Fp1 del Gran Premio di F1 a Baku, una sessione senza dubbio indicativa per la storica scuderia italiana. Come analizzato durante il racconto on board fruibile a questo link, le due F1-75 hanno palesato, ancora una volta, un “facile” approccio al week-end in termini di assetto. Il lavoro al simulatore della scorsa settimana ha messo in pista due monoposto capaci di produrre prestazioni positive lungo il percorso cittadino che si srotola lungo le rive del Mar Caspio.
Tuttavia, benché il rendimento della Ferrari abbia soddisfatto il muretto italiano, una certa questione resta da risolvere in ottica competitività. Parliamo del “famigerato” effetto porpoising, elemento negativo che, a quanto pare, potrebbe inficiare negativamente sulla produttività delle rosse. In tal senso i dati raccolti saranno molto utili per limitare il più possibile tale scenario sfavorevole. Soprattutto considerando che il progetto RB18, data la sua complessità tecnica, offre una tendenza di sicuro più proficua in merito al bouncing.
Medesimo contesto sebbene a parti invertite nel T3, settore che il monegasco riesce ad interpretare alla perfezione beneficiando in uscita dalla 16 di un’accelerazione superiore nel tratto che conduce alla linea del traguardo.
Prendendo in esame la telemetria delle Fp1, notiamo alcune discrepanze nella curva velocistica prodotta dalle auto modenesi durante il giro push. Un certo scarto prestazionale si rileva nell’allungo che porta in curva 3, dove la numero 55 raggiunge una velocità di punta superiore di ben 5km/h. Il divario è generato dalla precisione di Carlos in curva 2 dove, portando una velocità minore all’interno della piega, gode di una migliore trazione in uscita.
Gp Azerbaijan 2022/Fp2: live on board Ferrari F1-75
Le due rosse sono in pista. Entrambe montano le mescole Pirelli a banda gialla. Sarà interessante notare il rendimento delle vetture con le Medium. Nell’in lap Charles si lamenta del retrovisore sinistro che non offre la visibilità adeguata. Come per le Fp1, Sainz calca l’asfalto in anticipo rispetto al compagno. Inoltre il monegasco richiede ed ottiene la possibilità di effettuare un pre-lap prima del giro push. Adami, nel frattempo, fa presente la situazione allo spagnolo che, per il secondo tentativo, decide di seguire la medesima tattica.
Sebbene dalle primissime tornate il saltellamento aerodinamico delle Ferrari sembri leggermente diminuito nella seconda parte dei rettifili, il fenomeno continua ad agire. Resta da capire se la contromisura presa porterà ad un piccolo scompenso aerodinamico in merito al carico generato. Si passa ora a Engine 4 per realizzare un giro più probante. Il bilanciamento continua ad essere buono, garantendo un atteggiamento neutro alle rosse.
Leclerc decide un cambio drastico all’avantreno. Passerà in pit lane per una modifica sulla downforce all’anteriore: “plus 8“. Sainz, invece, necessita una visita ai box per rimuovere una borsa di plastica incastrata nella vettura. L’operazione va a buon fine e la numero 55 torna in pista. Dall’on board anche sulla monoposto di Carlos si è modificato il carico all’anteriore. Oltretutto, l’ingegnere di pista dell’iberico suggerisce una “brake pressure” maggiore in tutto l’arco della tornata, mentre al monegasco viene chiesto di aumentare la velocità di percorrenza in curva 10 e 11.
Ancora radio, ancora raccomandazioni. Per il madrileño si necessita un cambio di tendenza sul tratto 15-16, senza dimenticare un approccio migliore alla frenata della 10. Completata la prima sgambata la numero 16 entra in garage. Il ferrarista chiede lumi sull’effettività delle modifiche in merito all’handling ricevendo feedback positivi. Pochi minuti e lo stesso spagnolo prende la via della pitlane. Primo run di studio sulle modiche apportate tra le due sessioni.
Per il secondo “stint” tocca a Charles scendere in pista per primo. La sua F1-75 monta un treno di Soft nuove di trinca. Endotermico “settato” su Engine 4. Il primo giro del monegasco viene abortito per un errore nel T1. Il tentativo si trasforma in un prep-lap tornando a lanciarsi la tornata successiva. Nel frattempo anche Sainz passa alla modalità push. Entrambi i ferraristi si lamentano delle prestazioni. Leclerc sostiene una certa mancanza di carico, mentre Carlos non riesce a interpretare nella maniera corretta l’ultimo tratto della pista.
Il primo pilota Ferrari chiede un ulteriore cambio di carico all’avantreno: “plus 4“. Il suo compagno, invece, preferisce concentrarsi sulla pista e realizzare un giro ulteriore. Tornato sull’asfalto, però, al primo tentativo arriva un lungo nel T2 per un bloccaggio all’anteriore sinistra che, di fatto, fa terminare anzi tempo il secondo run. Carlos al contrario continua a macinare chilometri, aumentando la confidence con la propria monoposto per poi tornare anch’egli ai box.
L’ultima parte della sessione è dedicata alle prove high fuel. Pare che sia arrivato un cambio sospensivo per Leclerc, mentre su Sainz si mantiene la medesima configurazione con un leggero ritocco alla downforce all’anteriore. Per le prove con un quantitativo superiore di carburante a bordo si differenzia la strategia. Rosse per Charles, gialle per l’iberico.
Dai primissimi riscontri cronometrici a serbatoi pieni le due F1-75 offrono una buona maneggevolezza. Time attack 48.4 per Charles, 48.3 per Carlos. Alla terza tornata viene chiesto al monegasco di praticare del “lift and coast” per abbassare la temperatura dei freni. Nel mentre prende il via la simulazione passo gara per il messicano Perez, che al primo giro produce un tempo più lento di un decimo rispetto al cronometro dello spagnolo a parità di gomme.
Da notare assolutamente come in configurazione gara la vettura di Sainz saltelli ancor più vistosamente, elemento che preoccupa non poco l’iberico. Frattanto, Leclerc si innervosisce per un presunto problema alla PU. Si parla di una mancanza di potenza che però non viene riscontrata dai sensori. Charles tuttavia non capisce cosa stia succedendo, perché continua a notare un leggero deficit in accelerazione. Ancora una tornata per le rosse e la sessione procederà verso la fine.
Marcos suggerisce la “Mode X” al ferrarista che prende atto della comunicazione dando l’ok attraverso il volante. Lungo di Carlos nel T3, settore non facile da digerire per lo spagnolo. La numero 55, per fortuna, non riporta nessun danno evitando il contatto contro le barriere. Al termine della sessione le due Ferrari si schierano sulla griglia per praticare una partenza e testare la mappatura della frizione.
Fp2 concitate per il team di Maranello. Il ragionamento conclusivo racconta un pomeriggio molto impegnativo dove i cambi di assetto, soprattutto per Charles, hanno cercato di massimizzare il rendimento in pista delle rosse. Nella lunga nottata scatterà lo studio dei dati raccolti per limare qualche decimo. La positività dei risultati ottenuti fa comunque sorridere la squadra italiana, convinta di poter proporre la miglior versione di se nel fine settimana di Baku.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari