenese. Il peccato originale è stato quello di far coprire a Charles Leclerc e non da Carlos Sainz la sosta anticipata di Sergio Perez.

Da qui l’avviarsi della catena di eventi che ricacciato il monegasco in quarta posizione senza dargli la possibilità, a causa della conformazione di una pista sempre meno compatibile con la crescita delle dimensioni delle F1, di rimettere sui giusti binari l’evento.

Charles non l’ha presa bene. Né in quei momenti contraddistinti da tensione e da scariche adrenaliniche né successivamente quando ha fatto sbollire la rabbia permettendo che la parte razionale e analitica venisse a galla. La gara casalinga, evidentemente, è una sorta di maledizione per Leclerc che ha manifestato preoccupazione per una classifica che lo vede stretto nella morsa del duo Red Bull. Se Verstappen allunga nonostante un weekend incolore, Sergio Perez si fa minaccioso alle sue spalle.

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Charles Leclerc, Scuderia Ferrari F1

F1. Ferrari – Leclerc: rapporto incrinato dopo Monaco?

Può un errore, per quanto evidente e forse evitabile, determinare l’incrinatura di un rapporto solidissimo tra il driver monegasco e la scuderia del Cavallino Rampante? La logica direbbe di no, qualcuno sostiene in contrario. Martin Brundle ritiene convintamente che quella di domenica scorsa sia una sorta di cesura storica, un momento di cambiamento nelle relazioni tra le parti.

L’ex pilota si dice persuaso del fatto che la pessima gestione del piano strategico operato dalla Ferrari abbia messo a dura prova Leclerc che, in appena otto giorni, ha dovuto dire addio a due vittorie certe perdendo la testa del mondiale occupata ora dal rivale olandese.

Punto di vista legittimo quello del britannico ma oggettivamente un po’ esagerato visto che è condito da sfumature che dipingono un catastrofismo di convenienza che serve più a creare dibattito e polemiche che ad analizzare a fondo le cose. Segno dei tempi, derive della comunicazione nell’era dei social network.

Più che Monaco, è il riferimento che Brundle fa al Montmelò a risultare forzato. Una defaillance tecnica non è di certo un fattore assimilabile ad un errore strategico. Red Bull, nelle prime gare, è stata falcidiata da problemi connessi ed annessi alla power unit HRC eppure non ci è sembrato che Max Verstappen abbia messo in discussione il suo legame con Milton Keynes.

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Mattia Binotto e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante il week-end spagnolo

F1. Ferrari – Leclerc: un rapporto solido e blindato

La verità è un’altra ed è tanto semplice che quasi non ci sarebbe bisogno di parlarne: l’asse Maranello – Montecarlo è forte e sicuro. Rabbia, delusione, sfoghi apparentemente poco ortodossi afferiscono alle cose umane, a come una persona reagisce sotto stress. Trarre conclusioni deliberando una legge generale dal caso particolare è un procedere vetusto e superato dalla storia.

La Ferrari crede ciecamente in Charles. Gli ha offerto un sedile dopo un solo anno di Formula Uno. Lo ha messo accanto ad un quattro volte iridato garantendogli un percorso si crescita importante. Lo ha piazzato al centro del progetto trasformandolo di fatto in una prima guida. Evidenza che ha messo Sebastian Vettel nella posizione del dimissionario. Non ha avuto remore Mattia Binotto a dare il benservito all’ex Red Bull per costruire una compagine su misura del talento di Leclerc.

Ribaltando la prospettiva, anche il talentuoso ventiquattrenne ha creduto in Maranello. E’ vero cha all’inizio non aveva alternative visto che proveniva dall’Academy Ferrari, ma ha giurato fedeltà alla causa anche quando il suo team gli ha offerto vetture ai limiti della decenza tecnica (vedasi la SF1000, una delle monoposto peggio riuscite nella gloriosa storia della Scuderia).

Charles ha sempre creduto quasi in maniera dogmatica nel ritorno della Ferrari. Ha sofferto nel e col team. Ha contribuito a segnarne la crescita, ha spostato la visione di Binotto che ha voluto puntare tutti i gettoni sulla rivoluzione tecnica partita nel 2022. Se il bottino di Leclerc è di sole due vittorie è per una serie di eventi più o meno ponderabili.

Il potenziale della F1-75 è enorme. Serve solo più calma in alcune fasi e forse un pizzico di fortuna in più per vederlo pienamente espresso. Leclerc lo sa e lavora per questo. Ecco perché teorie distruttive sono da rigettare con forza. A Maranello si sta provando a costruire qualcosa di grande dopo anni di bocconi amari.

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Charles Leclerc (Scuderia Ferrari), Gp Monaco 2022

F1. Ferrari deve imparare ad essere pragmatica e cinica

Proprio oggi che il mezzo tecnico è di quelli efficaci non si può pensare che un episodio possa alimentare la sedizione sportiva. Chiaramente va sottolineato che la Ferrari deve imparare a gestire il momento critico. Ne ha parlato ai nostri microfoni l’ingegner Mazzola (leggi qui) evidenziando come questo sia un tallone d’Achille che deve essere superato con una certa celerità.

E’ altresì manifesto che serva una scatto manageriale del determinare i ruoli in seno al team. La F1-75 è una buona vettura ma non ha quei caratteri di dominanza che permettono una lotta fratricida tra esponenti della stessa scuderia. Se Leclerc e Sainz fossero sempre liberi di correre si sottrarrebbero punti preziosi. Ferrari deve imparare a mettere al centro della sua mission sportiva il pragmatismo e la ragion di stato.

Serve, in chiusura, una sana dose di cinismo dirigenziale nel definire gerarchie leggibili e che non diano adito a confusione. I fatti di Monaco, a ben guardare, dipendono anche da questa mancata presa di posizione. La Ferrari, pur essendo essa stessa la storia della F1, è una franchigia che deve riabituarsi a vincere. O a lottare per il vertice. Errori sono necessari in questo percorso di crescita. Ecco perché è inutile drammatizzare oltremisura sul gran premio di domenica scorsa. A Maranello tengono la barra dritta ben consci che a Baku, tra meno di due settimane, inizia una nuova e decisiva fase del campionato.


F1 – Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari F1

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