giovedì, Novembre 14, 2024

A Maranello non sono pronti per il mondiale

La mia passione per la Ferrari in F1 nasce in tarda adolescenza. Non prima. Ho sempre cominciato tardi, io. In molte cose. Ricordo che aspettavo con trepidazione il giovedì (o il mercoledì) per prendere in edicola, prima di entrare a scuola, Autosprint. Si può dire, letteralmente, che mangiassi pane e Autosprint.

Mi sarei poi diplomato con il titolo di “aspirante direttore di macchine” presso il mio Istituto tecnico Nautico (dalle nostre parti una gloriosa istituzione). Dove ora insegno. Solo dopo il diploma avrei deciso il curioso percorso che mi avrebbe portato a laurearmi in lettere, complici Leopardi e Foscolo. Ma torniamo al Nautico.

Il professore di Macchine (materia di indirizzo per il mio corso), credo prof. Matta, condivideva con me la passione per il Cavallino Rampante. E, dunque, ogni giovedì, gli bastava darmi un’occhiata, un cenno d’intesa, per potersi appropriare, per un’ora buona, del mio settimanale “Gratis et amore dei”.

Non ci crederete, ma gli articoli che mi piacevano di più del mitico giornale, oltre a quelli dedicati alla storica scuderia di Maranello, erano quelli tecnici, sia dal punto di vista aerodinamico che prettamente meccanico. Cosa ci spinge ad innamorarci di uno sport in cui delle macchine girano in tondo per due ore a folli velocità?

E come mai ci appassioniamo in modo viscerale alla Ferrari, tanto da rovinarci la domenica (e addirittura nella peggiore delle ipotesi la settimana intera) se la rossa va male? No, perché potete immaginarlo, in oltre trent’anni ne ho inghiottito di delusioni e sconfitte, e ne sono capitate di cose assurde…

Eppure, siamo sempre lì, come Gatsby che vede la luce verde del faro là davanti e vorrebbe prenderla, e non si rende conto di vivere nel passato.

La Ferrari, forse, incarna la donna fatale del nostro inconscio?

F1

La “femme fatale” è una figura letteraria centrale e molto affascinante, che si sviluppa nella letteratura europea romantica e decadente (prima parte e parte finale dell’Ottocento). La donna fatale è quell’essere che ti fa innamorare di sé, ma di un amore tossico, malato, dove lei non è davvero interessata a te, semmai è una sorta di vampiro “spirituale”… prosciuga le tue energie ammaliandoti, e ti lascia con un pugno di mosche in mano.

O, peggio, ti fa impazzire, ti conduce alla rovina, fisica e psicologica (La belle dame sans merci di Keats). E che dire di D’Annunzio? I protagonisti dei suoi romanzi, quasi invariabilmente, sono degli sconfitti, dei perdenti, nonostante i loro propositi di grandezza. E, sovente, la causa di tutto ciò è, appunto, una donna fatale, che si nutre delle energie creatrici del protagonista.

Sarà forse Ermione, la Ferrari? Quella figura femminile citata dal vate ne “La pioggia nel pineto?”, quando afferma: “La favola bella che oggi mi illuse, che oggi ti illude, o Ermione?” Nel frattempo i sogni mondiali si sono già disciolti come neve alla canicola di questi giorni, in un battibaleno. E chi sta peggio di noi è Charles Leclerc.

Un trittico, il suo, fra Barcellona, Montecarlo e Baku, capace di annichilire ogni volontà. Ho letto da qualche parte “Ferrari in fumo, Red Bull in fuga”. La Rossa ci ha illuso di nuovo. Ci siamo cascati di nuovo, mani e piedi. Ma questa Ferrari non è pronta per vincere il mondiale. Ne posso immaginare quando lo sarà.

Ci vuole tempo, bisogna crescere, maturare. Ce la propinano così. Questo il verbo sacro da Maranello. E guai a chi critica! Nel frattempo sono 15 anni che non si vince niente, qualcuno di noi continua a farsene una malattia, mentre i capelli sono più radi e ne spunta qualcuno bianco. La coperta è sempre, sempre troppo corta a Maranello e dintorni, e le cose non vanno mai come dovrebbero andare. Ma non è una novità per chi ha memoria.

Inutile dire che la Ferrari, per vocazione e blasone, dovrebbe sempre cercare di vincere e che certi discorsi mi “mandano ai matti”. Pensateci… giovani schiere di tifosi crescono già disperate… mi viene da sorridere. D’altronde si tratta solo di sport. Ma tant’è. Sapete, ho scoperto di non avere la patente di bravo tifoso ferrarista. Me ne farò una ragione. A proposito, come si fa ad averla questa speciale patente? Chi la rilascia, come si ottiene? Non credo ci sia altro da aggiungere…


F1. Gp Azerbaijan 2022: Voti

Leclerc. Voto: 9 e 1/2. Il mezzo punto in meno per la partenza non particolarmente felice.

Leclerc e le pole position. Voto: magna cum laude.

PU 2. Voto: dura meno di un gatto in tangenziale. Siamo a circa il 40 per cento di guasti dei motorizzati Ferrari da quando c’è la spec. 2. Non va affatto bene.

Binotto. Voto: Maranello, abbiamo un problema. Considerando soprattutto che la versione numero 2 avrebbe dovuto garantire prestazioni e affidabilità…e quest’ultima si è persa per strada…

Sainz. Voto: NC. Che sia sfortuna (che in F1 comunque te la crei) o che siano i suoi limiti attuali, continua il suo quasi nullo apporto alla causa della Ferrari. Miglior acquisto RB non poteva farlo.

Mercedes W13. Voto: Montagne russe.

Crisi Mercedes. Voto: Spiace (non è vero). 

Perez in partenza. Voto: Red Bull ti mette le ali. Ma anche la Tequila non scherza.

Mal di schiena di Hamilton. Voto: perché avrebbe dovuto fingere?

F1

Toto Wolff sul porpoising. Voto: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si prende” (semicit.).

Marc Gené. Voto: Irrimediabile (il suo italiano).


Autore: Mariano Froldi – @MarianoFroldi

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