domenica, Novembre 24, 2024

Ferrari: il cambio di passo mediatico è una strategia deresponsabilizzante

F1. Improvvisa inversione di marcia, mera scaramanzia, o scrupolosa auto–tutela?! Le recenti dichiarazioni rilasciate dal team principal Ferrari Mattia Binotto lasciano parzialmente perplessi e spianano la strada ad un’ampia gamma di possibili congetture.

Trascorso oramai qualche mese dall’inizio della stagione 2022, quando cioè gli ottimi presupposti mostrati dalla F1-75 portarono l’alba mondiale a tingersi di rosso, le circostanze che la metà del campionato ci presenta ad oggi sono leggermente cambiate.

Indiscutibilmente un clamoroso incipit per la scuderia di Maranello, tuttavia alcune problematiche riscontrate negli ultimi appuntamenti hanno fatto sì che la presunta supremazia attribuitale (prematuramente?!) fosse destinata a non regnare incontrastata: dal guasto al motore al Montmelò, preceduto da quella défaillance costata il terzo posto a Charles Leclerc ad Imola, sino alla “tragedia strategica” che è stata Monaco, senza neppure menzionare gli innumerevoli problemi di Carlos Sainz. Che la Ferrari abbia forse iniziato a cigolare?!

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Charles Leclerc e Max Verstappen

F1. Ferrari: Mattia Binotto inaugura la filosofia della prudenza

Indubbiamente presto per dirlo, ma alcuni segnali di “prudenza” si sono già intravisti: come anticipato poco sopra, le parole di Binotto forse possono rappresentare un campanello d’allarme in tal senso.

In una lunga intervista rilasciata alla BBC, Mattia ha ripercorso quelle che sono state le tappe cruciali di questi ultimi 5 anni di buio; ma proprio ora che sembrava essere tornata a splendere la luce, improvvisamente ritiene necessario dover mettere i “puntini sulle i” chiarendo alcuni fondamentali dettagli.

Il team principal infatti, dopo aver ben illustrato tutto quello che c’è stato alle spalle di questi tremendi anni, nel parlare della stagione attuale dichiara che lo scopo principale per il 2022 fosse tornare nuovamente ad essere competitivi al pari degli altri top team, e non cercare di conquistare il titolo ad ogni costo. Strano.

Non più tardi dello scorso febbraio, cioè quando è avvenuta la presentazione della vettura, Binotto si è espresso in maniera molto chiara affermando che la F1-75 sarebbe stata la monoposto grazie alla quale poter ritornare a puntare al mondiale in maniera concreta.

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Mattia Binotto (Scuderia Ferrari)

F1. Dal disastro motoristico del 2020 alla rinascita

Quando poi (fattore tutt’altro che trascurabile) con uno sguardo al passato menziona anche quello che è stato il catastrofico depotenziamento della power unit nel 2019, causa principe della tetra stagione 2020, ossia la meno competitiva in 40 anni di competizioni Ferrari: l’operato svolto da lì in avanti, ha sempre e solo avuto un unico obiettivo.

Si è lavorato in ottica 2022 con lo scopo di avere un’innovativa vettura che realmente potesse consentire alla scuderia rossa finalmente un ritorno in grande stile; si è atteso anni per questo, ed ora tutt’ad un tratto invece ci troviamo ad assistere ad un inaspettato cambio di rotta.

Che le sue parole siano atte a ridimensionare le aspettative dei tifosi e le ambizioni del team stesso? Difficile dirlo: i tifosi oramai sono galvanizzati da quanto di positivo hanno visto sinora, e la speranza che la squadra possa riprendersi da questa brutta piega tirando fuori il classico “coniglio dal cilindro” è sempre lì.

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Charles Leclerc, Scuderia Ferrari

F1. Ferrari: il cambio di passo mediatico è strategico

Per quanto riguarda il team probabilmente non sarà solo una questione di ambizione, quanto piuttosto presumibilmente un intento di Mattia di scaricare la pressione che inevitabilmente percepiscono: d’altronde si sa, le vecchie abitudini sono dure a morire e le consuetudinarie vesti di Binotto–parafulmine le conosciamo/ricordiamo molto bene.

O forse la questione è più semplice di così: meglio non fare promesse che ipoteticamente non si potrebbe essere in grado di mantenere, specialmente ora che la situazione non è più rosea come qualche appuntamento gara fa.

A tal proposito, ci accingiamo ad affrontare il fine settimana azero, ed a Baku la Ferrari necessiterà assolutamente di un riscatto: un circuito il cui layout paradossalmente potrebbe anche sembrare illogico per certi aspetti, e che proprio per la sua complessità avrà bisogno di una strategia impeccabile.

Piuttosto che deresponsabilizzare, speriamo Binotto abbia fatto guardare in loop al team la gara di Monaco, precisando di dover fare l’esatto opposto questo weekend.


F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat


Foto: F1
Scuderia Ferrari

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