F1. Notizia che di fatto non lascia sorpreso proprio nessuno, è stato il rinnovo di Sergio Perez in casa RedBull, con un contratto esteso per altri due anni: d’altronde mancava solamente la conferma ufficiale, poiché già aleggiava nell’aria l’ipotesi che Checo dovesse continuare ad assolvere il ruolo di perfetto scudiero dell’attuale campione del mondo in carica Max Verstappen.
E la firma ufficiale è arrivata proprio in seguito ad un fine settimana letteralmente trionfale per lui (divenuto ad oggi il messicano più vincente di sempre nella storia della F1), che tra l’altro in proposito si dichiara felice di poter continuare a far parte di questa “famiglia”. Che parolone.
F1. Perez – Red Bull: si solidifica il modello a punta singola
Il fatto che la scelta (o meglio, la riconferma) sia ricaduta nuovamente su di lui, non implica necessariamente una decisione voluta per chissà quali ragioni di sorta, quanto piuttosto per un discorso di “seconda guida” che Perez parrebbe forse aver oramai accettato di buon grado (ed il condizionale è sempre d’obbligo perché non è mai detto).
Difatti, se il team di Milton Keynes avesse deciso di ampliare i propri orizzonti andando a ricercare altrove un differente compagno di squadra al fianco di Max, la scelta per certi aspetti sarebbe stata piuttosto ardua.
Tendenzialmente si prova sempre a ricercare prima nel proprio vivaio, per capire se c’è qualche talento particolarmente meritevole di fare quel salto di carriera tanto desiderato da ognuno di loro: al momento però, la RedBull ha ben 5 piloti arruolati in Formula2 e pare proprio che nessuno di essi sia stato autore di chissà quali brillanti prestazioni al punto tale da promuoverli.
Tra l’altro sarebbe comunque necessario per loro fare un rodaggio in Alpha Tauri prima di poter essere ulteriormente promossi nella scuderia ancor più d’eccellenza, ma anche questo scenario si presenta di difficile realizzazione.
La sopracitata scuderia difatti, arruola alla guida Yuki Tsunoda e Pierre Gasly: in particolare quest’ultimo, avendo un contratto in scadenza a fine 2022, sarebbe potuto essere un papabile sostituto di Checo, anche sulla base delle buone prestazioni viste durante lo scorso mondiale. Così non è stato.
F1. La riconferma di Perez allontana Gasly dall’ecosistema Red Bull?
Essendo l’ipotesi RedBull oramai palesemente sfumata, se non dovesse sopraggiungere un rinnovo per il numero 10, potrebbero profilarsi ulteriori scenari possibili: date le purtroppo deludenti prestazioni di Daniel Ricciardo, si paventa l’ipotesi che McLaren possa volgere lo sguardo proprio nella direzione di Pierre.
D’altronde lo stesso Zak Brown non ha nascosto la sua insoddisfazione per come Daniel sta conducendo il mondiale quest’anno, fosse anche solo per l’ultimo botto a cui abbiamo assistito durante le qualifiche del gran premio di Monaco.
E dunque se l’ipotesi Gasly–McLaren dovesse poi trovare riscontro effettivo nella realtà dei fatti, potrebbe profilarsi uno scenario interessante: con Lando Norris al suo fianco, potrebbero rappresentare di fatto un’altra valida scuderia atta a condire lo scenario che tendenzialmente vede protagoniste sempre le stesse tre.
F1 2024: Mercedes potrebbe aver bisogno di due piloti
Ed a tal proposito, anche in quella sede bisognerebbe precisare che non tutti e tre i top team hanno già un equilibrio definito per molte stagioni avvenire: infatti, la Scuderia Ferrari conserverà entrambi i suoi piloti sino al 2024, la RedBull ha un blindato 2028 per Max ed un fresco prolungamento 2024 per Checo, mentre in casa Mercedes si è certi del duo Hamilton–Russell solo fino a fine 2023.
Perciò per certi aspetti possiamo dire che con ulteriore tempo, tutto potrà ancora cambiare: d’altronde le mosse delle pedine all’interno dello scacchiere della F1 sono ciò che movimenta ulteriormente le dinamiche (talvolta complesse) di questo sport.
F1-Autore: Silvia Napoletano – @silviafunoat
Foto: F1, McLaren F1, Oracle Red Bull Racing