venerdì, Novembre 15, 2024

La F1 fa quadrato intorno a Charles Leclerc: un falso buonismo?

Di ipocrisie e velate falsità il mondo della F1 ne è pieno, e di questo oramai ne siamo tutti ben consapevoli; quando poi per giunta si delineano scenari di questa tipologia, il tutto diventa ancor di più servito su un piatto d’argento.

Inutile spendere ulteriori parole nello spiegare cosa sia accaduto al Paul Ricard durante l’ultimo appuntamento gara: il gran premio di Francia per la Scuderia Ferrari ha rivelato la doppia faccia di una stessa medaglia che per “maledizione” non diventa mai d’oro.

Ossia: su questo circuito (da sempre poco vantaggioso per il team rosso) si è avuta la conferma di una F1-75 effettivamente competitiva e performante, mentre nel contempo andava profilandosi il tramonto delle speranze mondiali per Charles Leclerc.

F1
F1 – Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) in barriera al Paul Ricard

Dunque quelli che a tutti gli effetti erano i presupposti di una domenica vittoriosa, si sono ben presto trasformati nell’ennesima Waterloo che la Rossa farebbe meglio a dimenticare: se possono esserci solo elogi per il buonissimo weekend di Carlos Sainz, non ci sono scusanti per quello di Charles.

F1. Charles Leclerc: la storia (ed il testacoda) si ripete

Sebbene il presidente della F1 Stefano Domenicali ne abbia elogiato la grande dignità, il gravoso peso e la macchia indelebile di questo errore, sono un qualcosa che neppure Leclerc stesso è capace di perdonarsi e che va a sommarsi ad uno scenario già visto: le sensazioni sono le medesime del dopo Imola, soltanto che lì era leggermente diverso poiché la stagione era ancora lunga ed il mondiale del tutto aperto.

F1 – Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) in barriera ad Imola

Anche in quella circostanza fu molto severo con se stesso ed estremamente consapevole del danno arrecato alla sua “scalata”; ma l’urlo via radio post testacoda ascoltato ieri, ha la stessa potenza di uno schiaffo in piena guancia. Che si è dato praticamente quasi da solo.

Ad oggi non resta che l’imminente tappa ungherese per giungere alla pausa estiva, e sebbene il team principal Mattia Binotto millanti che Charles abbia già voltato pagina e che il loro progetto sia puntare ad una doppietta all’Hungaroring, risulta difficile credergli come se nulla fosse accaduto.

Tuttavia, è comprensibile il fatto che stiano cercando di dare subito un segnale di ripresa, dal momento che è praticamente già iniziata un’altra race week, e dunque l’importante è farsi trovare pronti, come lo sono sicuramente i loro avversari.

F1. Quel sostegno che invece sa di…

Gli stessi che hanno espresso vicinanza ed appoggio al monegasco, a proposito della tematica più calda nel post Paul Ricard. Le parole di conforto da parte del team principal Red Bull Christian Horner sono state di indubbia certezza in merito al talento di Charles, al contrario quasi di dubbio per quanto riguarda altri eventuali fattori possibili che hanno potuto contribuire a tale esito.

Tuttavia per Horner non c’è dubbio che questi giovani piloti siano in lotta ad un livello talmente alto, che giungere ed oltrepassare sempre di più il limite sia quasi un’ovvia conseguenza; sta di fatto che ai suoi occhi il numero 16 resta comunque un driver molto forte, nonostante l’errore.

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F1 – Max Verstappen e Christian Horner (Oracle Red Bull Racing F1)

Da cui, va detto, anche stavolta hanno potuto ottimizzare il massimo del risultato possibile: con tali esiti, a ben poco serve il sostegno che arriva in determinate circostanze. Anche e soprattutto se si considera che l’attuale campione del mondo in carica (con quasi un secondo mondiale già in tasca), si dice molto dispiaciuto di non aver potuto lottare con lui sino all’ultimo, perché sarebbe stato davvero un bel duello.

Certo, è sempre bello sottolineare il fair play di un pilota che si informa immediatamente sulle condizioni del suo avversario dopo il botto: Max si è subito preoccupato delle condizioni di Charles, specificando poi che l’importante è solo che lui ne sia uscito indenne.

Ma è difficile pensare che determinate parole di sostegno arrivino proprio da un team che ha fatto della battaglia dentro e fuori pista un cavallo di battaglia: è vero che ogni stagione ha la sua storia, ma è altrettanto vero che i duelli verbali Red Bull vs Mercedes con ben poca diplomazia e sostegno, ce li ricordiamo benissimo tutti.

Facile essere empatici quando oramai la matematica dei punteggi è dalla propria, ed il nemico non può più fare granché paura: se fosse accaduto in un altro momento del mondiale, la comprensione avrebbe lasciato sicuramente posto alla soddisfazione.

E la qual cosa è indubbio si sia comunque verificata, anche in questa circostanza.


F1 Autore: Silvia Napoletano, @silviafunoat

Foto: F1, Scuderia Ferrari, Christian Horner, Max Verstappen

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