Il ritorno alla vittoria di Leclerc in Austria è una boccata d’ossigeno per tutti i tifosi della Scuderia di Maranello. Dopo i malumori successivi agli esiti di Silverstone ed il risultato della Sprint Race a Spielberg, è inutile girarci intorno: quello che serviva non era un’altra vittoria di Sainz, bensì un weekend in grado di rilanciare le speranze iridate di Leclerc nel campionato dei F1.
La verità infatti, amara per alcuni, è che vincere le gare non basta se ti chiami Ferrari ed hai la macchina più veloce del lotto. Pubblico e critica pretendono molto di più, così come a pretendere molto di più è il pilota su cui la Scuderia punta da anni e che ha tutte le carte in regola per diventare il primo campione del mondo del Cavallino dai tempi di Raikkonen. Dopo anni di attesa per una vettura competitiva, nulla di diverso dalla lotta iridata di Leclerc, inseguita a colpi di vittorie, potrà saziare i ferraristi.
E così la Ferrari ha imboccato il secondo weekend consecutivo di vittoria, nonché il secondo consecutivo in cui Leclerc ha rosicchiato (pochi, purtroppo) punti ai danni del campione del mondo in carica. E qui però, mi duole sottolinearlo a costo di passare per anti-ferrarista, finiscono le buone notizie, laddove il bicchiere degli uomini di Maranello è ancora una volta soltanto mezzo pieno.
F1. Non basta vincere le gare per la Ferrari, bisogna lottare per il mondiale
Anche stavolta infatti, si torna a casa con una scia di polemiche facilmente evitabile dopo i fatti del sabato, dove molto probabilmente è stata l’ennesima mancanza di un chiaro ordine di scuderia a compromettere le velleità di vittoria di un Leclerc troppo impegnato a difendersi dal compagno per poter attaccare Verstappen.
Anche stavolta ci siamo imbattuti in un pesante problema di affidabilità che ha condizionato il risultato finale della domenica, che non poteva che essere una comoda doppietta. Tra l’altro poteva andare molto peggio, visto anche il problema di affidabilità occorso al monegasco negli ultimi giri, fortunatamente limitato dal suo grande talento di guida.
La vittoria di questa domenica serve certamente a rinvigorire il morale di squadra e tifosi, ma non risolve la problematica di fondo: il pilota c’è e continua a dimostrarsi veloce e consistente, ma il team manca di consistenza al netto di una vettura incredibilmente competitiva.
Ci sono ancora due gare che ci separano dalla pausa estiva, dunque l’imperativo per gli uomini della Rossa deve essere uno e soltanto uno: mandare in vacanza Leclerc con altri 50 punti in tasca. Con 38 punti da recuperare, qualsiasi risultato diverso dal suddetto sarebbe l’ennesimo fallimento ad una rincorsa estremamente difficile, ma non completamente impossibile.
Autore: Marco Santini – @santinifunoat
Foto: Twitter @ScuderiaFerrari