Nuovo appuntamento con la rubrica di F1 che va ad analizzare le decisione prese dai commissari durante lo weekend di gara. Cerchiamo di capire qualcosa in più riguardo a quanto accaduto a Baku facendo anche un breve accenno al Principato.
Sicuramente, la sanzione di maggior rilievo è quella che ha visto coinvolto Latifi, penalizzato con 10 secondi di stop/go per aver violato la procedura di partenza. Nel suo caso è un’infrazione dell’articolo 44.6 del regolamento sportivo
Per qualche ragione, un meccanico ha toccato la vettura del canadese dopo che il segnale dei 15 secondi era già stato mostrato. In base alla normativa, a questo punto, il pilota deve necessariamente iniziare la gara dalla pit lane, per non incorrere in una sanzione. Ciò non è avvenuto e i commissari non hanno potuto far altro che applicare la penalità espressamente prevista, ovvero i 10 secondi stop/go.
Sempre il pilota Williams, poi, è stato punito anche con 5 secondi di penalità + 1 punto patente per non aver rispettato le bandiere blu, il che è una violazione del codice sportivo internazionale
I commissari, analizzando le immagini e il gps in loro possesso, hanno stabilito che Latifi è passato davanti a 12 pannelli luminosi i quali indicavano al pilota che alle sue spalle vi era una macchina più veloce (Gasly) prima di spostarsi. La manovra è chiaramente errata.
Proprio alla luce di quanto accaduto a Monaco dove soprattutto Leclerc è stato danneggiato da una situazione simile, nel briefing pre gara è stato ricordato ai piloti che nel momento in cui viene dato il segnale, alla prima occasione utile ci si deve “far da parte”. Così non è stato per il canadese che è stato giustamente sanzionato.
F1. Gp Azerbaijan 2022: perchè Hamilton è stato graziato?
Ma facciamo un passo indietro alla qualifica. Norris e Hamilton sono stati investigati per aver guidato troppo lentamente senza motivo, il che sarebbe una violazione dell’articolo 33.4 del regolamento sportivo.
Lewis ha rallentato parecchio con l’intenzione di farsi superare dall’avversario e avere quindi una scia durante il suo giro lanciato. Il pilota McLaren, però, ha avuto la stessa idea e si è accodato. I commissari, quindi, hanno analizzato i dati e hanno notato che nonostante tutto il “delta time” è stato rispettato. Inoltre, tale manovra è avvenuta in un tratto rettilineo, dove la visibilità non è un problema per alcun pilota. In considerazione di ciò hanno deciso di non sanzionare l’accaduto.
Sempre al sabato, altri due piloti sono finiti sotto la lente di ingrandimento: si tratta di Magnussen e Schumacher, rei di non aver rispettato la procedura di uscita dal box e di immissione in pit lane, il che sarebbe una violazione del codice sportivo internazionale.
Entrambi i piloti Haas si sono posizionati a “lisca di pesce” fuori dal proprio box in attesa del semaforo verde per la Q1 e quando quest’ultimo è scattato, si sono inseriti tra le auto della fila che si era nel frattempo schierata. Va ricordato che da regolamento, è possibile prepararsi in fila indiana sulla fast lane in attesa della green flag.
Ma qualora ci si disponga come Magnussen e Schumacher è necessario attendere che tutti transitino per poi accodarsi al gruppo. I commissari, tuttavia, hanno visto che già in passato era accaduto un fatto simile (Messico 2021 con Williams) e dal momento che non si erano presi provvedimenti, hanno deciso di mantenere la stessa linea.
Da ultimo, solo una considerazione sulla decisione della Direzione Gara di mostrare la bandiera nera con il bollo arancione a Tsunoda per il problema avuto al DRS nella seconda metà di gara. A mio parere, è stata fatta la scelta corretta: l’ala posteriore era evidentemente rotta in due parti nella zona dell’attuatore. Il rischio che una parte si staccasse o che l’ala mobile rimanesse aperta in frenata era concreto, quindi era necessario fermare il pilota per evitare guai peggiori.
Autore: Alessandro Rana – @AleRanaF1
Immagini: Formula Uno