Domenica 28 agosto sta assumendo le sembianze di un grande giorno del giudizio. La F1 sarà di scena nella spettacolare location di Spa Franchorchaps che sancirà il ritorno in pista del Circus dopo la pausa estiva nonché – queste le novità più importanti – l’entrata in vigore della direttiva 39 che mira a contenere il pompaggio aerodinamico. Ma l’elemento che spaventa maggiormente i team (invero alcuni di essi) è il controllo della flessione dei pattini che, secondo qualcuno, sarebbe una pratica di uso comune della massima serie.
La Federazione, dopo il GP d’Azerbaijan, ha voluto effettuare un giro di vite sul fenomeno dei saltellamenti perché la questione, da tecnica, si era trasformata in medica. Quindi ha iniziato ad investire la sfera delle sicurezza. Ricorderete il mal di schiena di cui ha sofferto Hamilton alla fine della gara e le lamentele di altri piloti che avevano iniziato a sollevare dubbi sull’opportunità di continuare a percorrere questa china.
Ebbene, dalla FIA non hanno perso tempo, almeno nelle battute inziali, stabilendo una nuova metrica che i team dovranno rispettare e che va ad individuare quali siano i limiti delle oscillazioni verticali entro i quali ogni singolo team dovrà rientrare. Una quota che è stata centrata usando alcune gare come una grande raccolta dati.
Lo spostamento dell’operatività si è reso necessario anche per completare puntualmente questa fase e per iniziare a vederci chiaro sul fenomeno dei fondi flettenti. Di rinvio in rinvio si giungerà, dunque, in Belgio. E molti nodi potrebbero venire al pettine perché bisogna capire come e se i reparti tecnici delle squadre si adegueranno.
F1. Provvedimenti anti-porpoising: è Ferrari – Red Bull vs Mercedes
Quel che accadrà tra i boschi della Ardenne è un antipasto di un più fitto programma di procedure e disposizioni individuato per l’anno venturo e che servirà a tenere sotto controllo il fenomeno del porpoising che, nei timori della FIA, potrebbe aumentare perché gli ingegneri aerodinamici troveranno ulteriori punti di carico dai canali Venturi. Fattore che potrebbe aggravare ciò che abbiamo visto nel 2022 in alcune piste. Tutte le disposizioni adottate dal Comitato Tecnico Consultivo in chiave 2023 sono evidenziate in questo focus: leggi qui.
Ritornando alla stretta attualità, anche se prima del GP del Belgio ci saranno altre due gare fondamentali (Francia e Ungheria nel back-to-back che ci accompagna alla sosta estiva, nda), sono giorni in cui si vive una sorta di contrasto tra chi parrebbe giovarsi di un’interpretazione “larga” delle norme e chi, di contro, sarebbe stato più ligio ai dettami federali subendo una limitazione nel potenziale da poter sprigionare.
Il quadro sembra essere delineato ed è il seguente: Ferrari e Red Bull da un lato, Mercedes dall’altro. I primi due ad essersi mossi nelle aree grigie del regolamento (che non significa infrangerlo), l’altra ad aver seguito la norma in maniera lineare. Forse troppo visto che, negli anni, gli uomini di Brackley ci avevano abituati a letture più estreme sulle quali hanno costruito i propri successi. Perché essere abili ad aggirarsi in testi scritti in maniera poco puntuale è una virtù, non una cosa per cui essere criticati o, peggio ancora, condannati.
F1. Mercedes: Toto Wolff va all’attacco
Il team principal della Mercedes, Toto Wolff, non usa gira di parole spiegando che alcuni team stiano operando in barba alle norme regolamentari. Le “accuse” partono dalla presa di coscienza della FIA che ha recentemente rivelato che i pavimenti di alcune vetture in griglia flettono più del consentito. Questo col chiaro intento di gestire le oscillazioni verticali. Chiaramente né la Federazione né Wolff fanno nomi ma tutti gli indizi portano a Milton Keynes e a Maranello.
“Alcune squadre – ha tuonato Wolff nei giorni scorsi – hanno dei pattini che spariscono magicamente quando l’auto tocca il fondo“. Questa situazione genera un vantaggio che in Mercedes ritengono essere illecito: i pattini servono sostanzialmente per controllare l’usura del fondo. Se lo skid può scomparire miracolosamente nel fondo, è chiaro che si sta operando contro il regolamento.
Non è questo l’unico problema che il dirigente viennese riscontra. Ci sono delle tolleranze individuate dalle regole. Alcune squadre le supererebbero. “La tolleranza è di un millimetro e se una tavola si allontana in una misura maggiore, ovviamente, guadagni delle prestazioni“.
Una situazione che la FIA dovrebbe fissare con i provvedimenti che entreranno in corso di validità in Belgio e che anticipano le più puntuali disposizioni postulate per l’anno venturo. La metrica anti pompaggio e la limitazione sulle flessioni potrebbero dare una scossa ai valori sin qui osservati. Se la cosa accadesse significherebbe che effettivamente alcune squadre avrebbero operato al di là dei paletti imposti del legislatore.
Chiaramente ne nascerebbero molte polemiche perché si discute sempre della correttezza logica di una mutazione regolamentare in corso d’opera. Ma questa lo è? Se sul porpoising la metrica è effettivamente inedita ma, come principio, ottempera a quanto affermato in inverno dal board tecnico che si riservava interventi per calibrare le cose in corso d’opera, quello sulla flessione dei fondi potrebbe essere un normale richiamo a rispettare parametri ben codificati dal regolamento tecnico della F1. La resa dei conti è vicina, sempre che tutto non si risolva in una bolla di sapone come avvenne l’anno scorso per le ali flettenti: tanto rumore per nulla.
Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Oracle Red Bull Racing, Mercedes AMG F1, Scuderia Ferrari