F1. La sfida tra RedBull e Ferrari continua: come oramai ampiamente dimostrato, questo mondiale non sarà assegnato solamente sulla base di quanto accade in pista, ma anche e soprattutto attraverso ciò che accade fuori dalla pista, in termini di analisi atta a raggiungere quell’ideale di “perfezione” ipotetico, necessario per sviluppare e rendere la monoposto quanto più performante possibile.
Dunque un duello a colpi di aggiornamenti, sempre con la dovuta attenzione al budget cap che, avendo posto la soglia massima a “soli” 140 milioni, potrebbe rappresentare un confine problematico per ogni scuderia che deve riuscire a rientrare nei limiti sino a fine stagione.
E tra l’altro proprio su tale questione è stato il team principal Christian Horner a porre l’accento, arrivando addirittura a dichiarare che per le ultime gare alcuni team potrebbero non disporre delle risorse necessarie per competere.
In ogni caso, l’intento principale rimane lo stesso: budget cap o meno, la vettura che alla fine si rivelerà vincente sarà quella che avrà apportato i migliori aggiornamenti in maniera costante da inizio mondiale sino ad Abu Dhabi. Ed indiscutibilmente questo sarà l’intento sia RedBull che Ferrari.
F1. Ferrari F1-75 vs Red Bull RB18: filosofie a confronto
Entrambe le monoposto presentano delle proprie peculiarità e punti di forza differenti: se la RB18 possiede un’evidente velocità in rettilineo con un set-up a bassa resistenza, la F1-75 al contrario ha mostrato di essere più performante nelle curve lente.
Ciò non significa però che la situazione debba necessariamente rimanere invariata durante tutto il mondiale: l’ingegnere capo RedBull Paul Monaghan, ha infatti dichiarato che sono anche pronti a dare un’innovativa scossa al progetto, con un’inversione di rotta piuttosto consistente se necessario.
Lo scopo non è solamente migliorarsi costantemente, ma anche disporre di una monoposto in grado di adattarsi a qualsiasi tipologia di circuito, avendo però sempre un occhio sulla vettura rossa, nemica numero uno.
A tal proposito, Monaghan afferma apertamente che sarebbe sciocco non tener conto anche di quello che è il potenziale Ferrari, anche perché in un certo senso rappresenta il punto di riferimento principale da battere.
D’altro canto anche da parte loro ci si aspettano reazioni in tal senso, specialmente perché rischiare di restare fermi in questo sport aumenta solo il divario con altri team che progredendo si proiettano verso un successo più certo.
Proprio a proposito di “successo più certo”, in conclusione del fine settimana di Monaco, non era assolutamente detto che la RedBull fosse stata in grado di colonizzare il podio in quel modo, eppure è ugualmente accaduto; ad avviso di Monaghan in realtà entrambe le vetture avversarie sono giunte a quell’appuntamento in buona forma ed anche se la Ferrari ha conquistato la pole, la vittoria è poi sopraggiunta per loro, dunque comunque un segnale di “vicinanza” tra le due monoposto.
Difficile essere totalmente d’accordo con questa opinione, ma saranno le competizioni avvenire a stabilire se tale vicinanza esiste sul serio oppure no.
Anche se secondo Monaghan chiaramente ogni circuito può mettere in luce o meno determinati aspetti di ogni vettura e soprattutto di ogni scuderia, che ha il compito di prevedere e rendere agevoli quanto più possibile le eventuali difficoltà.
F1. Red Bull adatterà gli sviluppi alle caratteristiche dei circuiti
E proprio a proposito dei circuiti che verranno, in termini di confronto pacchetto aerodinamico e resistenza, sostiene che Baku inevitabilmente porterà tutti i team a convergere nella medesima direzione, ma che invece al contrario potrebbero essere Silverstone o Spielberg quelli in cui potrebbero riscontrarsi discrepanze.
Tuttavia, il mondiale è ancora lungo e mancano ulteriori 6 appuntamenti prima della pausa estiva, dunque inutile giungere a conclusioni affrettate; certamente gli ultimi due appuntamenti hanno giovato al team di Milton Keynes dopo un avvio di stagione da dimenticare, ma d’altronde se non fosse una battaglia senza rovesciamento di ruoli sino alla fine, non potrebbe concretizzarsi quel duello all’ultimo sangue che tutti ci aspettiamo.
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: Alessandro Arcari, Oracle Red Bull Racing