In Ungheria, tredicesimo round del mondiale di F1 2022, la deportanza gioca un ruolo determinante: il circuito è un susseguirsi di curve, con brevi rettilinei a separarle, motivo per cui tutti i team optano per configurazioni ad alto carico. Tuttavia, il drag (e la deportanza) risultanti variano ovviamente da squadra a squadra, a seconda delle proprietà della vettura e della messa a punto aerodinamica scelto.
Partiamo osservando i valori di velocità massima per avere una panoramica generale. Williams è ad un livello di drag nettamente inferiore rispetto alle altre vetture, a causa non solo di una caratteristica intrinseca della monoposto (come già visto agli scorsi Gran Premi), ma anche dovuto ad una esplicita scelta: Red Bull, infatti, è staccata di ben 11km/h, dopo essere stata molto spesso l’auto più veloce alle scorse qualifiche!
Osservando l’auto di Grove, dunque, salta all’occhio l’inusuale drag della RB18 che, senza dubbio, ne ha danneggiato la prestazione. Mercedes al contrario non ha sofferto dell’eccessiva resistenza all’avanzamento mostrata nel resto della stagione, fattore che ha contribuito alla straordinaria pole di Russell. Ferrari si conferma a metà classifica, trend comune per quest’anno.
Confrontiamo ora la prestazione del pilota più rapido di ciascuna delle 3 macchine migliori, fra le quale manca inaspettatamente Red Bull. Le F1 mostrano caratteristiche decisamente simili: McLaren è svantaggiata dal drag che ne limita l’allungo, mentre la F1-75 fa registrare la velocità più alta nella curva più lenta del tracciato.
La W13 versione “B” primeggia in frenata, potendo staccare in modo molto più deciso (maggiori accelerazioni longitudinali negative), mentre le auto modenesi e laMCL36 recuperano nella fasi di accelerazione laterale, riuscendo ad effettuare le curve a velocità davvero notevoli.
Analizziamo nel dettaglio la rapida e impegnativa curva 4: Sainz è l’ultimo ad alzare il piede per frenare, elemento che di fatto “danneggia” notevolmente la sua uscita (può tornare sull’acceleratore qualche decina di metri dopo gli altri, perdendo tempo nel tratto conclusivo).
Al contempo, si registra una straordinaria accelerazione laterale della Ferrari che riesce a mantenere la velocità maggiore durante la curva, sacrificando però l’uscita. Russell, invece anticipa di molto la staccata, ma può tornare sul pedale del gas in maniera anticipata consentendo una preparazione ottimale per il tratto successivo di pista.
Concludiamo l’analisi odierna della qualifiche del Gran Premio d’Ungheria con un confronto fra i ferraristi: i due piloti della rossa sembrano avere un assetto praticamente analogo, come ci mostra chiaramente il valore relativo alla velocità massima.
L’iberico riesce a fare la differenza in staccata di curva 1, prendendo un chiaro vantaggio sul compagno di squadra di ben 7km/h in percorrenza. Inoltre, il figlio d’arte, è in grado di mantenere accelerazioni laterali leggermente maggiori nella prima metà del giro con Leclerc che, nell’ultima parte del tracciato, cerca di recuperare terreno senza però riuscirci.
Con una visione d’insieme più ampia, pensando alla gara di domani, la sfida di prospetta davvero entusiasmante sarà. Il giovane pilota britannico della Mercedes, autore di prestazione super che gli vale la prima pole position in carriera, non sembra poter mantenere il passo gara delle due rosse.
Sarà pertanto molto interessante capire come Russell gestirà la partenza dal palo e quale strategia verrà adottata dal team di Brackley per cercare di vincere la corsa. Per quanto riguarda la storica scuderia italiana l’occasione è ghiotta. La doppietta è senza dubbio alla portata e, considerando il ritardo dei piloti Red Bull, la necessità di centrare il bottino pieno per recuperare punti pensanti nelle due classifiche iridate impera.
Autore e grafici: Mirco Bartolozzi – @F1DataAnalysis