Secondo una delle celebri frasi del Drake la sfortuna non esiste, esiste solo l’incapacità dell’uomo di fare o prevedere. In base all’opinione degli addetti ai lavori e della concorrenza l’esito delle qualifiche del gran premio d’Ungheria di F1 era scritto sin dalle prime prove libere del venerdì in virtù alla performance espresse da Leclerc e Sainz.
L’incognita pioggia, che ha condizionato le free practice 3, non ha influenzato il turno disputato in condizioni di asciutto, eliminando di fatto una variabile che avrebbe potuto sovvertire un pronostico scontato.
E poi è accaduto l’imponderabile che ha assunto le sembianze di George Russell che con un giro magico, pari solo alla qualifica dello scorso anno in Belgio, ha beffato sul filo di lana il duo Ferrari conquistando la prima pole position in carriera.
Imponderabile che ha relegato Max Verstappen in un’anonima decima posizione dovuta a problemi sull’energy store e l’inspiegabile declino prestazionale di Perez che partirà immediatamente alle spalle del team mate.
F1. Le defezioni del duo Red Bull possono bilanciare la delusione per una prima fila tutta rossa sfumata all’ultimo istante?
Per certi versi quella maturata nelle qualifiche è la peggiore situazione in cui la Scuderia Ferrari potesse trovarsi, nonostante le disavventure del team di Milton Keyens. In primo luogo la Mercedes W13, tra le sue poche qualità, “traziona” in modo impressionante in partenza consentendo al duo Hamilton/Russell di recuperare sistematicamente diverse posizioni.
La geometria del circuito non offre facili opportunità di sorpasso nemmeno alle monoposto più performanti, basti pensare alla strenua difesa di Alonso su Hamilton nella scorda edizione del gran premio. Se al termine del primo giro i primi tre classificati dovessero transitare sul traguardo nel medesimo ordine di partenza è verosimile ipotizzare un primo stint di gara in cui Russell potrebbe rallentare l’ottimo passo gara sciorinato dalla F1-75 nelle simulazioni del venerdì.
Problema non di poco conto in quanto il probabile undercut di uno dei due piloti Ferrari potrebbe essere molto penalizzante se non si creerà il necessario margine sul midfield. E nel centro gruppo ci saranno dei mastini del calibro di Verstappen, Hamilton e Alonso, nonché una McLaren che, almeno con Norris, non è a distanza siderale dalla rossa.
In secondo luogo, il marchiano errore di Leclerc al Le Castellet ha consentito a Sainz di ridurre il distacco sul team mate a 26 punti, proprio quando la classifica sembrava certificare la leadership di Charles in seno alla storica scuderia italiana.
E sul tracciato del Paul Ricard il pilota spagnolo si è guadagnato un credito aiutando Charles nella conquista della pole offrendo per ben due volte la scia, nonostante fosse costretto a partire dal fondo della griglia per le note penalità. Anche in terra magiara Carlos è sembrato più brillante di Charles sopravanzandolo nella sessione prediletta dal campione monegasco, prestazione che potrebbe alimentare legittime ambizioni del pilota iberico in ottica gara.
F1. Ferrari: Sainz rivendica a giusto titolo un ruolo da protagonista nel team
Allo stato attuale non sussistono le condizioni affinché Carlos debba cedere il passo al proprio compagno di squadra e il rinnovato equilibrio nelle ambizioni del duo Ferrari potrebbe creare inevitabili malumori. A meno che i poco più di 500 metri che separano la prima fila dalla staccata di curva 1 non sovvertano il risultato delle qualifiche allo start del gran premio.
I volti scuri di Carlos e Charles nelle interviste post qualifica e nelle rituali foto dei primi tre classificati, sono l’espressione di uno stato d’animo che va aldilà dei rispettivi piazzamenti che lasciano intatte le speranze di vittoria.
Obiettivamente Mercedes non può rappresentare un ostacolo insormontabile per la conquista della quinta vittoria stagionale. Charles e Carlos sono consapevoli che oggi si giocano molto più che una vittoria. Da un lato la pretesa del campione monegasco di poter continuare a braccare Verstappen anche attraverso team order o strategie favorevoli. Dall’altra le istanze di Carlos di poter gareggiare liberamente anche a fronte del credito non sfruttato da Charles nel gran premio di Francia.
Mattia Binotto ha detto che la Ferrari può vincere le restanti gare del mondiale ma nell’immediato è indispensabile decidere chi le dovrà vincere. Se l’obiettivo verosimile è la lotta per il titolo costruttori (clicca qui per approfondire), il duo Ferrari ha ampiamente dimostrato la scorsa stagione di saper lavorare in sinergia. E una Red Bull che gioca da molti round con una sola punta può essere sconfitta. Se per entrambi il sogno nel cassetto è ancora il titolo piloti, la gara riproporrà inevitabilmente una legge non scritta della Formula 1: Il primo rivale è il tuo team mate…
Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari F1, Mercedes AMG F1 Team