venerdì, Settembre 20, 2024

Il budget cap non si tocca: smascherato il “trucco” dei top team

F1. Divise in pista, unite nelle segrete stanze del potere. Red Bull e Ferrari – ma anche Mercedes – stanno combattendo “in background” una battaglia che si avviano a perdere. E la cosa fa rumore visto che parliamo delle scuderie più forti, ricche ed influenti in termini di peso politico. Ma in un sistema di voto in cui è necessaria una maggioranza qualificata che rasenta l’unanimità avere la voce grossa conta poco.

Il tema è sempre quello: lo sforamento del budget cap. Ormai le possibilità che il monte spese venga rimpinguato sono davvero esigue. L’idea della “scala mobile” portata avanti dalle compagini di vertice non ha convito le altre franchigie che si sono arroccate sul posizioni conservatrici dalle quali non intendono recedere.

L’inflazione galoppante e i relativi effetti sulla possibilità di investire, dunque, dovranno essere gestite senza poter contare su uno sforamento che soprattutto Ferrari e Red Bull, i team che stanno scontrandosi sull’asfalto nella scalata alle classifiche, avevano più o meno direttamente richiesto alla Federazione e a Liberty Media con una campagna mediatica pressoria senza precedenti.

F1
Mattia Binotto e Chris Horner a colloquio nel paddock del Circuit de Catalunya

F1. I team minori hanno scoperto il “giochino” dei top

I team minori non ne vogliono sapere di una revisione perché hanno osservato che i premi pagati in dollari dalla proprietà americana stanno fluttuando al rialzo. La moneta “a stelle e strisce”, difatti, si è molto a apprezzata negli ultimi tempi rispetto alle valute europee (sterlina ed euro). Cosa che ha praticamente coperto il buco di bilancio determinato dall’inflazione costantemente in crescita anche a causa dell’invasione russa al territorio sovrano dell’Ucraina.

In poche parole le compagini di metà-bassa classifica hanno smascherato il giochetto dei top team che alludevano alla crescita dei prezzi per ottenere la possibilità di iniettare altro denaro che alla fine non sarebbe servito per la logistica o per gli stipendi dei dipendenti, ma per lo sviluppo tecnico delle monoposto.

Proprio da questa evidenza derivano le parole di Gunther Steiner, uno che non si tira indietro quando c’è da essere verbalmente adamantini, che ha voluto replicare alle osservazioni di Chirs Horner secondo cui esiste il rischio concreto che alcune squadre possano disertare le ultime gare del mondiale a causa dell’esaurimento prematuro dei fondi.

F1
Gunther Steiner, team principal della scuderia statunitense Haas

F1. Steiner attacca Red Bull: “Se non corrono le ultime quattro gare ci sono team felici”

Deve iniziare a risparmiare perché mancano ancora sei mesi“. Questo il consiglio che il team principal della Haas orfana dei capitali russi di Uralkali ha dato al suo collega che ha gli uffici a Milton Keynes.

E poi l’affondo: “Se non fanno le ultime quattro gare ci sono nove squadre molto contente perché Red Bull non otterrà più entrate del campionato per l’anno prossimo. E possiamo dividercele noi“. Non fa una piega.

La provocazione del manager altoatesino è la punta di un iceberg fatto di tensioni intestine alla F1 che hanno superato i livelli di guardia. Le compagini di rango più basso temono di essere schiacciate dalla forza politico-economica delle realtà di primo piano.

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Mick Schumacher (Haas F1 Team) GP monaco 2022

La paura, in termini semplici, è che il budget cap, strumento finanziario introdotto per livellare le prestazioni, venga aggirato alimentando quei meccanismi che nella massima serie hanno spesso determinato un margine troppo ampio tra la vetta e gli inseguitori.

La questione è seria e delicata poiché sul tavolo della Federazione Internazionale c’è un altro elemento che rischia di diventare complicato: la capacità che alcuni team potrebbero avere di aggirare i vincoli regolamentari delegando lo sviluppo di alcune parti di auto a comparti aziendali apparentemente slegati dai reparti corsa.

Alla spalle di alcune scuderie ci sono realtà aziendali tanto grosse quanto tentacolari che un controllo puntuale risulta incerto. Ecco che tenere nei ranghi il limite di spesa è un modo per evitare che certe squadre possano ricorrere a mezzi torbidi giustificandoli con il bonus richiesto alla FIA e a Liberty Media.


F1-Autore e foto: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Haas

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