mercoledì, Dicembre 18, 2024

Gp Francia 2022/Analisi prestazionale Fp2: Rb18 carente in rotazione. Ferrari al top nei tratti misti

La F1 arriva in Francia sull’onda di due vittorie targate Ferrari. La scuderia storica italiana deve approfittare di questa situazione dove pare si trovi in leggero vantaggio. Nella giornata odierna Red Bull ha incontrato diverse difficoltà, con l’attuale campione del mondo in carica che, in radio, si è continuamente lamentato degli stessi problemi.

Detto questo, cominciamo ad analizzare gli aspetti tecnici di questo weekend. Innanzitutto osservando gli ideal lap-time possiamo dire che su questo pista non è difficile mettere assieme il giro. La maggior parte dei piloti, infatti, ha composto il proprio tempo centrando i tre settori migliori. 

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Come dicevamo in precedenza, nell’ultimo periodo di campionato il Cavallino Rampante sembra davvero in palla a livello di prestazioni. D’altronde è normale che durante il corso della stagione le squadre al vertice si alternino la leadership. Già nelle prime libere abbiamo ricevuto un chiaro segnale osservando la telemetria. Leclerc ha ottenuto il miglior tempo davanti a Verstappen utilizzando una mappatura molto meno spinta.

Per questo fine settimana Ferrari non si è presentata a mani vuote. Hanno introdotto una modifica importante alla zona dell’imbocco del fondo (clicca qui per l’analisi tecnica) che dovrebbe aumentare il carico verticale. In questo modo possono avvalersi maggiormente della downforce prodotto dal fondo, utilizzando così ali meno incidenti. La conseguenza diretta è una maggior velocità sul dritto a parità di comportamento nel misto

La forza della vettura italiana deriva da un lungo lavoro realizzato in questi ultimi mesi. Aumentare l’efficienza aerodinamica e abbattere il drag non è cosa da poco in F1. Si è lavorato parecchio sul fondo e sull’ala posteriore. La specifica da medio carico è ormai utilizzata dagli ingegneri sulla maggior parte delle piste. Nelle Fp2 le F1-75 hanno girato entrambe con questa ala, potendo disporre ambe due del nuovo fondo. Tutto ciò si è tradotto in un ottimo feeling per i due ferraristi, con una vetture capace di generare parecchio grip.

Discorso molto diverso per quanto riguarda Red Bull, team che ha dovuto affrontare uno dei venerdì più difficili dell’anno. Verstappen si è lamentato moltissimo di una grossa carenza di rotazione nella percorrenza del primo settore. C’è da dire che il bolide austriaco non è semplice da mettere a punto rispetto alla Ferrari.

L’assetto rake più accentuato sembra portare ad una difficoltosa ricerca del setup ottimale. Tuttavia questo è un circuito front limited e i tecnici di Milton Keynes hanno sono messi maggiormente alla prova. C’è anche da dire che se questo fosse l’unico fattore in gioco nelle loro difficoltà, allora l’Inghilterra avrebbe dovuto essere anche peggio. Ecco perché i grattacapi odierni sono figli di più motivi.


F1. Gp Francia 2022: analisi telemetrica Ferrari vs Red Bull

Osservando i dati telemetrici notiamo una minor velocità a centro curva… e non solo. In uscita il pilota olandese arriva sul gas con maggiore angolo di sterzo e, per tanto, si innesca un fastidioso sovrasterzo. Prendendo in esame gli on board, la RB18 fa fatica a rimanere attaccata ai cordoli interni durante la percorrenza delle curve ad ampio raggio.

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Anche nei cambi di direzione, inoltre, il sottosterzo fa molto male. Andando leggermente lunghi all’uscita della prima curva non si riesce ad avere il miglior inserimento per la tornata successiva. 

Quanto appena detto si può vedere facilmente già dalla prima chicane del percorso francese appena dopo il traguardo. In questo tratto del circuito il leader della classifica piloti non riesce proprio a portare velocità all’interno della curva. 

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Lo stesso discorso vale per la chicane successiva, dove in questa occasione il giovane talento di Hasselt richiede meno alla propria monoposto in entrata per poi curare maggiormente l’uscita. Questa fase risulta senza dubbio la più importante, in quanto prepara la vettura in accelerazione lungo il rettilineo successivo.

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L’ultimo settore è invece caratterizzato da una RB18 che non riesce a ritardare la frenata tanto quanto Ferrari. La differenza che viene a crearsi non è da poco. La volontà di Max, all’interno delle sue difficoltà, è quella di riuscire a curare l’uscita di ogni curva senza richiedere troppo in inserimento. 


F1. Gp Francia 2022: analisi micro settori Ferrari vs Red Bull

Osservando l’immagine a seguire che va ad esaminare le prestazioni in vari zone della pista, abbiamo un’idea generale del confronto sul rendimento che, come sempre in questa stagione, si ripresenta puntuale anche a Le Castellet.

Ferrari e Red Bull costruiscono il giro in maniera diversa, con il team austriaco che punta maggiormente sulla velocità di punta, mentre le vetture di Maranello risultano esser più a proprio agio nel misto. Rispetto alle Fp1 le F1-75 sono andate su di potenza e continuano a guadagnare metri preziosi nelle curve ad ampio raggio dove la RB18 soffre di sottosterzo.

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Nei tratti iniziali dei due rettilinei principali è sempre la rossa a fare a godere di una miglior trazione. La squadra italiana, ancora una volta, si concentra nel curare il comportamento nel misto ma, al contempo, sta portando avanti un lavoro per migliorare le velocità di punta.

Osservando anche il grafico dei mini settori emerge un fattore ben distinto: la miglior prestazione negli allunghi è della RB18, mentre la F1-75 si fa valere in ogni singola tornata, denotando un maggior adattamento e un miglior bilanciamento. 


F1/Gp Francia 2022: simulazione passo gara Ferrari vs Red Bull

Infine diamo uno sguardo anche alle simulazioni high-fuel, molto importanti questo weekend. La pista, infatti, consente i sorpassi rendendo quindi la qualifica meno centrale nel fine settimana. Il tema predominando sarà ancora una volta il degrado, parecchio accentuato nei long run odierni.

Dai dati possiamo stimare il consumo della gomma gialla, assestatosi sul decimo al giro. Un valore che non sarà così alto in gara, in quanto le squadre apporteranno le dovute modifiche, ma che resterà comunque elevato. Ciò porterà sicuramente avvantaggiare le strategie che si basano sull’undercut piuttosto che sull’overcut.

L’anno scorso ricordiamo che Verstappen vinse proprio grazie ad un undercut molto potente. Passiamo ora ai numeri, osservando innanzitutto che i top team hanno provato esclusivamente la gomma media. 

F1
high fuel

L’unico ad andare sotto la barriera del 38.0s è stato Verstappen, che tuttavia ha effettuato pochissimi giri prediligendo la ricerca del setup ottimale. Sulla lunga distanza la F1-75 pare avere un vantaggio più contenuto, risultando a livello di Mercedes e Red Bull.

Detto questo, le vere differenze verranno in superficie solo con il passare dei giri e il miglior comportamento della rossa sulle coperture Pirelli potrebbe portare ad un vantaggio come avvenuto in Austria. La tendenza sottosterzante della RB18 potrebbe provocare una maggior difficoltà nel tener in vita gli pneumatici l’anteriore, asse che limiterà le prestazioni.


Autore: Niccoló Arnerich – @niccoloarneric 

Foto: Scuderia Ferrari

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